giovedì 28 agosto 2008
La lezione di una donna
Dall'Unità di oggi: il commento di Concita De Gregorio sul discorso di Hillary Clinton alla convention democratica: "Si può perdere vincendo. Guardate, si fa così: si sale sul palco, si saluta e si sorride, si dimenticano diciotto mesi in sette passi, si arriva al microfono e si nomina per venti volte in venti minuti l’avversario, si chiede che neanche un voto vada perso e si ricevono in cambio 39 applausi della sala in piedi. Sembra una semplice equazione matematica eppure nessuno al mondo ancora aveva trovato la formula. Hillary Clinton in venti minuti ha portato la politica dieci anni avanti. Cento, se pensiamo a noi. “Barak Obama è il mio candidato e deve essere presidente. Voglio che vi chiediate: avete votato per me o per chi deve vivere col salario minimo, per chi è ammalato e non ha soldi per curarsi,per gli invisibili di questo Paese?”. Per chi avete votato: per una persona o per un progetto? Certo: Hillary è stata sconfitta. Certo: avrebbe preferito vincere. È vero: la convention è solo uno spettacolo retorico. Però c’è una ragione se l’America e il mondo si lasciano incantare da una donna talmente forte da potersi permettere di piangere, una che cade e si rialza senza un lamento. È una lezione difficile da imparare e così semplice da capire: “È ora di riprenderci il Paese che amiamo”, c’è un solo modo per farlo. Un solo modo per vincere."
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