In questi giorni il lavoro femminile è al centro di una serie di incontri e di studi di settore. Segno che il tema è caldo e l’argomento ad esso correlato, la crisi economica, sempre più scottante.
Confartigianato ha presentato il 6° osservatorio sull’impresa artigiana in Italia: l’Italia ha il record europeo per numero di lavoratrici autonome (1,5 milioni; cfr 1,2 ml in Germania, 1,1 ml in UK, 952 mila in Spagna, 767 in Francia). Le imprese rosa resistono meglio alla crisi ma il problema della conciliazione tra famiglia e lavoro è una criticità forte. Nello studio si è fatta anche una stima degli effetti sull’economia italiana se l’occupazione femminile (oggi al 47%) fosse uguale alla media europea (58,5%): a conferma della teoria della womenomics, con 2,288.000 lavoratrici in più il PIL italiano crescerebbe di 145 miliardi di euro.
All’interno del convegno “Donne e imprese: volano per la ripresa economica” Confartigianato presenterà una serie di richieste al ministro del welfare Sacconi a favore dell’imprenditoria femminile (tutela della maternità, tempi dei servizi).
Intanto in UK è stato creato The Women Leadership Fund che investirà in società con forte presenza femminile nei posti di comando. Il fondo, lanciato da Naissance Capital, ha tra i suoi sostenitori Cherie Blair.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento