Nella puntata di ieri di "Vieni via con me" La situazione delle donne : Emma Bonino legge l'elenco delle cose che passano sul corpo delle donne; Susanna Camusso legge alcuni pensieri delle donne che lavorano; Laura Morante legge l'elenco delle cose che le donne non vogliono mai più sopportare, scritto da una giovane.
Fiorella Mannoia canta "Sally".
martedì 23 novembre 2010
martedì 16 novembre 2010
Master in Pari Opportunità e Gender Studies Roma Tre
Il 30 novembre scade la preiscrizione al bando del Master in Pari Opportunità
e Gender Studies organizzato dal Dipartimento di Filosofia
dell'Università Roma Tre Coordinatore Prof.ssa Francesca Brezzi.
Il Master si propone di sviluppare competenze teorico-culturali, giuridiche e politiche sulle problematiche concernenti le differenze di genere e di culture di provenienza e insieme di fornire competenze specialistiche e metodologie specifiche per l’applicazione pratica delle politiche di pari opportunità.Si offre quindi sia come formazione superiore per una nuova figura professionale, sia come formazione permanente per chi è già inserito in un contesto lavorativo, formazione per un nuovo concetto di cittadinanza basata sulle pari opportunità principio fondamentale della democrazia e del rispetto della persona.
Il Master prepara le seguenti figure professionali:
- Esperti/e richiesti/e capaci di progettare politiche attive di promozioni delle pari opportunità e di gestione della diversità, richieste negli organismi internazionali, in specifico nell’Unione Europea, nelle commissioni Pari Opportunità, nelle Istituzioni Pubbliche sia a livello locale che nazionale, in tutti gli Enti Pubblici e Privati, nel settore del noˆprofit, o nelle organizzazioni politiche e sindacali;
- Professionisti/e nei centri di ricerca, nella formazione professionale, nelle attività di formazione extrascolastica, nella formazione permanente e in tutte quelle istituzioni e organizzazioni che, recependo la legislazione nazionale e internazionale, si stanno adeguando a far fronte alle esigenze connesse alle pari opportunità.
- Liberi professionisti nel settore della consulenza in materia di politiche di pari opportunità nel lavoro, diritto comunitario, gestione della diversità, e tutti quei ruoli professionali connessi all’accesso di donne e uomini a occupazioni tradizionalmente segreganti
Una parte del corso è fruibile on-line.
Stage di sperimentazione operativa presso il Ministero P.O., la Casa delle donne, Dwpress, Biblioteche di Roma, Udi.
INFO
"Che la tasa, che la piasa, che la staga a casa"
Alcuni appuntamenti della settimana:
Milano, 17 novembre 2010
“Perché le donne non chiedono”?
Come emerge dalle ricerche sul tema, una delle possibili interpretazioni del pay gap esistente tra gli uomini e le donne nelle stesse posizioni, è legata alla difficoltà femminile di negoziare.
Info
Trento, 18 novembre 2010
"Che la tasa, che la piasa, che la staga a casa"? Domande ricorrenti e
risposte possibili sulle pari opportunità tra uomini e donne
L'evento, promosso dall'Assessorato alla solidarietà internazionale e
convivenza, dalla Commissione provinciale pari opportunità, dalla
Consigliera di parità e dal Centro studi interdisciplinari di genere,
prende spunto dal noto proverbio trentino e volgendo in forma interrogativa
le tre espressioni sul ruolo della donna nella società vuole proporre alla
cittadinanza una riflessione ed un confronto su alcune questioni chiave ed
attuali nel rapporto tra i generi.
Programma
Sesto San Giovanni (MI), 19 Novembre 2010
DONNE – POLITICA – ISTITUZIONI. IN CAMPO IL CATENACCIO MASCHILE, L'ATTACCO FEMMINILE: DOVE, COME, QUANDO, PERCHÈ, RAGGIUNGERE UN EQUILIBRIO DI GENERE.
Interveranno:
On. Emma Bonino- Vice Presidente Senato della Repubblica, On. Licia Ronzulli-Europarlamentare, On. Tiziana Maiolo, Ass. Monica Rizzi – Regione Lombardia, Dott.ssa D. Treu-Amm. Delegato Gruppo Il Sole 24 ore, Sig.ra Clara Modena Rinaldo – V. Pres.Commissione Pari Opportunità Reg. Lombardia, Dott.ssa Serenella Ciolfi – Comitato Pari Opportunità Reg. Lazio, On. Lella Golfo- Fondazione Marisa Bellisario.
