domenica 19 luglio 2009

Maryl Streep guadagna da maschio


Si intitola così un articoletto su City di venerdì scorso in cui si racconta che la grande attrice americana - che nel "Diavolo veste Prada" ha saputo rappresentare in modo straordinario quello che si crede sia una professionista di successo - per il prossimo film è riuscita per la prima volta ad assicurarsi una percentuale sull’incasso che di solito si concede solo a divi come De Niro o Al Pacino.

Interessante notare come la fre press – giornale letto ogni giorno da migliaia di persone in tutte le grandi città italiane - dia per scontata la disparità di trattamento di stipendio tra uomini e donne, negli USA come in Italia.

Per compensare e tirarci su il morale, ecco uno stralcio dell’intervista rilasciata da Emma Bonino (autrice del recente “Pensionata sarà lei”) sul Sole24Ore del 17/07 a proposito del Dl anticrisi che eleva a 65 anni l’età pensionabile delle lavoratrici pubbliche: “la riforma si doveva fare e il governo fa bene a farla. Sarebbe ridicolo pagare una multa salatissima all’Ue e al tempo stesso no attivare politiche attive per le donne. (…) L’importante ora è destinare i risparmi, pochi o tanti che siano, all’avvio di una riforma che favorisca l’accesso delle donne al mercato del lavoro, che in Italia è patetico (…) specificando che i risparmi siano indirizzati alle politiche sociali, familiari eccetera con una trasparenza di destinazione. E su questo spero che non si sia il no ideologico del Pd e della Cgil”.

Intervista su Radio Radicale del 15/07 di Emma Bonino sull'emendamento.

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