Questa la notizia riportata ieri da alcuni quotidiani italiani sul suicidio di Catherine Bailey, 41enne avvocata in carriera nela City e madre di 3 figli piccoli che si è gettata da Richmond Bridge nel Tamigi.
Al di là dei racconti sui dettagli della tragedia e di alcuni commenti piuttosto opinabili ("forse un delirio di onnipotenza tutto femminile sta contagiando sistemi sociali senza adeguate protezioni per le madri" nb: siamo in UK!), segnaliamo l'intervista del Sole24Ore a Simona Scapaleggia, vice AD di Ikea Italia e presidente di Valore D: "Mi piace molto il mio lavoro. Ma mi piace molto anche la vita familiare, essere madre ed essere moglie. La passione con cui mi divido tra questi 3 ruoli è la leva che alleggerisce la mia fatica quotidiana. Non c'è bisogno di essere wonderwomen per instaurare un equilibrio ma bisogna essere molto bravi e non tralasciare i dettagli. (...) La mia agenda oltre che di meeting di lavoro si è riempita di appuntamenti diversi come le riunioni scolastiche (...) e si è semre incrociata con quella di mio marito (...). In questa sintesi di agende molto impegnate e impegnative ho sempre cercato di stabilire delle priorità. (...) Creare questo equilibrio e conciliare la vita professionale e quella familiare non è stato semplice (...) Non c'è bisogno di essere eccezzionali. Serve, questo sì, una passione forte al punto tale da compensare la fatica".
Pillole di saggezza e concretezza.
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2 commenti:
Concordo con quanto dice Simona Scapaleggia, non perchè io mi trovi nella medesima condizione ma perchè in linea di pensiero penso che sia il modo migliore di gestire i vari aspetti della vita: quello lavorativo, quello personale e genitoriale.
E' davvero triste pensare che una giovane donna, madre di tre bambini, si sia tolta la vita perchè si sentiva inadeguata a gestire il tutto...
Ottimo il blog mi piace molto ..grazie per l'info,.
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