A cura dell'ASS. ARTICOLO 51 LABORATORIO DI DEMOCRAZIA PARITARIA
Info: ass.articolo51@yahoo.com
Milano, 17 novembre 2010
“Perché le donne non chiedono”?
Come emerge dalle ricerche sul tema, una delle possibili interpretazioni del pay gap esistente tra gli uomini e le donne nelle stesse posizioni, è legata alla difficoltà femminile di negoziare.
Info
Trento, 18 novembre 2010
"Che la tasa, che la piasa, che la staga a casa"? Domande ricorrenti e
risposte possibili sulle pari opportunità tra uomini e donne
L'evento, promosso dall'Assessorato alla solidarietà internazionale e
convivenza, dalla Commissione provinciale pari opportunità, dalla
Consigliera di parità e dal Centro studi interdisciplinari di genere,
prende spunto dal noto proverbio trentino e volgendo in forma interrogativa
le tre espressioni sul ruolo della donna nella società vuole proporre alla
cittadinanza una riflessione ed un confronto su alcune questioni chiave ed
attuali nel rapporto tra i generi.
Programma
Sesto San Giovanni (MI), 19 Novembre 2010
DONNE – POLITICA – ISTITUZIONI. IN CAMPO IL CATENACCIO MASCHILE, L'ATTACCO FEMMINILE: DOVE, COME, QUANDO, PERCHÈ, RAGGIUNGERE UN EQUILIBRIO DI GENERE.
Interveranno:
On. Emma Bonino- Vice Presidente Senato della Repubblica, On. Licia Ronzulli-Europarlamentare, On. Tiziana Maiolo, Ass. Monica Rizzi – Regione Lombardia, Dott.ssa D. Treu-Amm. Delegato Gruppo Il Sole 24 ore, Sig.ra Clara Modena Rinaldo – V. Pres.Commissione Pari Opportunità Reg. Lombardia, Dott.ssa Serenella Ciolfi – Comitato Pari Opportunità Reg. Lazio, On. Lella Golfo- Fondazione Marisa Bellisario.
A cura dell'ASS. ARTICOLO 51 LABORATORIO DI DEMOCRAZIA PARITARIA
Info: ass.articolo51@yahoo.com
Newsweek: Italy’s Woman Problem
«Berlusconi's girl problem»: il problema con le ragazze di Berlusconi. Il titolo campeggia sulla copertina del settimanale americano Newsweek su un paio di gambe femminili con i tacchi a spillo. «La sua cultura dell'harem sta minando l'economia italiana e il suo stesso governo» scrive l'occhiello.
All'interno due articoli:
- Italy’s Woman Problem di Barbie Nadeau
- Silvio Gets Taken Down. Berlusconi’s latest sex scandal is the least of his mounting problems di Jacopo Barigazzi
Altri articoli correlati:
Not Berlusconi's Bimbos
DA LEGGERE. NON SERVONO COMMENTI :-((
lunedì 18 ottobre 2010
Uomini che uccidono le donne
In copertina dell'ultimo numero di Internazione il richiamo a un’inchiesta di Robert Fisk tratta dall'Independent su un tema di grande attualità anche in Italia.
Il giornalista ha condotto un'indagine durata dieci mesi in Giordaia, Pakistan Egitto, Gaza e Cisgiordania per raccontare questi crimini, che riguardano soprattutto donne giovanissime. In questi Paesi il concetto di "onore" - l'onore della famiglia e della comunità - va al di là della religione e trascene la pietà umana. Ogni anno ventimila donne sono assassinate da uomini che le accusano di aver disonorato la famiglia. In molti paesi questi crimini restano impuniti.
Il giornalista ha condotto un'indagine durata dieci mesi in Giordaia, Pakistan Egitto, Gaza e Cisgiordania per raccontare questi crimini, che riguardano soprattutto donne giovanissime. In questi Paesi il concetto di "onore" - l'onore della famiglia e della comunità - va al di là della religione e trascene la pietà umana. Ogni anno ventimila donne sono assassinate da uomini che le accusano di aver disonorato la famiglia. In molti paesi questi crimini restano impuniti.
