domenica 20 dicembre 2009

Scegliete la vostra eroina del 2009

La fine dell'anno si avvicina e iniziano ad apparire le immancabili classifiche di fine anno. Una delle più interessanti è quella stilata dalla redazione di "Io Donna": le cento donne che hanno fatto il 2009.

Da Angela Merkel a Fiorella Vallino (direttice uscente del glorioso femminile), un elenco di donne italiane e straniere appartenenti al mondo della politica, economia, scienza, media, sport e attualità.
Molte scelte condivisibili, altre francamente un pò meno.

Come suggerisce la penna pungente di Marina Terragni "il mondo ha bisogno di essere pensato anche da noi. Alcune fra le cento donne che qui vi raccontiamo sono già in cammino su questa strada. (...) E poi c’è qualche anti-modello: ma anche qui non mancano motivi di riflessione. Scegliete la vostra eroina, e tenetela dentro di voi. Per dialogarci, mentre andate avanti".

sabato 19 dicembre 2009

La feminomics di Mrs Eleonor Roosvelt

L'Huffington Post presenta oggi un articolo di Nomi Prins tratto da New Deal 2.0, il blog del Roosevelt Institute che ha recentemennte inaugurato "Feminomics", una serie di riflessioni sul ruolo delle donne nell'economia attuale ("From an economic standpoint, will 2010 be the year of the woman?")

La giornalista, con un glorioso passato di analista a Wall Street, ha scritto un interessante articolo sul rapporto tra donne, finanza ed etica: Feminomics: Women Reformers Motivated by a No Tolerance Rule.

Women weren't in the position of running these firms, so how could they have presided over their problems? Perhaps the attainment of such positions requires the shedding of a certain ethical code. (...)
But, the question is, would the massive bailout of the financial sector have occurred, had women been at its helm? Indeed, Davos economists this year speculated that the presence of more women on Wall Street might have averted the downturn.
There's still time to heed their warnings.
Of course, it is not just women that question corporate fraud or widespread financial risk. But for the most systemically compromising and expensive breaches of ethics and restraint, it has been women who have fought against the barrier of male nonsense to shine a light and an alarm.


Una maggiore presenza di donne a Wall Street avrebbe reso meno devastante la crisi finanziaria? Secondo alcuni economisti di Davos e la giornalista dell'Huffington Post sicuramente si!

Gli alti interventi su Feminomics:
- Elizabeth Warren, Feminomics: Women and Bankruptcy, 17 dic
- Lynn Parramore, Call for ‘New Deal’ Feminism, 16 dic
- June Carbone, Feminomics: Theoclassical Economics Worthy of an Ayatollah, 16 dic
- David Woolner, Feminomics: Breaking New Ground - Women and the New Deal, 15 dic
- Robert S.McElvaine, Feminomics: Hell Hath No Fury Like a Man Devalued, 12 dic.

Sul tema della Feminomics v. anche l'articolo di Ezra Klein Super Feminomics, commento allo Shriver Report

martedì 15 dicembre 2009

Videointervista a A.Faiella, attrice e autrice comica: ironia e autostima al femminile

Partendo dall'esperienza dei suoi corsi di teatro e dal suo ultimo libro "Autostimami" (IlSole24Ore), Alessandra Faiella ci spiega la stretta relazione tra ironia, stima e autostima, caratteristiche da sempre "critiche" per le donne tanto da diventare tema ricorrente in tutti i corsi di leadership al femminile.

Sul canale Youtube di Womenomics.it sono oline la videointervista ad Alessandra e un breve booktrailer del suo libro con un test per misurare la propria autostima.

martedì 1 dicembre 2009

Ready for Board: il primo pool di eccellenze al femminile

Il problema di base è che non c’è offerta. E in una società capitalistica come la nostra le regole del mercato sono legge. Come dare allora visibilità a una massa critica di professioniste che esiste ma si propone poco (mea culpa) o si ignora di vedere?

Dal lavoro di selezione di 4 società di executive search è nata una lista di 70 profili di donne professioniste ready for board, dotate di quelle competenze e di quella esperienza necessaria per poter entrare nei CdA delle aziende italiane, luoghi di potere e di indirizzo (come diceva la grande Emma Bonino, “chi decide decide anche l’agenda sui cui si decide”).

Il progetto Ready for Board organizzato da PWA vuole essere uno strumento di lavoro, il primo capitolo di un libro che raccoglierà e renderà disponibili profili di donne selezionate secondo criteri di competenza e di merito. Quegli stessi criteri usati normalmente dalle società di executive search quando fanno una ricerca di profili direzionali. Da oggi finalmente gli head hunter avranno a disposizione un “catalogo” gender neutral. Un primo passo per promuovere quel cambiamento culturale sempre più necessario in Italia.

PS: il progetto è stato presentato in Assolombarda il 18 nov. scorso. Dopo una prima tavola rotonda a cui hanno preso parte le coordinatrici del progetto che hanno spiegato con entusiasmo ed orgoglio i risultati del loro lavoro, ne è succeduta un’altra in cui erano stati invitati i responsabili di associazioni di categoria. Alla fine i commenti che giravano tra le persone in coda aspettando il cappotto erano unanimi: la seconda parte è stata una perfetta rappresentazione del grigiore (non solo nei vestiti) che si ritrova in tanta dirigenza italiana. Meno male che poi ci sono state le domande del pubblico a portare un pò di brio!

giovedì 26 novembre 2009

Nilde Iotti, una straordinaria figura di donna e parlamentare

"Credo che lei sia stata la prima e l’unica signora della Repubblica, perchè ne ha attraversato, con femminile autorevolezza, l’età del ferro e perché ha saputo battersi, perdendo e vincendo le sue battaglie, ma credendo sempre nei suoi valori e nei suoi ideali". Questo il ricordo di Luciano Violante.

Il 4 dicembre 1999 moriva Nilde Iotti. Nel 1979 era stata la prima donna eletta presidente della Camera. Il 2009 segna il doppio anniversario: il trentennale della storica elezione e il decennale della scomparsa.

Parlamentare a 26 anni, membro della "Commissione dei 75" che elaboro' il progetto della Costituzione, prima donna ad occupare lo scranno piu' alto di Montecitorio. Donna determinata e tenace, per quasi vent'anni compagna "scomoda" di Palmiro Togliatti. Nilde Iotti fu promotrice della legge sul diritto di famiglia del 1975, della battaglia sul referendum per il divorzio (1974) e per la legge sull'aborto (1978).

Tra le iniziative promosse per celebrare la sua straordinaria figura di donna e parlamentare il convegno "Donne, antifascismo e democrazia" (organizzato il 28/11 dall'Anpi a Roma per annunciare una campagna nazionale sul rapporto fra donne e democrazia) e il il racconto-spettacolo "Leonilde, storia eccezionale di una donna normale", scritto da Sergio Claudio Perroni e interpretato da Paola Cortellesi.

"Sono cresciuta in fretta, io. Neanche il tempo di essere ragazza, ed ero già donna. Cresciuta in fretta, troppo in fretta. "Come tutte le belle figliole", diceva mio padre. Ma in realta' la bellezza non c'entrava. C'entrava la fame. La fame fa crescere in fretta. Belli e brutti, figliole e figlioli. Se non li ammazza prima".

