martedì 9 dicembre 2008

Quando la rete è femminile (e non più femminista)

Animata discussione in occasione del convegno a Più libri più liberi su donne e nuove tecnologie, in cui sono stati presentati alcuni progetti al femminile: oltre a wenomomics, Pickwicki, neo community dedicata alla lettura, e Creative Four, neo società di comunicazione 2.0.

Interessanti i risultati dell’Osservatorio permanente dei contenuti digitali presentati da Cristina Mussinelli: in questi anni le nuove tecnologie e Internet – soprattutto nelle fasce più giovani di utilizzatori – sono diventate più “femminili”. La riduzione del gap di genere è sempre più forte, nella fascia under 20 addirittura nullo. Quello che differenzia uomini e donne è invece l’approccio: i primi prediligono la “meccanica” dello strumento (installazione programmi, download, gestione sistema operativo, file sharing, p2p), le seconda la dimensione comunicativa e pratica del mezzo (messaggistica istantanea, download musica).
Dal pubblico qualcuno ha subito obiettato che forse è anche quest’ultimo un pregiudizio. Le donne non sono capaci di sporcarsi le mani nel motore o semplicemente questa è una cosa che non interessa loro? In effetti, se si vanno a vedere gli studi sulle caratteristiche degli strumenti tecnologici richiesti dalle donne, la richiesta è di oggetti leggeri, robusti, efficienti (non rapidi, sgargianti, con tante funzioni). Apple piace di più di Dell perché ha un colore e una dimensione più “morbida”.

Brillante dibattito con il pubblico anche sulla presenza di donne sempre più giovani nel mondo imprenditoriale del web, che lascia spazio a iniziative superando i vincoli del genere e della generazione. Utile anche la riflessione nata da una domanda sul perché ci sono meno donne su Linkedin, il social network professionale per eccellenza: poiché in Italia lavora solo il 43% delle donne (contro il 71% degli uomini), il calcolo è bell’è fatto!

Unico neo la divagazione finale di tono vetero femminista sull’annosa questione delle donne non uguali ma equivalenti agli uomini...vi prego, basta con questo tono perennemente inkakkiato e molto poco costruttivo di certe sessantottine! :-((

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Direi che uno scontro “vetero femminista”, come lo hai definito, c’era da aspettarselo. Purtroppo, aggiungo!

Interessanti i dati dell’osservatorio, su cui da un po’ sto lavorando. In particolare le differenze di utilizzo. Come ho detto a Roma, credo che questa nuova maniera di vivere il web rispecchi alcuni tratti tipicamente femminili.

Sono felice dell’interesse di alcune delle persone presenti: sicuramente confuse, ma aperte a questa realtà – quella virtuale, la Rete - in alcuni casi a loro distante.

Chiara de Caro

Anonimo ha detto...

Ciao! Io c'ero a questo incontro dove si sarebbe dovuto parlare un po' meglio delle donne e la rete. L’incontro è stato deludente, interessante lo spunto, ma scarsi i contenuti.
Purtroppo, ci sono stati degli interventi poco appropriati, e mi dispiace proprio da uomini, che anzichè apportare il loro punto di vista sull'argomento (sempre atteso), hanno pensato bene di discutere sulla giovane età delle Imprenditrici invitate al dibattito, e se si fossero mai cimentate con un business plan prima di avviare la loro Azienda. Anche a me è sembrato d’essere presente all’improvviso ad un collettivo femminista degli anni ’70 (nulla di male comunque!), ma la risposta piccata di alcune, è derivata dal fatto che le donne, grazie anche alla “rete” ed all’uso che ne sanno fare, sanno ora guardare lontano, ma c’è sempre chi è fuori “onda” e vuole riportarle indietro. E’ difficile dunque fare finta di nulla, e rispondere comunque garbatamente. Sarebbe meglio che talune persone abbandonassero i luoghi comuni.
Teresa