Workshop sul telelavoro per la conciliazione
All’interno delle misure per coniugare impegno professionale e vita familiare il telelavoro viene incontro sia alle esigenze dei lavoratori con figli (lavoro per obiettivi, gestione flessibile ed efficace del tempo) sia delle aziende (razionalizzazione dei costi, utilizzo efficiente delle risorse).
Un maggior utilizzo di questo strumento potrebbe aiutare donne qualificate e motivate a rientrare in attività e trovare iol proprio spazio nel mondo del lavoro.
Gli aspetti organizzativi, le più recenti disposizioni legislative e i casi di best practice del lavoro a distanza. Questi i temi al centro dell'incontro che si svolgerà mercoledì 20 ottobre a Monza tra istituzioni provinciali, sindacati e casi di best practice, in collborazione con Moms@work.
Per info e programma
Un maggior utilizzo di questo strumento potrebbe aiutare donne qualificate e motivate a rientrare in attività e trovare iol proprio spazio nel mondo del lavoro.
Gli aspetti organizzativi, le più recenti disposizioni legislative e i casi di best practice del lavoro a distanza. Questi i temi al centro dell'incontro che si svolgerà mercoledì 20 ottobre a Monza tra istituzioni provinciali, sindacati e casi di best practice, in collborazione con Moms@work.
Per info e programma
domenica 17 ottobre 2010
Il 25 ottobre il 4° Forum Cultura d’Impresa su diversità e multiculturalità
A seguito del successo del Forum Cultura d'Impresa sul tema della Leadership Femminile, che ha coinvolto nelle passate edizioni oltre 1.300 partecipanti, Il Sole 24 ORE Formazione ed Eventi organizza il prossimo 25 ottobre 2010 a Milano il 4º Forum Cultura d’Impresa - Leadership femminile: nuovo motore verso una crescita sostenibile dell’economia.
I temi dell'evento verteranno quest'anno sulla diversità e multiculturalità nel nuovo scenario economico che richiede sempre più orientamento al cambiamento, flessibilità e innovazione.
La storia e i successi di molte donne nei diversi contesti socio-economici presenti al Forum mostreranno come le donne sanno e possono cogliere le nuove sfide e che i valori femminili - rispetto dei rapporti interpersonali, cura dell'ambiente, desiderio di contribuire ad allo sviluppo economico sostenibile, possono diventare uno strumento per aiutare a trovare soluzioni alternative per il rilancio del sistema economico.
Nel corso dei lavori sarà prevista una tavola rotonda di autorevoli manager, uomini e donne, per commentare la proiezione di interviste realizzate a Parigi in occasione della WIN Conference con testimonial di rilevanza mondiale organizzata appositamente per il 4° Forum Cultura d'Impresa.
Per info
Leadership femminile: nuovo motore verso una crescita sostenibile dell’economia
Milano, 25 ottobre 2010 - Sede Il Sole 24 ORE, via Monte Rosa 91
Ore 9.00 - 17.30
I temi dell'evento verteranno quest'anno sulla diversità e multiculturalità nel nuovo scenario economico che richiede sempre più orientamento al cambiamento, flessibilità e innovazione.
La storia e i successi di molte donne nei diversi contesti socio-economici presenti al Forum mostreranno come le donne sanno e possono cogliere le nuove sfide e che i valori femminili - rispetto dei rapporti interpersonali, cura dell'ambiente, desiderio di contribuire ad allo sviluppo economico sostenibile, possono diventare uno strumento per aiutare a trovare soluzioni alternative per il rilancio del sistema economico.
Nel corso dei lavori sarà prevista una tavola rotonda di autorevoli manager, uomini e donne, per commentare la proiezione di interviste realizzate a Parigi in occasione della WIN Conference con testimonial di rilevanza mondiale organizzata appositamente per il 4° Forum Cultura d'Impresa.
Per info
Leadership femminile: nuovo motore verso una crescita sostenibile dell’economia
Milano, 25 ottobre 2010 - Sede Il Sole 24 ORE, via Monte Rosa 91
Ore 9.00 - 17.30
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womenomics BEW 24 Sole24Ore cultura impresa
Il congedo parentale alla svedese vissuto da un italiano espatriato
Nella rubrica di ieri su Republica Loredana Lipperini parla del blog di Stefano dell'Orto, manager italiano da anni residente a Stoccolma e ora in congedo parentale.