V. video della Iotti intervistata da Biagi.

lunedì 23 novembre 2009

Videointervista a M.Caramazza, direttrice Istud: la formazione delle donne manager

A Marella Caramazza, direttrice dell’istituto di formazione direzionale Istud, abbiamo chiesto di raccontarci il suo punto di vista sulle donne manager che vengono a seguire un corso di formazione e sulle studentesse che vengono a seguire un master. Che caratteristiche hanno queste donne di diversa età? Seguono un piano di carriera? Hanno dei modelli?

V. l'intervista a Marella Caramazza su due recenti libri sul management al femminile:
"Donne senza guscio. Percorsi femminili in azienda" di Luisa Pogliana (Guerini e associati) e "Dirigenti disperate" di Chiara Lupi (Libri Este)

domenica 15 novembre 2009

Videointervista a Michela Marzano, copromotrice dell'appello su Repubblica

La filosofa Michela Marzano, promotrice assieme a Nadia Urbinati e Barbara Spinelli del recente appello su Repubblica per il rispetto della dignità delle donne, ci spiega perché non si sente un cervello in fuga e perché ha scelto il corpo come percorso di ricerca. E risponde alle nostre domande: come vedi l’Italia dal tuo punto di osservazione esterno? La work addiction di cui parli nel tuo ultimo libro (Estensione del dominio della manipolazione) riguarda anche le donne?

Guarda la videointervista sul canale Youtube di Womenomics.it!

domenica 8 novembre 2009

Angela Merkel prima e dopo il muro: il metodo, la tv, il look

"Un'intervista affascinante": così il corrispondente del Corsera da Berlino definisce il racconto che la cancelliera tedesca, cresciuta nella Berlino dell'est, ha fatto d recente ad alcuni quotidiani esteri ricordando la caduta del Muro.

Che l'intervistata non stia molto simpatica all'intervistatore mi sembra evidente: "La sera storica in cui il Muro si aprì, la signora Merkel - 35 anni, scienziata senza fremiti politici - arrivò a casa dall' Accademia delle Scienze, accese la televisione e capì che qualcosa di serio stava succedendo, che il Muro vacillava ma non si capiva bene quale fosse la situazione. Quindi, telefonò alla mamma per dirle di prendere tutti i soldi occidentali che aveva e tenerli pronti: poteva essercene bisogno. Poi, «come ogni giovedì sono andata a farmi una sauna, dopo la quale ho bevuto una birra in una kneipe», un bar d' angolo. Solo dopo un po' si accorse che il confine era aperto e che Berlino Est si stava riversando a Ovest, prima volta dopo 28 anni di Muro".

Interessante il seguente passaggio: "L'Occidente lo aveva visto alla televisione e non sempre le piaceva. «Guardavo spesso i gialli occidentali e in parte ho costruito la percezione dell' Ovest su quelli. Una volta, nel 1986, andai a trovare dei parenti che vivevano in Occidente e dovetti dormire in albergo: avevo paura, ricordando i gialli pensavo che per una donna sola fosse pericoloso, mi sarei sentita meglio a Budapest o a Mosca. Posso dire che non mi ero fatta un quadro idealizzato dell' Occidente».

Come ricorda Veronica De Romanis, autrice de "Il metodo Merkel" (Marsilio), "Das Maedchen", la ragazzina, è eletta con il 96% dei voti: un plebiscito inaspettato anche per la protagonista. Per un partito come la Cdu, maschilista e conservatore, si tratta di una rivoluzione. Il nuovo leader è donna, protestante, divorziata e senza figli. Non ultimo, viene dall'Est. (...) E' diventata un politico di razza, abile mediatrice ed esperta stratega, capace di guidare un paese complesso come la Germania ".

Un passo da leggere: "Nonostante ciò è ancora poco conosciuta dal grande pubblico internazionale, che spesso in passato si è accontentato di giudizi frettolosi, legati più alla forma che alla sostanza. La cosa non sembra turbarla però. Indicativa, a tale proposito, la risposta che diede a un giornalista che le chiedeva lumi sul suo "look essenziale": "Le persone che hanno tempo di occuparsi del mio aspetto fisico devono senza dubbio avere una vita meravigliosa!"

La "Par Condicio" secondo Lidia Ravera

Da qualche giorno Lidia Ravera ha inaugurato una nuova rubrica sull'Unità in cui si ripromette di guardare gli uomini con gli stessi occhi (e relativo retropensiero) con cui l'uomo medio italiano, (mal)educato dai media e dalla pubblicità nazionale, guarda le donne.

"Dovete provare anche voi. A essere guardati come pezzi di carne, come pupi gonfiabili, come oggetti di desiderio o di scherno (...) Dovete provare a ricevere occhiate sul culo o sui bicipiti o “sul pacco” anche se di professione fate il consigliere regionale, anche se concorrete ad un posto di ricercatore, e avete tre lauree e non vi è mai venuto in mente di fare il ballerino o il midnight cowboy e il vostro obbiettivo non è essere pagati per uscire in boxer da una torta. Dovete incassare anche voi, un po’ delle umiliazioni che non vengono risparmiate alle donne.
Sarà dura dover attirare l’attenzione dei lettori sui cedimenti delle vostre carni, sulle innocenti strategie adottate per rivestire crani sguarniti, sui ventri prominenti, sulle cravatte, sulle montature degli occhiali, sui pallori malsani, sui dorsi incurvati, sugli sguardi stanchi. Sarà dura confrontare maturi esponenti del mondo politico con pornostar e tennisti, boys e calciatori. Ma è un dovere irrinunciabile, un must educativo".


Il compito che si è ripromessa la Ravera è in effetti arduo per mantenere l'equilibrio e non far scadere sana ironia e intelligene malizia in vendicative prese in giro. Finora sotto le grinfie affilate della Ravera sono passati i ministri Tremonti e Alfano.

lunedì 2 novembre 2009

"A tutte le donne" di Alda Merini

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore
.
(Alda Merini)

WomenTechnologies e la generazione 2015

Nell’Anno Europeo della creatività e innovazione, il 9 novembre il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano si animerà con la 2a edizione della conferenza internazionale “Women&Technologies®”, che propone il rapporto tra donne e tecnologia non come problematica di genere ma come strumento per identificare e valorizzare le eccellenze nella ricerca, nello sviluppo tecnologico e nell’innovazione, anche in previsione dell’ Expo 2015.

Come sostiene Gianna Martinengo, ideatrice dell'evento, “Le donne, portatrici di una visione sempre attenta alla persona e alle componenti umanistiche di ogni problema possono dare un contributo originale all'innovazione. Innovazione che va intesa come la capacità di includere punti di vista diversi per far emergere nuove domande e nuove soluzioni”.

Tra i temi del dibattito del ricco programma, grande l'attenzione è data alla “generazione 2015”, i giovani da motivare verso scelte professionali fondate sulla trasversalità delle tecnologie come terreno d’incontro delle diverse discipline.

