lunedì 12 maggio 2008

"Viaggio" e "stronza": le parole chiave della novità primaverili al femminile

Girovagando in libreria, negli scaffali dedicati al “femminismo” (categoria che forse i librai dovrebbero sostituire visto che qui ci sono più chick lit che saggistica di genere), il bollino “novità” è appiccicato sulle copertine di alcuni libri “interessanti”.

Prima categoria i libri di viaggio (le vacanze di avvicinano!) rivolti a viaggiatrici indipendenti che girano il mondo da sole:
Il manuale della viaggiatrice (a cui è collegato un blog), Il manuale della viaggiatrice.
Segno dei tempi odierni (in cui ci sono sempre più single)?

Seconda categoria la chick lit (ormai dilagante, dai titoli più raffinati alle banalità più stupide) che sia nella rappresentazione familiare che professionale fa largo uso del termine “stronza”: Quando la mamma è stronza, Quella stronza del mio capo
Banale operazione per attrarre l’attenzione del lettore? Tentativo di smitizzare 2 ruoli femminili?

Aggiungo un unico titolo di una categoria altrettanto in voga (gli uomini finti imbranati che scrivono di donne impossibili), più bello nel titolo che nei contenuti. Di un giovane autore spagnolo di belle speranze: Le donne dovrebbero nascere con il libretto delle istruzioni

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