Alla luce della situazione italiana sul congedo parentale ancora congelata nonostante le proposte di legge Mosca (Pd) e Saltamartini) (PdL), di seguito alcuni brani significativi per capire l'approccio al tema e le condizioni offerte dal welfare svedese:
"Il piano è di stare a casa con lei in congedo parentale sino a metà gennaio.
Poi prevedo un consiglio familiare per decidere se iniziare subito con il nido o fare entrambi il part-time per qualche mese così da farle iniziare il nido verso i 15mesi".
"siamo andati (...) in biblioteca a "leggere" i libri con le figure accoccolati nell'angolo con cuscinoni che hanno creato apposta"
"siamo andati al cosidetto "asilo aperto". È un asilo gestito dal comune dove ogni genitore rimane con i propri bimbi, aperto a tutti, basta presentarsi alle 9 del mattino. Il comune ci mette i locali e due responsabili delle attività. L'infrastruttura è molto pulita, tantissimi libri e giocattoli, una bella cucina ed un locale "fasciatoio" dove i genitori fanno a gara a chi cambia il pannolino più velocemente.
"All'asilo di Eleonora si stanno preparando per il 24 ottobre, giorno delle nazioni unite. Disegnano bandiere, imparano canzoni in tutte le lingue e discutono la convenzione dei diritti dell'infanzia secondo l'ONU".
"Oggi mentre ero all'"asilo aperto" mi è capitata in mano oggi una cartolina del Ministero svedese delle pari opportunità con la "lista di controllo" per un asilo che voglia essere attento a pari opportunità, diritti e responsabilità".
Pronti a trasferirsi tutti a Stoccolma? "Se non fosse che fa così freddo" mi ha detto tempo fa una mia sagace amica...
Alla luce della situazione italiana sul congedo parentale ancora congelata nonostante le proposte di legge Mosca (Pd) e Saltamartini) (PdL), di seguito alcuni brani significativi per capire l'approccio al tema e le condizioni offerte dal welfare svedese:
"Il piano è di stare a casa con lei in congedo parentale sino a metà gennaio.
Poi prevedo un consiglio familiare per decidere se iniziare subito con il nido o fare entrambi il part-time per qualche mese così da farle iniziare il nido verso i 15mesi".
"siamo andati (...) in biblioteca a "leggere" i libri con le figure accoccolati nell'angolo con cuscinoni che hanno creato apposta"
"siamo andati al cosidetto "asilo aperto". È un asilo gestito dal comune dove ogni genitore rimane con i propri bimbi, aperto a tutti, basta presentarsi alle 9 del mattino. Il comune ci mette i locali e due responsabili delle attività. L'infrastruttura è molto pulita, tantissimi libri e giocattoli, una bella cucina ed un locale "fasciatoio" dove i genitori fanno a gara a chi cambia il pannolino più velocemente.
"All'asilo di Eleonora si stanno preparando per il 24 ottobre, giorno delle nazioni unite. Disegnano bandiere, imparano canzoni in tutte le lingue e discutono la convenzione dei diritti dell'infanzia secondo l'ONU".
"Oggi mentre ero all'"asilo aperto" mi è capitata in mano oggi una cartolina del Ministero svedese delle pari opportunità con la "lista di controllo" per un asilo che voglia essere attento a pari opportunità, diritti e responsabilità".
Pronti a trasferirsi tutti a Stoccolma? "Se non fosse che fa così freddo" mi ha detto tempo fa una mia sagace amica...
Il "Progetto Donne & Lavoro" di Donna Moderna e Vodafone
Donna Moderna e Fondazione Vodafone Italia hanno dato vita all'iniziativa "Progetto Donne & Lavoro", bando di concorso rivolto alle donne per incentivare le migliori idee di impresa sociale al femminile.
Tre gli ambiti di partecipazione:
- Solidarietà. Diamoci una mano: Progetti imprenditoriali che favoriscono l'inserimento lavorativo di donne che hanno subito violenze o che vivono situazioni di disagio socio-economico.
- Web. Mettiamoci in rete: Progetti legati al mondo di Internet o delle telecomunicazioni mirati a incentivare l'occupazione femminile.
- Casa&Lavoro. Organizziamoci al meglio: Progetti che favoriscono una migliore gestione e conciliazione delle esigenze lavorative e familiari nella vita quotidiana delle donne.
I migliori progetti individuati in ognuno dei tre diversi ambiti riceveranno una somma di 100.000 euro a fondo perduto.