A conclusione della giornata sarà assegnato il premio “Le Tecnovisionarie®” 2009 (votate sul web), un riconoscimento dedicato a donne capaci di “inventare il futuro” creando tecnologie.

GammaDonna/10 e Lode: le imprenditrici si raccontano

C'è tempo fino al 4 dicembre per inviare la propria candidatura a GammaDonna/10 e Lode, il premio organizzato da GammaDonna, 3° Salone Nazionale dell’Imprenditoria Femminile (Torino, 28-29 gennaio 2010), che vede tra i sostenutori anche Womenomics.it.

Il premio si propone di valorizzare la capacità imprenditoriale femminile come espressione di creatività innovativa nel dare vita a nuove imprese e/o introdurre soluzioni originali e significative in quelle esistenti.
Sostenitore dell'edizione 2010 anche il Ministero per la Gioventù, che assegnerà alle giovani imprenditrici (sotto i 30 anni) vincitrici del Premio un riconoscimento speciale.
Una giuria di esperti selezionerà 5 casi di eccellenza sulla base dei criteri di valutazione che troverete nel regolamento.
Le cinque imprenditrici, saranno protagoniste della Vetrina della Creatività, in cui avranno la possibilità di raccontare al pubblico la loro storia di successo.

Per maggiori info: e-mail Gammadonna e pagina su Facebook

domenica 1 novembre 2009

Donne e lavoro: le aziende a gestione femminile crescono ma…

In questi giorni il lavoro femminile è al centro di una serie di incontri e di studi di settore. Segno che il tema è caldo e l’argomento ad esso correlato, la crisi economica, sempre più scottante.

Confartigianato ha presentato il 6° osservatorio sull’impresa artigiana in Italia: l’Italia ha il record europeo per numero di lavoratrici autonome (1,5 milioni; cfr 1,2 ml in Germania, 1,1 ml in UK, 952 mila in Spagna, 767 in Francia). Le imprese rosa resistono meglio alla crisi ma il problema della conciliazione tra famiglia e lavoro è una criticità forte. Nello studio si è fatta anche una stima degli effetti sull’economia italiana se l’occupazione femminile (oggi al 47%) fosse uguale alla media europea (58,5%): a conferma della teoria della womenomics, con 2,288.000 lavoratrici in più il PIL italiano crescerebbe di 145 miliardi di euro.

All’interno del convegno “Donne e imprese: volano per la ripresa economica” Confartigianato presenterà una serie di richieste al ministro del welfare Sacconi a favore dell’imprenditoria femminile (tutela della maternità, tempi dei servizi).

Intanto in UK è stato creato The Women Leadership Fund che investirà in società con forte presenza femminile nei posti di comando. Il fondo, lanciato da Naissance Capital, ha tra i suoi sostenitori Cherie Blair.

Donne e lavoro: l’Italia del Global Gender Gap Report e gli USA del Shriver Report

Nel 2009 l’Italia è scesa ancora nel Global Gender Gap Report, l’annuale classifica del Word Economic Forum: se lo scorso anno occupavano un già non onorevole 67mo posto sui 134 Stati analizzati, quest’anno siamo scesi di altri 5 punti, terz’ultimi in Europa, superati anche da Vietnam, Romania e Paraguay. Il podio è sempre stabilmente occupato da Islanda, Finlandia, Norvegia e Svezia.
Il peggioramento è su diversi indici: la partecipazione a opportunità nell’economia (96mo posto), la differenza salariale rispetto agli uomini (116mo posto), il reddito da lavoro (91mo posto), la partecipazione alla forza lavoro (88mo posto) (*).

Negli USA, che nel Global Gender Gap Report 2009 hanno perso 4 punti occupando ora il 31°posto, sembra però che le donne rappresentano la metà della forza lavoro. Secondo lo Shriver Report, “mothers are the major breadwinners in 40% of families”.

Interessante il racconto-testimonianza di Joanne Lipman, nota giornalista ed editor di Portfolio, sull’International Herald Tribune: la sua carriera priva di ostacoli in quanto donna (“I was promoted to a Page editor while I was pregnant. When my children were babies my bosses allowed me to work mostly art home”), la sua lettura sulla situazione delle donne oggi (“The aftermath of 9/11 ... women began losing ground”) e i suoi suggerimenti per le donne (Ask. Have a sense of humour. Don’t be afraid be a girl") (**).

(*) V. intervista a Saadia Zahidi, autrice del report 2009; situazione 2008 e intervista in italiano a cura di Womenomics.it sul report 2008.

(**) l'articolo ha suscitato una serie di commenti gustosi sul famoso The Huffington Post

giovedì 29 ottobre 2009

Videointervista a Francesca Comencini, regista de "Lo spazio bianco"

In una calda Roma di fine ottobre e nell’accogliente sede della Fandango abbiamo incontrato Francesca Comencini, regista de “Lo spazio bianco”, tratto dall’omonimo romanzo di Valeria Parrella.

Il suo film ci è piaciuto molto perché rappresenta con sguardo affilato ma delicato donne della realtà, lontano dalle bambole di plastica della tv e dalle madri stereotipate della pubblicità. E perché sottolinea il valore che il lavoro ha per le coraggiose protagoniste femminili.

Ne parliamo con la regista, che ringraziamo per la sua disponibilità e simpatia del rispondere anche alle domande del questionario di Womenomics.it.
V. anche Scheda, trailer, backstage del film.
Buona visione!

Solo chi ama conosce (Elsa Morante)

mercoledì 28 ottobre 2009

Dopo le commesse, le segretarie. Donne in tv, to be continued…

A proposito di immaginario collettivo da coltivare, la tv italiana propone l’ennesimo esempio di persistenza di uno stereotipo considerato vincente: dopo “Commesse” arrivano "Le segretarie del sesto” (il titolo originario ““Le Segretarie del settimo” è stato cambiato perché in RAI il 7° piano è quello dei vertici). Dal mondo solidale e complice della prima fiction si passa alla guerra tra una gruppo di donne, segretarie di una grande società assicurativa, ognuna rappresentante di un archetipo femminile, che difendono ad ogni costo il loro capo e la loro scrivania.
“La fiction è nata anni fa, dopo il successo di Commesse” – racconta Edwige Fenech in veste di produttrice – “volevamo portare avanti un discorso sulle donne” (!!!!!).
“Prodotto più aggressivo e smaliziato, segno dei tempi” sostiene Aldo Grasso. Certo, la vita lavorativa aziendale richiede determinazione e grinta. Ma quando riusciremo a vedere rappresentata anche una sana competizione tra manager donne, tra avvocatesse, tra dottoresse? E, per cortesia, che non siano brutte e cattive. Queste non sono una novità al cinema e in tv.

PS 1: unica consolazione (se si può dire tale): il Grande Fratello ha battuto le segretarie con uno share medio del 30,8%. Ben 4.225.000 italiani si sono però sciroppati le famose segratarie...

