martedì 10 dicembre 2013

La conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro è una competenza


La conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro è una competenza…. bel passo in avanti rispetto a considerarle una mera strategia di sopravvivenza!! (come abbiamo sempre fatto).
Mi rivolgo qui a tutte le persone, (ma forse in questo caso maggiormente alle donne) che sempre più stanno raggiungendo visibilità e ruoli di responsabilità nel mondo del lavoro.
Lo sapevamo, lo sentivamo, i vari ruoli che dobbiamo ricoprire come professioniste, mogli, mamme, ruoli istituzionali e politici, interessi personali, interessi culturali, forse sì tolgono un po’ di tempo fisico, ma aumentano a dismisura le competenze organizzative, di problem solving, capacità di ascolto, efficienza ed efficacia lavorativa….
Ma adesso finalmente è ufficializzato da ricerche scientifiche.
Ne è una prova tangibile l’ultimo Master ideato e promosso da Piano C “MaaM – Maternity as a Master” percorso formativo destinato a cambiare il paradigma della maternità sul lavoro, trasformando un momento che oggi sembra essere “costoso e difficile da gestire” in un’esperienza unica di sviluppo della leadership.
MaaM, Maternity as a Master, è destinato a cambiare radicalmente la definizione di leadership: da un insieme di competenze sviluppate in contesti costruiti in modo artificiale, a un’attitudine naturale che può essere praticata ogni giorno a casa propria. Un figlio insegna ad avere pazienza, a ottimizzare l’organizzazione, a prendere decisioni in rapidità.
Il Master si basa sulla Teoria dell’accumulo di ruoli.
Lo dimostrano alcune ricerche neurologiche e numerose indagini sociologiche e comportamentali su nuclei familiari in cui entrambi i coniugi lavorano. Queste ultime hanno messo in discussione la teoria della “scarsità di ruolo”, che vedeva un trade off tra le risorse impiegate sul lavoro e nella vita privata, dimostrando che esiste invece un potenziale di “accumulo dei ruoli” in cui un aspetto della vita guadagna in energia, competenze ed equilibrio dall’esistenza degli altri.
Evidenze confermate da una ricerca che Piano C  ha condotto in Italia su donne/mamme manager e professioniste, che ha rilevato – tra l’altro – la presenza uniforme di un istinto di “composizione delle parti” che emerge per gestire la nuova complessità di una vita a più dimensioni.
Tutto ciò significa che questo effetto moltiplicatore può estendersi non solo alle competenze acquisite durante la maternità, ma allarga l’ambito e il FOCUS a tutte le esperienze che DONNE E UOMINI POSSONO fare nell’arco della vita e soprattutto al fatto che tali esperienze non sono quindi in contrasto o conflitto con lo sviluppo professionale perché portano via tempo, ma anzi sono formative e funzionali all’acquisizione di competenze.
Mi tornano in mente le parole di Cecilia Guerra, viceministro al Lavoro con delega alle Pari Opportunità che ci dice cha la nostra società è ancora impostata in modo parcellizzato, non si tiene conto della persona nella sua totalità, e evidenzia della capacità e necessità di armonizzare o tecnicamente conciliare, come ci dice quelli che sono non solo i tempi di vita e di lavoro, ma il tempo del lavoro, il tempo della cura, il tempo libero e il tempo dell’impegno civile politico.
ORA QUESTA CAPACITA’ E’ ANCHE UN VALORE AGGIUNTO IN CHIAVE PROFESSIONALE E UNA COMPETENZA DA POTENZIARE E TRASMETTERE!
Francesca Malagoli (hosted blogger, da donnelavoro3winwin)