Questo uno degli slogan lanciati da Emma Bonino in apertura del convegno "Womenomics" organizzato da Corrente Rosa.
Sala gremita di persone, molte donne ma anche qualche uomo (oltre ai tecnici).
Un approccio scientifico ai temi delle pari opportunità: l’idea è analizzare i dati scientifici per trasformarli in conoscenza attiva, a partire dalle ricerche fornite da OCSE (Babies and bossies, wikigender), ISTAT, Banca d’Italia (rapporto tra tasso di occupazione e PIL), Cerved, McKinsey (Gender diversity. A corporate performance driver).
Se l’evento fosse una pagina web, questa secondo me potrebbe essere LA TAG CLOUD DEL CONVEGNO (con qualche approfondimento):
• Imprenditorialità femminile: è un tesoro nascosto, poco valorizzato; in aumento per l’apporto delle donne straniere anche se l’accesso al credito è ancora complesso. Vedi l’esempio illuminante dell’incubatore di servizi innovativi Paris Pionnieres
• Le donne nei cda: ancora troppo poche, un numero che assomiglia a un prefisso telefonico. Vedi le ricerche di OCSE e Cerved.
• Gli stereotipi da abbattere: la casalinga entusiasta con l’unica missione di essere moglie e mamma; la donna in carriera antipatica e stressata; la velina (“essere belli aiuta se ci metti la testa. Il problema è che le si chiede solo di esserci”)
• Donne e potere: “i posti sono tutti occupati. Il vuoto non esiste”. Le donne hanno veramente voglia di occuparli? O hanno interiorizzato lo status quo penalizzante e si sono rassegnate accettando dei piccoli risarcimenti (es. andare in pensione prima)?
• Il problema della rappresentanza: l’Italia ha un problema di prestazione di sistema, che diventa quindi un problema di agenda e infine di rappresentanza. La crisi è forse frutto di un eccesso di tasso di testosterone come sostiene Loretta Napoleoni? La politica deve costruire una classe dirigente, fornire una nuova strategia
• “Bisogna farsi avanti”: ad es. sulla questione dell’età pensionabile, in Spagna si è creato un movimento politico che si è battuto perché i risparmi nati dall’equiparazione dell’età pensionabile supportassero azioni a favore delle donne
• Bilancio di genere (gender budgeting): si tratta di uno strumento di analisi dei bilanci pubblici che prevede l'applicazione nella procedura di bilancio della prospettiva dell'uguaglianza tra uomini e donne in tutte le fasi e a tutti i livelli delle politiche pubbliche e da parte di tutti gli attori coinvolti nei processi decisionali. E’ già implementato da molte regioni del centro-nord. L’obiettivo è farlo implementare a catena in tutti gli enti locali.
• Diversity management: presente soprattutto nelle multinazionali, si sta sviluppando anche nelle PMI perché è anche un interessante strumento di marketing (soddisfazione dei dipendenti, motivo positivo di visibilità all’esterno).
Audio integrale del convegno su Radioradicale.
domenica 26 aprile 2009
I posti sono tutti occupati. Il vuoto non esiste. Bisogna farsi avanti!
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