PS 2: a proposito di linguaggio gender neutral, "segretario” è usato anche al maschile ma per definire il segretario di partito, il segretario di stato, ect….

domenica 25 ottobre 2009

Potenziale di opposizione civile? Mafalda e il punto di vista internazionale

"Devo ammettere di non essere mai stata femminista nel senso pieno e militante del termine, anche se ho sempre avuto la consapevolezza che la questione femminile era ed è una grande questione sociale e democratica" scrive Rosy Bindi nel suo blog in occasione dell'incontro milanese "Il rispetto per le donne. Per il rispetto di tutti".

"Ringrazio Michela Marzano, Barbara Spinelli e Nadia Urbinati per l’appello che ha permesso a migliaia di donne di esprimere sentimenti presenti da tempo e che aspettavano l'occasione per uscire allo scoperto. Si è messa in moto un'indignazione forte e capillare che ormai non è più possibile contenere".

L'appello, che ha superato le centomila firme (Mafalda compresa), si è concluso ma la battaglia continua: «Centomila firme sono un grande successo, però per me hanno anche il significato di un inizio: andiamo avanti», dice Nadia Urbinati. «Questo potenziale di opposizione civile non deve andare sprecato. Se è vero che noi donne non abbiamo la televisione dalla nostra, possiamo sviluppare altre fonti di visibilità. Ad esempio le manifestazioni e poi iniziative piccole e grandi. Penso anche che sarebbero efficaci dei presidi nelle piazze delle nostre città dove le donne possano esprimersie farsi vedere». Anche per Michela Marzano bisogna continuare il percorso puntando in particolare sull'educazone delle nuove generazioni, a cui vanno proposti modelli alternativi a quelli imperanti.

Ma all'estero, che forse riesce a guardarci con più correttezza e onestà di quello che riusciamo a fare noi, che cosa si dice? (da notare che due delle tre autrici dell'appello vivono all'estero: Nadia Urbinati tra l'Italia e gli Stati Uniti, Michela Marzano l'Italia e la Francia).
Il successo dell'iniziativa è stato ampliamente ripreso dalla stampa internazionale (da notare i titoli degli articoli): il Nouvel Observateur "RPT-Nombre d'Italiennes grondent contre le machisme berlusconien" El Pais "100.000 firmas contra el machismo de Berlusconi. Las italianas se movilizan contra la "cretinización' de la mujer"; il Daily telegraph "Italian women say ciao to the showgirl image. Adrian Michaels on the feminist fightback against Silvio Berlusconi-style sexism"; l'Irish Times "Berlusconi awakens sleeping dragon of Italian feminism"; Clarin "Mafalda se unió a las italianas contra el machismo de Berlusconi".
Lo svizzero 24 Heures parla di un "nuovo femminismo"; «Centomila donne contro Silvio» la free press di New York amNY; "Non a tua disposizione" il National Post, "Silvio fai meno il fanfarone" l'Express.

giovedì 22 ottobre 2009

"In tv ci si mette la faccia. Nel web ci si nasconde?"

Il Mediterraneo è un mare molto più mosso di quello che si crede guardandone la superficie. Questo l'idea alla base di Copeam e della tavola rotonda "Donne tra memoria e futuro" organizzato a fine settembre all'interno del Prix Italia (qui alcune interviste delle speaker del convegno).

Molti gli interrogativi sul tavolo: quanto è importante la memoria? Sono necessari nuovi modelli di riferimento? I nuovi media possono essere una alternativa alla tv contro cui oggi uno scontro frontale è impossibile da vincere? In tutto ciò le donne sono un reale elemento propulsivo del cambiamento?

Si parte con la testimonianza di Tilde Caramazza, storica autrice televisiva di "Si dice donna", sorta di rotocalco che dal 1977 ha raccontato su RAI2 molte storie di donne (oggi parzialmente raccolte nelle teche RAI e nel dvd "8 marzo. Una storia lunga un secolo").
"In tv ci si mette la faccia. Nel web ci si nasconde?" si chiede la regista.
Un esempio dissacrante dell'uso dei social media è la Ragazza Facebook di Caterina Guzzanti, secondo la quale "la fotina è lo specchio dell'anima", "se non hai un profilo, non esisti".
Ma nel mondo non occidentale la tecnologia viene spesso utilizzata dai giovani come strumento di libera identità ed espressione, per fare vera rete, per fare attivismo politico. Il profilo su Facebook è uno strumento prezioso per esprimersi, per proporre e aderire a cause sociali. E per pubblicare le proprie teche. Ne sono testimonianza ed esempio interessante le storie raccontate da Newslab, i progetti internazionali coordinati da Copeam o porte aperte come quello di Babelmed.

lunedì 19 ottobre 2009

Arab Woman Forum 2009

IL 15 e 16 ottobre a Beirut si è svolto l'Arab Woman Forum 2009, "a unique platform for an open and lucid discussion of the many vital issues on the evolving role of women in Arab society, political life and business, as well as future prospects and challenges in this respect".Organizzato da Al Hasnaa, magazine del gruppo editoriale Al-Iktissad Wal-Aamal Group, l'agenda di NAWF 2009 affronta due grandi temi: il rapporto tra donne e leadership nel mondo della politica, del business e della societa araba, con un'enfasi particolare sull'impatto che l'economia globale avrà sulla carriera e sulle prospettive lavorative delle donne; il rapporto tra donne e media, sessualità, educazione e creatività nel mondo arabo.

Secondo il sito ufficiale, “the Arab world today is in the midst of a major
process of transformation, with women increasingly playing a role as business leaders and executives, political and social activists, wealth holders and investors, consumers, and mothers.”

Nel suo discorso inaugurale, il Ministro dell'Informazione Tarek Mitri ha sostenuto che “We are in a region that is increasingly convinced (...) that there can be no real renaissance without the full role of women and an appreciation of the importance of women in our cultural and public life.”

Le 600 partecipanti al Forum sono certo un'elite appartenenti al mondo dei media, della politica. Qualche dato: nei paesi del Golfo nel 2007 la ricchezza controllata dalle donne era di ca. $346 billion. Agli inizi del 2009 nei Paesi Arabi ha un lavoro il 32% delle donne. L'ultimo Arab Human Development Report dell'ONU identifica l limitata presenza delle donne nel mondo del lavoro “as one of three main ‘deficits’ in the Arab region”.

Secondo Nadine Hani, una giornalista di Al Arabiya: “A woman has to take her role and can look at the West, while not giving up our own values and culture. I think you can strike a balance and you don’t have to sacrifice major parts of your life. But, if you do want to sacrifice, say your career for your family, you should also have the right to do that.”.

Nel primo giorno del forum si è discusso di rappresentanza politica con una indicazione nettamente favolrevole alle quote rosa, che hanno portato le rappresentanti al 20% dei seggi negli Emirati Arabi, mentre restano sotto il 5% in paesi considerati liberali come il Libano.
Tra gli speaker di quest'anno sul tema "The Leadership Mystique" anche l'ex parlamentare italiana Sandra Cioffi, Presidente del Network “Women, Media Enterprise”.

giovedì 15 ottobre 2009

Sorelle d'Italia on air

Si chiama così la colonna sonora del nuovo spot di Calzedonia, "Il futuro è rosa", da qualche giorno al centro di polemiche. La pubblicità sotto accusa, realizzata da Saatchi&Saatchi, si apre con un risveglio sulla campagna romana e finisce con un suggestivo tramonto sui tetti della capitale. Nel video scorrono le immagini di donne che, avvolte in calze e collant, si abbandonano a momenti di svago o relax. Alla fine, una dedica: "A Italia, Vittoria, Laura e tutte le altre".

