Nel suo "Manuale politicamente scorretto per aspiranti carrieristi di successo" il macchiavellico Pier Luigi Celli dedica un capitolo a "Femminile manon troppo (dell'arte della seduzione)".
Ai sui lettori (che immagina evidentemente solo maschi) dice: "Se dovete fa carrera, affrettatevi. Prima che le donne arrivino in forze. Perchè ormai siamo al limite: la valanga rosa è sul punto di approdare dove voi avere prosperato impuenemente per anni. Che sia giusto, è indubitabile. Che faccia piacere, forse non è così scontato, eppure avverrà. E voi vi stupirete di quanta forza metteranno nel presidiare le loro progressive conquiste, fino al punto di espellervi per manifesta inferiorità".
La prima (la più rozza e sconsigliabile secondo l'autore) controffensiva che gli uomini possono mettere in atto è la classica manovra di puntare direttamente ed esclusivamente alla valoriazzazione del fascino della controparte femminile (dimenticandosi o sottovalutando la testa).
La seconda, questa veramene macchiavellica, è mettersi al servizio dellla moglie del capo, ampliando gli spazi della sua espansione e leggittimando, via via, la sua presenza impropria in azienda. "Le più grandi alleate della resistenza alle pari opportunità (che pure ha già in proprio una sua storica base dnella tradizione del paese) sono le mogli/compagne dei capi)".
Se poi una donna arriva al potere, c'è ancora una possibilità per l'uomo: "Anche le donne faranno i loro errori, il più grave dei quali (quasi inevitabile, all'inizio) è quello di comportarsi "al maschile" selezionando il più possonile al femminile. "Si può aspettare fiduciosi. Nella più di una corte femminile risulterà indigesta a chi, donna, sia arrivata al potere. E'2 solo questione di tempo".
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