Sul sito del progetto si trovano tutte le indicazioni su quando partecipare, come fare la domanda d'iscrizione, chiedere un'eventuale consulenza, partecipare a uno degli incontri di presentazione del progetto che si terranno in tutta Italia nel mese di ottobre.
Tre gli ambiti di partecipazione:
- Solidarietà. Diamoci una mano: Progetti imprenditoriali che favoriscono l'inserimento lavorativo di donne che hanno subito violenze o che vivono situazioni di disagio socio-economico.
- Web. Mettiamoci in rete: Progetti legati al mondo di Internet o delle telecomunicazioni mirati a incentivare l'occupazione femminile.
- Casa&Lavoro. Organizziamoci al meglio: Progetti che favoriscono una migliore gestione e conciliazione delle esigenze lavorative e familiari nella vita quotidiana delle donne.
I migliori progetti individuati in ognuno dei tre diversi ambiti riceveranno una somma di 100.000 euro a fondo perduto.
Sul sito del progetto si trovano tutte le indicazioni su quando partecipare, come fare la domanda d'iscrizione, chiedere un'eventuale consulenza, partecipare a uno degli incontri di presentazione del progetto che si terranno in tutta Italia nel mese di ottobre.
venerdì 15 ottobre 2010
Consigli di lettura: "Tutti indietro!", dedicato alle donne in fuga che pagano il prezzo più alto
Dalle parole di Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, emerge una realtà invisibile all'opinione pubblica: la sua esperienza personale in prima linea nelle le principali crisi umanitarie, le storie dei migranti e dei rifugiati, l'Italia della solidarietà spesso oscurata dai mezzi d'informazione.
Vorrei ricordare due passaggi del libro.
La dedica: “Dedico questo libro alle donne in fuga dalla paura, a quelle che lungo la strada verso la sicurezza hanno subito violenze e abusi. Alle donne invisibili, senza diritti e sole, quelle che pagano il prezzo più alto”.
L’incipit del capitolo “Alle donne va sicuramente peggio”: “La condizione femminile nelle migrazioni forzare meriterebbe un approfondimento e un’attenzione che fino a ora non ha ricevuto, Trovo doveroso mettere in evidenza come per le donne raggiungere un luogo sicuro sia un percorso ancora più drammatico, pieno di abusi e umiliazioni Arrivo a questa conclusione dopo aver ascoltato le storie strazianti di tante giovani donne sbarcate sulle coste italiane in questi anni, vittime di soprusi e violenze”.
La storia dell’eritrea Astier è una di queste: a 16 anni, per evitare il servizio militare, decide di tentare di raggiungere l’Europa. Pagando una grossa somma a dei trafficanti attraversa il deserto a bordo di un jeep stipata di altri fuggiaschi in condizioni al limite della sopravvivenza. La macchina viene fermata da alcuni predoni che li derubano e violentano le donne. Arrivati in Libia vengono consegnati alla polizia che li porta in carcere, dove si susseguono i maltrattamenti. Finalmente, grazie alla visita di alcune persone dell’ONU, le donne sono portate in ospedale e liberate. Aster trova lavoro a Tripoli come domestica e riesce a mettere via un po’ di soldi per pagarsi un posto su un gommone per Lampedusa. Al centro di accoglienza per richiedenti asilo viene visitata e scopre di essere stata infettata dall’Hiv.
“Non ha ancora 18 anni e la sua vitga seriamente compromessa. Chi renderà giustizia ad aster e alle tante donne che come lei per mettersi in salvo sono costrette a subire stupri e abusi sessuali? Chi le ripagherà delle violenze subite nel tentativo di trovare un posto sicuro dove vivere?”.
Il blog di Laura Boldrini su Repubblica
JobTalk, Il cv atipico di...Laura Boldrini.
Radio Radicale: presentazione del libro di Laura Boldrini
Parla con me: Serena Dandini intervista Laura Boldrini
Festival di Internazionale 2010: LUISSTV intervista Laura Boldrini (dal minuto 5.15 alla fine).
Vorrei ricordare due passaggi del libro.
La dedica: “Dedico questo libro alle donne in fuga dalla paura, a quelle che lungo la strada verso la sicurezza hanno subito violenze e abusi. Alle donne invisibili, senza diritti e sole, quelle che pagano il prezzo più alto”.