"Più che usare l'inno nazionale distorto per fare pubblicità, bisognerebbe fare pubblicità all'inno nazionale", dice il sottosegretario al Lavoro, P.Viespoli. A.Vaccarezza, presidente della Provincia di Savona sostiene che "Con il canto degli italiani non si gioca. E non si può nemmeno metterlo sotto i piedi. Sentirlo in un spot di calze da donna è una vergogna". Sull'argomento è intervenuto anche Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato: "Bisognerebbe evitare di mescolare il commercio con l'Inno d'Italia, che va sempre rispettato".

In un comunicato l'azienda spiega che non c'è alcun intento satirico: "Lo spot rappresenta un omaggio che Calzedonia dedica a tutte le donne attraverso un'inedita interpretazione al femminile dell'Inno dove i termini Italia e Vittoria vengono fatti rivivere per la prima volta con il significato di nomi di donna. Un messaggio forte che fa appello alle infinite risorse delle donne".

Sul web il dibattito è molto acceso sull'argomento (le donne sono "di moda" in questi giorni!). A ognuno la sua opinione. A me la "marcetta" non sembra così disdicevole, mi sembra molto più preoccupante che per l'ennesima volta si rappresentino solo ed esclusivamente donne belle e giovani. Se "Il futuro è rosa" sarebbe opportuno rappresentarlo in tutte le sue sfumature di colore. Ma le donne della realtà non sono trendy, tanto più in pubblicità.

martedì 13 ottobre 2009

Volti di Nobel e (ris)volti italiani

"Ci voleva proprio una donna per riportare l’ottimismo in questa disciplina abusata da ormai troppo tempo: l’economia" (Loretta Napoleoni, Economia: un nobel all'ottimismo).


"Nell’autunno del 2007 nessuna italiana compariva nella classifica Top 25 businesswomen in Europe del Financial Times . Nella FT Top 50 women in world business del 25 settembre 2009 appaiono invece Emma Marcegaglia e Diana Bracco: un fatto che sembrerebbe suggerire enormi passi in avanti in un intervallo assai breve" (Andrea Goldstein, Cda proibito per donne e stranieri, Lavoce.info)

I 40 Nobel donna e i Nobel negati.

sabato 10 ottobre 2009

Di donne leader all'estero ne esistono (e la stampa ne parla)

Per fortuna, dando uno sguardo al panorama internazionale, dall'Africa all'Asia, le donne continuano a fare passi avanti.

INTERNAZIONALE la scorsa settimana ha proposto un'inchiesta del New York Times: milioni di donne sono ancora oppresse e schiavizzate. La loro liberazione può cambiare il mondo.

RESET di questo mese delinea i profili di alcune donne leader in Europa, Asia, Africa a partire dal modello Sonia Gandhi: potere politico alle donne perché capaci di unire diversi.

Repubblica e Unità per la difesa della dignità femminile

Ad oggi oltre 45.000 donne hanno firmato l'appello lanciato su Repubblica da Michela Marzano, Barbara Spinelli, Nadia Urbinati:

È ormai evidente che il corpo della donna è diventato un’arma politica di capitale importanza, nella mano dei Presidente del consiglio. È usato come dispositivo di guerra contro la libera discussione, l’esercizio di critica, l’autonomia del pensiero. La donna come lui la vede e l’anela è avvenenza giovanile, seduzione fisica, ma in primissimo luogo è completa sottomissione al volere del capo. È lì per cantare con il capo, per fare eco al capo, per mettersi a disposizione del capo, come avviene nelle fiere promozionali o nei dispotismi retti sul culto della personalità. Le qualità giudicate utili per gli show pubblicitari si trasformano in doti politiche essenziali, producendo indecenti confusioni di genere: ubbidienza e avvenenza diventano l’indispensabile tirocinio per candidarsi a posti di massima responsabilità. Diventano il burqa gettato sul corpo femminile, per umiliarlo sulle scene televisive e tramutarlo in arma che ferisce tutti e tutto. Contro questa cretinizzazione delle donne, della democrazia, della politica stessa, protestiamo. Quest’uomo offende le donne e la democrazia. Fermiamolo.

L'Unità invita a spedire a Berlusconi una cartolina in cui è rappresentata una piccola dai capelli rossi (illustrazione di Beatrice Alemagna), braccia e gambe incrociate sul vestitino, broncio di sfida, che proclama: «Non sono a sua disposizione».

La mobilitazione è iniziata...

venerdì 9 ottobre 2009

Non sono disponibile

Despite Charges, Berlusconi Vows to ‘Forge Ahead’: Rachel Donadio sul NYT, primo giornale ad intervistare la Bindi dopo la puntata di Porta a Porta, ieri scriveva "Ms Bindi, 58 and one of the few women in Italian public life with gray hair, responded dryly, “Mr. Prime Minister, I am a woman who is not at your disposal.”

Interessante un altro punto di vista maschile, quello di Roberto Alajmo sull'Unità di oggi: Noi maschi ci scusiamo ma voi donne ribellatevi.

Se non fosse che nel resto del mondo le donne sono celebrate con i nobel, vincono negli sport di squadra e viaggiano sempre di più nello spazio....

domenica 4 ottobre 2009

mercoledì 30 settembre 2009

"Donne della realtà" a Milano il 5 ottobre

Scottante il tema del dibattito proposto da un gruppo di giornaliste firmatarie di un appello contro modelli femminili distorti e imperanti anche nei mezzi di informazione: "escort, veline, donne di carta che paiono avere un solo obiettivo, visibilità e carriera, soldi e favori elargiti da uomini potenti e danarosi. Una responsabilità che tocca da vicino i giornalisti, incapaci di arginare, nel tempo, il diffondersi di rappresentazioni fuorvianti del composito e vitale universo femminile".
Perchè le cosiddette donne 'normali' sono scomparse dai media?

All'incontro interverrà la prof. Chiara Volpato, ordinario di Psicologia Sociale alla Facoltà di Psicologia dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, la senatrice Emanuela Bajo Dossi e l'onorevole Massimo Polledri, due tra i diciassette parlamentari cattolici, firmatari di un appello bipartisan "al bene comune".

Per info.

sabato 26 settembre 2009

Ready-For-Board Women

L’Italia è al 28esimo posto su 33 per presenza di donne nei CDA delle aziende quotate (4% contro una media UE dell’11%).
Come sostiene la teoria della womenomics e la recente letteratura economica internazionale, la partecipazione delle donne all’economia è, oltre che una questione di pari opportunità e di giustizia sociale, soprattutto la chiave dello sviluppo del nostro paese: una maggiore presenza delle donne nell’economia e soprattutto nei luoghi decisionali genera una migliore performance economico-finanziaria e diminuisce il rischio di default delle aziende.

