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Nell’articolo a pag. 23 Federica Fantozzi compila un incredibile elenco di accessori per bambine: claesing kit di Barbie, il Baby Folletto, il Carrello da tè Disney, la cucina delle Winx ….
Forse, più che una più o meno voluta aderenza a comportamenti maschilisti per organizzare “la giornata della casalinga in bozzolo“, si tratta di una semplice e scaltra mossa delle aziende di elettrodomestici (Lagostina, Tefal, Bialetti, Scavolini) che hanno fiutato il business e hanno aperto linee-baby nel mercato dei giocattoli. La mossa vincente (e pericolosa) è invece l’associazione della miriade di oggetti agli idoli delle bambine (dalle classiche Barbie e Biancaneve alle moderne Winx e Hallo Kitty).
Una caratteristica dell’angolo dello shopping al femminile, siano le destinatarie bambine o donne, è quello che la giornalista definisce brillantemente il “monoblocco nelle nuances del rosa”. Pensando agli adulti, mai come negli ultimi anni le campagne pubblicitarie degli oggetti tecnologici al femminile propongono cellulari, palmari, notebook, pc, fotocamere colorati di rosa (per non citare quelli tempestati di pietre preziose e con incise delle frasi melense). Come dicevamo qualche post fa: è importante declinare gli oggetti a seconda delle specifiche esigenze dei due sessi. Come dimostrano alcuni studi recenti, se gli uomini cercano prestazione, velocità e multifunzionalità, le donne apprezzano oggetti tecnologici leggeri, robusti ed efficienti. Qualsiasi sia il colore preso in prestito dall’arcobaleno.