L’incipit del capitolo “Alle donne va sicuramente peggio”: “La condizione femminile nelle migrazioni forzare meriterebbe un approfondimento e un’attenzione che fino a ora non ha ricevuto, Trovo doveroso mettere in evidenza come per le donne raggiungere un luogo sicuro sia un percorso ancora più drammatico, pieno di abusi e umiliazioni Arrivo a questa conclusione dopo aver ascoltato le storie strazianti di tante giovani donne sbarcate sulle coste italiane in questi anni, vittime di soprusi e violenze”.
La storia dell’eritrea Astier è una di queste: a 16 anni, per evitare il servizio militare, decide di tentare di raggiungere l’Europa. Pagando una grossa somma a dei trafficanti attraversa il deserto a bordo di un jeep stipata di altri fuggiaschi in condizioni al limite della sopravvivenza. La macchina viene fermata da alcuni predoni che li derubano e violentano le donne. Arrivati in Libia vengono consegnati alla polizia che li porta in carcere, dove si susseguono i maltrattamenti. Finalmente, grazie alla visita di alcune persone dell’ONU, le donne sono portate in ospedale e liberate. Aster trova lavoro a Tripoli come domestica e riesce a mettere via un po’ di soldi per pagarsi un posto su un gommone per Lampedusa. Al centro di accoglienza per richiedenti asilo viene visitata e scopre di essere stata infettata dall’Hiv.
“Non ha ancora 18 anni e la sua vitga seriamente compromessa. Chi renderà giustizia ad aster e alle tante donne che come lei per mettersi in salvo sono costrette a subire stupri e abusi sessuali? Chi le ripagherà delle violenze subite nel tentativo di trovare un posto sicuro dove vivere?”.
Il blog di Laura Boldrini su Repubblica
JobTalk, Il cv atipico di...Laura Boldrini.
Radio Radicale: presentazione del libro di Laura Boldrini
Parla con me: Serena Dandini intervista Laura Boldrini
Festival di Internazionale 2010: LUISSTV intervista Laura Boldrini (dal minuto 5.15 alla fine).
sabato 14 agosto 2010
Consigli di lettura: Ilaria Alpi come la Fallaci, l’impegno e l’immagine delle giornaliste
In periodi di basso impero fa proprio bene all’anima lasciarsi trasportare dalle vicende di uomini e donne per cui la ricerca della verità continua a rappresentare un dovere morale imprescindibile.
In un pomeriggio piovoso di agosto mi sono gustata fino all’ultima vignetta la graphic novel “Ilaria Alpi, il prezzo della verità” dell’editore Becco Giallo, di cui è stato tratto anche un film con Giovanna Mezzogiorno.
Riporto uno passaggio dalla splendida introduzione della giornalista Giovanna Botteri: “Tante cose sono cambiate: la televisione, l’immagine delle giornaliste, il mondo dei media, e tu sei rimasta un riferimento importante per chi crede ancora nell’informazione come ricerca ella verità, come reportage per spiegare e far capire altri mondi, altre cultura, come missione, studio, lavoro, impegno, passione. Lontani dai tacchi a spillo, dall’ossessione dell’apparire, dai salotti di potere.
Come non pensarti , in Somalia come a Saxa, in Marocco o a Sacrofano, sempre acqua e sapone, le scarpe basse, i pantaloni comodi con le tasche piene di note e indirizzi (…) Ho visto una foto della Fallaci da giovane, in Africa. Seduta a terra, con una camicia larga strapazzata, e i capelli raccolti in due trecce, Era uguale a te. Ma nessuno voleva ammetterlo, come se fosse una bestemmia, Senza sapere che lei è stata un po’ il nostro mito, da ragazzine, quando – unica donna – seguiva le guerre e i conflitti, si metteva l’elmetto e saliva sugli elicotteri. C’era solo lei (…) Tu hai seguito i tuoi sogni, senza tradire te stessa”.
M.Rizzo-F.Ripoli, Ilaria Alpi. Il prezzo della verità, Becco Giallo (collana Cronaca storica) 2010
In un pomeriggio piovoso di agosto mi sono gustata fino all’ultima vignetta la graphic novel “Ilaria Alpi, il prezzo della verità” dell’editore Becco Giallo, di cui è stato tratto anche un film con Giovanna Mezzogiorno.