La Professional Women’s Association of Milan (PWA Milan) ha avviato un progetto “Ready-For-Board Women” per promuovere la presenza delle donne nei CDA delle aziende pubbliche e private, eliminando così la scusa più frequentemente utilizzata per giustificare la scarsa presenza di donne nei Consigli di Amministrazione: “non ci sono abbastanza donne qualificate, con l’esperienza e le competenze richieste per poter entrare a far parte di un board”.

L’obiettivo di “Ready-For-Board Women” è quello di pubblicare periodicamente un dossier di donne che per profilo di ruolo, di esperienza, di competenza e di visibilità possano essere chiamate a sedere nei board delle imprese, dei diversi settori dell’economia, della politica, dell’amministrazione pubblica.

Per saperne di più sul progetto e autocandidarsi v. la pagina dedicata sul sito di PWA.

mercoledì 23 settembre 2009

"Donne tra memoria e futuro"

Venerdì 25/09 il Gruppo Donne della COPEAM partecipa al Prix Italia 2009 a Torino con la tavola rotonda "DONNE TRA MEMORIA E FUTURO".

"I rapporti tra i generi messi in scena nelle trasmissioni televisive non sono interpretabili senza un riferimento a ciò che avviene nella società, dove questo stesso tema è al centro di un conflitto irrisolto in cui permangono discriminazioni che tendono a mantenere la donna in un ruolo di subordinazione e dipendenza.
La televisione è sicuramente uno dei luoghi di produzione dei valori sociali e tuttavia non è essa ad inventarli né è essa la detentrice di un potere trasformatore illimitato.
In considerazione di ciò abbiamo invitato amiche ed esperte a confrontarsi insieme sulla televisione di ieri, su come veniva raccontata e rappresentata la donna negli anni settanta e ottanta e sul futuro rappresentato dai nuovi media.
Oggi che si è aperto il mondo della multimedialità, dei nuovi media, dei social network che vedono le ragazze e le giovani donne sempre più protagoniste di questi nuovi mezzi di comunicazione di massa vogliamo lanciare un sfida: verificare se e come i nuovi media sono in grado di cambiare i rapporti di forza, di rappresentare in modo diverso e completo la parte femminile della società, di realizzare quella parità di possibilità e di opportunità in modo che tutti insieme, uomini e donne, si riesca a creare una informazione e una comunicazione diversa
".

Modera: Loredana Cornero, Presidente gruppo donne COPEAM

I temi:
- La rappresentazione della donna in tv in anni non lontani: "Si dice donna" di Tilde Capomazza
- L'esplosione dei newmedia, socialnetwork, blog, facebook, youtube, web magazine : La ragazza Facebook di Caterina Guzzanti
Ne parlano: Stefanella Campana Babelmed , Sara Lacomba COPEAM, Carolina Popolani Newslab, Marzia Vaccari Orlando, Sumaya Abdel Qader Sumaya-Blog, Francesca Panzarin Womenomics.it.

martedì 22 settembre 2009

I neologismi delle giornaliste

L'autorevole linguista Luca Serianni, curatore del Devoto-Oli, nella sua lectio magistralis al recente festival della mente di Sarzana citava Marina Terragni e un suo articolo della sua rubrica su “Io Donna” di inizi agosto in cui la giornalista usava “letteronza”, “velinazza”, “gossipparo” come esempi di senso spregiativo del suffisso –zzo e – aro.

Secondo la Treccani, il primo posto nella classifica di fabbricanti di neologismi va a Natalia Aspesi con oltre 50 parole inventate in oltre 50 anni si carriera. Dai suoi articoli su La Repubblica sono uscite parole come “neofemminismo”, “antivelina”, “lesbofilm” , “red carpet”, “etnostilista” entrate poi nell’uso comune.
Sembra infatti che le giornaliste donne siano più abili dei loro colleghi uomini nel condensare in un solo termine caratteri culturali, etici, estetici della società contemporanea.

Best in Class - L'eccellenza dall’esperienza

Disponibile online il lavoro di ricerca realizzato da Sistemi Formativi Confindustria e presentato nell’ambito del convegno “Donne e lavoro: i successi delle pari opportunità”, organizzato il 15/09 a Roma in collaborazione con Aidda e Comune Roma e finanziato dal Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche.

L’obiettivo del progetto BIC è valorizzare e diffondere le best practices in materia di promozione dell’occupazione femminile e di pari opportunità, attraverso un’indagine sulle PMI ed un video-documentario che presenta tre casi di eccellenza sul tema strategico della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

L’indagine ha censito 554 pratiche di promozione delle pari opportunità in 182 PMI e ha individuato 8 elementi distintivi che caratterizzano l’azione di promozione delle pari opportunità nelle piccole e medie imprese.

Dati e commenti e comunicati.

mercoledì 16 settembre 2009

Articoli di settembre da segnalare

Maria Silvia Sacchi, Lavorano e spendono di più. Il mondo in crisi salvato dalle donne, Corriere 16/09

M.Laura Rodotà, Veline, escort, maschilismo. Lettera aperta alle donne. È il momento di un neofemminismo. Ripartiamo dall’autostima, Corriere, 15/09

E. Audisio, LA seconda vita delle donne, Repubblica, 15/09, pag.39

L.La Posta, Conciliare fa bene alle Pmi, IlSole24Ore, 14/09

M.Proietti, Apre la Feltrinelli delle ragazze. In vendita abiti, trucchi, piccolo design, Corriere 08/09

L.Maisano, La City è ancora un club per uomini, IlSole24ore, 08/09

«Bonus a tutti i costi? No grazie», IlSole24ore, 08/09

Debutto al vertice per frau Henkel” IlSole24ore, 08/09

P.Gaiotti de Biase, Le donne nell'era della crisi democratica, L'Unità 05/09

Forum Unità, l'allarme delle donne: "L'abc delle nostre libertà è a rischio”: video e sintesi , 04/09

Diane Sawyer to Replace Charles Gibson As 'World News' Anchor, ABCNews, 02/09

N.D. KRISTOF-S.WuDUNN, The Women’s Crusade, NYTimes Magazine, 23/08

martedì 15 settembre 2009

ll corpo delle donne: videointerviste a M.Mafai e L.Zanardo

Splendida sinergia non programmata tra Repubblica.it TV e Womenomics.it ieri sul tema dello svilimento della donna nella tv italiana.

Sul nostro canale su Youtube trovate 2 videointerviste: a Miriam Mafai che al festival della mente di Sarzana ci ha raccontato quali sono le donne che rappresentano l’avvenire delle ragazze di oggi; a Lorella Zanardo a cui abbiamo chiesto da dove è nata l’idea del documentario "Il corpo delle donne" e quali saranno gli sviluppi del progetto.

Come sempre, alla prima parte di intervista su tema, ciascuna delle due ha risposto con simpatia al questionario di Womenomics.it.

Buona visione!

venerdì 28 agosto 2009

Evento Womenomics.it: L’ora delle ragazze Alfa e le nuove donne, 08/09 Milano


All'interno della rassegna "Un mondo di libri. D’Estate la cultura a Milano" a cura di CeLIM, Womenomics.it organizza la presentazione del volume “L’ora delle ragazze Alfa” di Valeria Palumbo e dibattito sul tema “Le nuove donne”

Intervengono: Valeria Palumbo, caporedattore centrale de L’Europeo; Silvia Botti, giornalista e consulente di comunicazione; Elena Dal Pra, traduttrice, editor e collaboratrice Womenomics.it

Dove e quando: martedì 8 settembre h 18.30 presso la Loggia dei Mercanti, Milano.

Ulteriori info qui.

Alcuni video interessanti sul tema: la recensione dell'editore Fermento, l'intervento su Bookseweb, l'intervista di Jobtalk, il video su Youtube.

giovedì 13 agosto 2009

Articoli estivi da rileggere...


La tv del modello-unico ci ha schiacciato. Ma dove sono gli adulti? Dove sono le nostre parlamentari? - Intervista a Lorella Zanardo, Unità 31/08/09

Luisa Muraro, Nomi e potere, quando a decidere è il «genere», Unità 30/08/09

Sabina Ambogi, Les frasques de Berlusconi, signe du retard féministe italien, Rue89, 28/08

Elisabetta Ambrosi, «Berlusconi danneggia l’onore degli uomini», Unità 28/08/09

Chiara Volpato, Italian Women Rise Up, New York Times, 27/08
Traduzione qui

Vittoria Franco, Per l’autonomia e la dignità delle donne nel Pd e nella società italiana, Unità 26/08/09

Proposta al Pd, donne e giovani in cima di lista, Unità 24/08/09

Maurizio Ferrera, Il tempo, bene da difendere dopo i ritmi lenti di agosto, Corriere 23/08/09

Dacia Maraini, Alzare la voce contro discriminazioni e misoginia, Unità 22/08/09

Umberto Veronesi, La forza delle donne in dieci punti Ora serve un nuovo femminismo, Corriere 21/08/09

Paola D'Amico, Le donne e il «nuovo femminismo» «Reinterpretiamo le nostre conquiste», Corriere 21/08/09

Serena Dandini, Evviva il dibattito, Unità 21/08/09

Livia Turco, Le donne del Pd: "il premier riferisca in Parlamento", Unità 20/08/09

Chiara Saraceno, Le donne dimenticate di Kabul, Repubblica, 19/08/09

Mary Ellen Egan and Chana R. Schoenberger, The World's 100 Most Powerful Women, Forbes 18/09/09

Michela Marzano, Le donne, i figli e il ruolo sociale, Repubblica, 18/08/09

Eurostat Labour Force Survey-Annual results 2008
Il commento de La revolution en rose.

Elisabetta Vezzosi, Presidente Società delle storiche,Il silenzio delle donne Se un bel corpo torna merce - L’appello, L'Unità, 17/08/09

Benedetta Barzini, Le più emancipate si sono rifugiate nell'apatia bulimica, L'Unità, 17/08/09

Alicia Gimenez-Bartlett, Il silenzio delle donne in Italia? E'un noir", L'Unità, 15/08/09

Simona Argentieri, Rompere il silenzio: se le donne ritrovano la voce, L'Unità, 14/08/09

Cinzia Sasso, Una rivoluzione interrotta? WWWomen, 14/08/09

Lidia Ravera, "La rivoluzione interrotta delle donne", L'Unità, 13/08/09

Intervista di Concita De Gregorio a Nadia Urbionati"Ribelliamoci come in Iran e in Birmania", L'Unità, 12/08/09

Umberto Veronesi "La conquista della Ru486 e la forza delle donne", La Repubblica, 10/08/09

Nadia Urbinati, Dalla Francia accuse al libidinoso Silvio, Repubblica, 06/08/09

Michela Marzano, Il doppio gioco del maschio al potere, Repubblica, 05/08/09

Miriam Mafai, Le donne e la libertà ai tempi del Cavaliere, Repubblica, 04/08

Nadia Urbinati, L'Italia, il potere e il silenzio delle donne, Repubblica, 30/06

domenica 2 agosto 2009

Buone vacanze!

Da oggi tutta la redazione di womenomics.it va in vacanza. Arrivederci a presto!

venerdì 31 luglio 2009

"Avvocata di successo e super-mamma si suicida"

Questa la notizia riportata ieri da alcuni quotidiani italiani sul suicidio di Catherine Bailey, 41enne avvocata in carriera nela City e madre di 3 figli piccoli che si è gettata da Richmond Bridge nel Tamigi.

Al di là dei racconti sui dettagli della tragedia e di alcuni commenti piuttosto opinabili ("forse un delirio di onnipotenza tutto femminile sta contagiando sistemi sociali senza adeguate protezioni per le madri" nb: siamo in UK!), segnaliamo l'intervista del Sole24Ore a Simona Scapaleggia, vice AD di Ikea Italia e presidente di Valore D: "Mi piace molto il mio lavoro. Ma mi piace molto anche la vita familiare, essere madre ed essere moglie. La passione con cui mi divido tra questi 3 ruoli è la leva che alleggerisce la mia fatica quotidiana. Non c'è bisogno di essere wonderwomen per instaurare un equilibrio ma bisogna essere molto bravi e non tralasciare i dettagli. (...) La mia agenda oltre che di meeting di lavoro si è riempita di appuntamenti diversi come le riunioni scolastiche (...) e si è semre incrociata con quella di mio marito (...). In questa sintesi di agende molto impegnate e impegnative ho sempre cercato di stabilire delle priorità. (...) Creare questo equilibrio e conciliare la vita professionale e quella familiare non è stato semplice (...) Non c'è bisogno di essere eccezzionali. Serve, questo sì, una passione forte al punto tale da compensare la fatica".
Pillole di saggezza e concretezza.

mercoledì 29 luglio 2009

Democratic Women: contenuto e contenitore

Debora Serracchiani il 24 luglio è stata intervistata da Concita De Gregorio al Democratic Party di Roma (da YouDem.tv).



Voci e modi differenti, certo. Ma il commento di Marianna Rizzini su "Il Foglio" è alquanto discutibile..
Di tutt'altro tono i commenti dei frequentatori del blog della Serracchiani

Citato il libro della Serracchiani "Il coraggio che manca. A un cittadino deluso della politica" BUR 2009

lunedì 27 luglio 2009

Womenomics su giornali italiani di fine luglio

Oggi ben 2 giornali parlano di donne & economia: W.Passerini su Italia Oggi propone "Womenomics, la ricetta rosa per la ripresa", su La Repubblica P.Pontoniere parla di "Addio economia del "macho", la Borsa è in mano alle donne".