Riporto uno passaggio dalla splendida introduzione della giornalista Giovanna Botteri: “Tante cose sono cambiate: la televisione, l’immagine delle giornaliste, il mondo dei media, e tu sei rimasta un riferimento importante per chi crede ancora nell’informazione come ricerca ella verità, come reportage per spiegare e far capire altri mondi, altre cultura, come missione, studio, lavoro, impegno, passione. Lontani dai tacchi a spillo, dall’ossessione dell’apparire, dai salotti di potere.
Come non pensarti , in Somalia come a Saxa, in Marocco o a Sacrofano, sempre acqua e sapone, le scarpe basse, i pantaloni comodi con le tasche piene di note e indirizzi (…) Ho visto una foto della Fallaci da giovane, in Africa. Seduta a terra, con una camicia larga strapazzata, e i capelli raccolti in due trecce, Era uguale a te. Ma nessuno voleva ammetterlo, come se fosse una bestemmia, Senza sapere che lei è stata un po’ il nostro mito, da ragazzine, quando – unica donna – seguiva le guerre e i conflitti, si metteva l’elmetto e saliva sugli elicotteri. C’era solo lei (…) Tu hai seguito i tuoi sogni, senza tradire te stessa”.
M.Rizzo-F.Ripoli, Ilaria Alpi. Il prezzo della verità, Becco Giallo (collana Cronaca storica) 2010
martedì 3 agosto 2010
Consigli di lettura: Natalia Aspesi, maestra di comicità sentimentale a distanza di 30 anni: “Con il sesso si fa più carriera che con il cervello”
Sempre in tema di manualetti irriverenti e caustici, La Rizzoli ha ristampato “Lui! Visto da Lei” di Natalia Aspesi, ritratto ironico dei pregiudizi e delle ipocrisie che ruotano attorno al rapporto di coppia. Pubblicato negli anni Ottanta, il libro è al tempo stesso una radiografia dell’uomo contemporaneo e una brillante indagine sui motivi per cui molte donne, nonostante lo spartiacque della cosiddetta rivoluzione sessuale, si ostinano a cercare un legame stabile e duraturo.
DA LEGGERE l’introduzione alla nuova edizione della Aspesi, una critica pungente all’evoluzione del femminismo e all’odierno carrierismo di una certa categoria di donne: “Me l’ero completamente dimenticato, questo libretto scritto di getto e con gran mio divertimento in anni in cui il femminismo ancora non si era superbamente ritirato nei suoi dotti chiostri (…). Invece, più di trent’anni dopo, mi pare che solo molta polvere ingannevole si è posata su come eravamo, come donne, come uomini (…) Il potere delle donne sta sempre di più da quella parte là, quella eterna del sesso, del corpo, e quindi nei pochi anni della giovinezza. Con il sesso si fa più carriera che con il cervello, meglio con tutti e due, ovvio, ma il secondo è meno indispensabile del primo. Lui visto da lei, oggi? Meno come marito, più come mezzo per farsi strada. (…) Le donne sono diventate troppo, tutte giovanissime, tutte sorridenti, tutte mutande a invadere la televisione. I loro corpi sempre presenti sul video hanno cancellato dal video stesso i pensieri, le idee, i fatti; hanno diminuito la percezione della femminilità, e siamo tornati a punto di partenza. Lei vista da lui: così vistosamente presente, e disponibile, in offerta costante, in realtà conta niente.”
Natalia Aspesi, Lui! Visto da Lei, BUR 2009 (1a ed. 1980)
DA LEGGERE l’introduzione alla nuova edizione della Aspesi, una critica pungente all’evoluzione del femminismo e all’odierno carrierismo di una certa categoria di donne: “Me l’ero completamente dimenticato, questo libretto scritto di getto e con gran mio divertimento in anni in cui il femminismo ancora non si era superbamente ritirato nei suoi dotti chiostri (…). Invece, più di trent’anni dopo, mi pare che solo molta polvere ingannevole si è posata su come eravamo, come donne, come uomini (…) Il potere delle donne sta sempre di più da quella parte là, quella eterna del sesso, del corpo, e quindi nei pochi anni della giovinezza. Con il sesso si fa più carriera che con il cervello, meglio con tutti e due, ovvio, ma il secondo è meno indispensabile del primo. Lui visto da lei, oggi? Meno come marito, più come mezzo per farsi strada. (…) Le donne sono diventate troppo, tutte giovanissime, tutte sorridenti, tutte mutande a invadere la televisione. I loro corpi sempre presenti sul video hanno cancellato dal video stesso i pensieri, le idee, i fatti; hanno diminuito la percezione della femminilità, e siamo tornati a punto di partenza. Lei vista da lui: così vistosamente presente, e disponibile, in offerta costante, in realtà conta niente.”