Nessun dato e commento, aihmè, particolarmente nuovo. D'altronde, siamo il 27 luglio...
Da segnalare il commento di Danah Boyd, ricercatrice della Harvard University sul tema del ruolo delle donne nell'era del Web 2.0: "Le cose a livello di dirigenza aziendale stanno certamente cambiando. Sono finiti i tempi in cui le donne che si interessavano di economia, tecnologia e computer venivano definite secchione. Adesso il fenomeno più interessante, in termini di successo aziendale, non è tanto il boom dell'iPhone, ma le donne che, dalle nanotecnologie alla computeristica, stanno cambiando la faccia dell'industria e della nostra società".

venerdì 24 luglio 2009

Consigli di lettura per le vacanze

Nella sezione LIBRI di womenomics.it vi proponiamo una selezione speciale di letture per le vacanze con un’attenzione particolare al mondo femminile: libri da meditare, pagine rilassate, panoramiche sull’Italia e sul mondo, parole e immagini.

Graphic novel, biografie, chick lit e women non fiction, romanzi e saggistica sui temi femminili suggeriti dai nostri intervistati, da esperti del settore e della redazione di Womenomics.it.

Buona lettura!

domenica 19 luglio 2009

Maryl Streep guadagna da maschio


Si intitola così un articoletto su City di venerdì scorso in cui si racconta che la grande attrice americana - che nel "Diavolo veste Prada" ha saputo rappresentare in modo straordinario quello che si crede sia una professionista di successo - per il prossimo film è riuscita per la prima volta ad assicurarsi una percentuale sull’incasso che di solito si concede solo a divi come De Niro o Al Pacino.

Interessante notare come la fre press – giornale letto ogni giorno da migliaia di persone in tutte le grandi città italiane - dia per scontata la disparità di trattamento di stipendio tra uomini e donne, negli USA come in Italia.

Per compensare e tirarci su il morale, ecco uno stralcio dell’intervista rilasciata da Emma Bonino (autrice del recente “Pensionata sarà lei”) sul Sole24Ore del 17/07 a proposito del Dl anticrisi che eleva a 65 anni l’età pensionabile delle lavoratrici pubbliche: “la riforma si doveva fare e il governo fa bene a farla. Sarebbe ridicolo pagare una multa salatissima all’Ue e al tempo stesso no attivare politiche attive per le donne. (…) L’importante ora è destinare i risparmi, pochi o tanti che siano, all’avvio di una riforma che favorisca l’accesso delle donne al mercato del lavoro, che in Italia è patetico (…) specificando che i risparmi siano indirizzati alle politiche sociali, familiari eccetera con una trasparenza di destinazione. E su questo spero che non si sia il no ideologico del Pd e della Cgil”.

Intervista su Radio Radicale del 15/07 di Emma Bonino sull'emendamento.

mercoledì 15 luglio 2009

"Diverse and decisive"

The sexy new discussion in policy circles around the world, thanks to the recession, is whether a significant shift of power from men to women is underway - or whether it should be.
(...) It's time to admit the obvious. Men and women are different, and our management styles are different. Research by the University of Pittsburgh and Cambridge University, among others, finds that some of those differences are intrinsic, thanks to hormones.
Gender stereotypes aren't politically correct, but the research broadly finds that testosterone can make men more prone to competition and risk-taking. Women, on the other hand, seem to be wired for collaboration, caution and long-term results.
Da un articolo sul Washington Post del 12/07 di Katty Kay (BBC World News America) e Claire Shipman (ABC's "Good Morning America), autrici di "Womenomics", Collins Business 2009


There is a convincing business case for designing organisations that attract and retain women to the top. Diverse leadership teams tend to make better decisions, the majority of graduates and consumers are women. The big challenge is in transforming traditional corporations, designed in a different age by men for men, into modern businesses that motivate, develop and promote women as well as men in equal measure. This is a much bigger task than many people realise and requires leadership commitment to make it work.
(...) This is not about being nice to women. It is about recognising that having a greater proportion of women in decision-making roles improves business performance and profitability.
Da un articolo sul Financial Times del 22/06 di Avivah Wittenberg-Cox, ceo di 20-firste co-autrice di Why Women Mean Business: Understanding the Emergence of Our Next Economic Revolution’ Wiley 2008

sabato 11 luglio 2009

Le tre G per salvare la famiglia italiana

Da qualche giorno in libreria Famiglie sole, un interessante analisi di Daniela Del Boca e Alessandro Rosina sulla sopravvivenza della famiglia italiana in un welfare inadeguato ai nuovi tempi.

Si tratta di uno strumento agile che raccoglie le riflessioni condivise dagli autori su alcuni siti di discussione pubblica (lavoce.info, neodemos.it, nelmerito.com) e le integra con dati scientifici tratti da ricerche internazionali. Raramente ho letto un saggio di divulgazione che parla di contenuti così importanti con un linguaggio così scorrevole. Dalle note si può iniziare un percorso di letture di approfondimento su carta e su web di respiro internazionale.

Secondo gli autori, anche se negli ultimi anni i temi riguardanti la famiglia hanno sviluppato un interesse crescente, il dibattito “ha prodotto sinora più Libri Bianchi e buone intenzioni che risultati concreti”.

“Le famiglie italiane sono da così tanto tempo abituate ad arrangiarsi, a fare da sole, da aver consolidato quasi una resistenza mentale nel pensarsi come destinatarie da parte pubblica di aiuti e servizi”: le carenze del sistema di welfare sono compensate dalle reti di aiuto informale.

Tre gli aspetti di criticità: la disuguaglianze tra donne e uomini, l’iniquità nei rapporti generazioni, le disparità territoriali.

Ad ognuna delle 3 G (gli squilibri di genere, generazionali e geografici) è dedicato un capitolo in cui si spiega in modo articolato i fattori alla base di queste criticità e le pericolose conseguenze che ne derivano.
Ad esempio, lo squilibrio demografico a sfavore delle nuove generazioni (gli under 21 sono oggi solo 4,5 milioni) implica una progressiva riduzione della forza lavoro, un sempre più ridotto peso elettorale (e conseguente gerontocrazia nelle classi dirigenti della politica, dell’impresa, dell’università), un tasso di occupazione critico (specialmente oggi dove la flessibilità diventa precarietà).

Utile il costante confronto con quei paesi europei in cui l’azione dello stato non è stata semplicemente assistenzialistica ma di promozione e sostegno delle scelte familiari: “Le grandi democrazie europee da tempo aiutano le famiglie a crescere i giovani, assistere gli anziani e a creare ricchezza sostenendo il lavoro delle madri e di tutte le donne”.

L’analisi prende in considerazione non solo dati economici e sociali ma propone anche una lettura culturale dei problemi, soffermandosi sulle specificità nazionali e subnazionali italiane.

Il libro propone l’adozione di politiche lungimiranti che promuovano l'autonomia dei giovani, aiutando le scelte delle coppie, favorendo l'integrazione degli immigrati e delle seconde generazioni. “E' solo con un'azione chiara e incisiva su questi fronti che si riuscirà a trasformare quelli che oggi vengono visti come potenziali ostacoli alla crescita in risorse da valorizzare e in opportunità di sviluppo”. Per il miglioramento del benessere delle famiglie e per lo sviluppo sociale ed economico dell’Italia.

Altre recensioni: G.Fabi, Un welfare per le famiglie; Franceco Daveri, Le 3 G della famiglia, Il Sole24Ore 05/07; Chiara Saraceno, Scomparsi per tutta la società, Repubblica 18/07