Natalia Aspesi, Lui! Visto da Lei, BUR 2009 (1a ed. 1980)
lunedì 2 agosto 2010
Consigli di lettura: un’esilarante chick lit italiana che fa leva sulla propria autostima
La copertina (una donna che sta per baciare un rospetto) e il titolo (“Puoi trovare di meglio. Ripartire alla grande senza di lui”) potrebbero far confondere questo libro con i tanti esempi di “letteratura da pollastrelle” che riempiono gli scaffali dedicati alla “letteratura femminile”.
In realtà il libro di Francesca Moro è un manuale di auto aiuto che racconta, con stile arguto e esiti spesso esilaranti, come ripartire dopo una storia andata male facendo leva sulla propria autostima.
In tema di womenomics, consiglio il capitolo dedicato alle “strategie per la selezione naturale del partner”, in cui si applicano alcune classiche teorie economiche (l’autrice “vanta una carriera di ballerina classica stroncata da una laurea in economia e commercio”) per capire se l’uomo in questione sia effettivamente da conquistare o meno. Dopo il capitoletto dedicato al master in love administration, alla matricina BCG (Barbie Consulting Group) e al trading up e trading down, nell’Amore ai tempi della leadership ecco un assaggio delle regole da applicare per la selezione del candidato: Regola 1: non esiste il candidato ideale, ma il candidato adatto alla posizione. Quindi, per prima cosa, siate oneste con voi stesse e confessate cosa stare cercando. Se volete il padre dei vostri figli, un rapper minorenne potrebbe non rappresentare la prima scelta, anche se terribilmente carino. Se il vostro obiettivo è il matrimonio in chiesa con un vestito di Vera Wang ( le donne sono incredibilmente specifiche in termini di aspirazioni) un pluridivorziato potrebbe non essere un candidato ideale. Se volte qualcuno con cui divertirvi una sera, lasciate perdere il fidanzato della vostra migliore amica (anzi, quello lasciatelo perdere sempre e comunque).
Francesca Moro, Puoi trovare di meglio. Ripartire alla grande senza di lui, Piemme 2010
In realtà il libro di Francesca Moro è un manuale di auto aiuto che racconta, con stile arguto e esiti spesso esilaranti, come ripartire dopo una storia andata male facendo leva sulla propria autostima.
In tema di womenomics, consiglio il capitolo dedicato alle “strategie per la selezione naturale del partner”, in cui si applicano alcune classiche teorie economiche (l’autrice “vanta una carriera di ballerina classica stroncata da una laurea in economia e commercio”) per capire se l’uomo in questione sia effettivamente da conquistare o meno. Dopo il capitoletto dedicato al master in love administration, alla matricina BCG (Barbie Consulting Group) e al trading up e trading down, nell’Amore ai tempi della leadership ecco un assaggio delle regole da applicare per la selezione del candidato: Regola 1: non esiste il candidato ideale, ma il candidato adatto alla posizione. Quindi, per prima cosa, siate oneste con voi stesse e confessate cosa stare cercando. Se volete il padre dei vostri figli, un rapper minorenne potrebbe non rappresentare la prima scelta, anche se terribilmente carino. Se il vostro obiettivo è il matrimonio in chiesa con un vestito di Vera Wang ( le donne sono incredibilmente specifiche in termini di aspirazioni) un pluridivorziato potrebbe non essere un candidato ideale. Se volte qualcuno con cui divertirvi una sera, lasciate perdere il fidanzato della vostra migliore amica (anzi, quello lasciatelo perdere sempre e comunque).
Francesca Moro, Puoi trovare di meglio. Ripartire alla grande senza di lui, Piemme 2010
lunedì 28 giugno 2010
Il Fattore X e i Bollini rosa
Sul primo numero di giugno di "Nature" si passano in rassegna i pregiudizi di genere nella ricerca biomedica, i cosidetti gender bias: le donne sono sottorappresentati negli esperimenti clinici e in quelli farmacologici, mancano dati sugli eventuali rischi di farmaci in caso di gravidanza.
In Italia, dopo la traduzione del best seller mondiale ormai datato "Noi e il nostro corpo" del collettivo Boston Women (Feltrinelli, 1974), il tema è stato recentemente ripreso - con posizioni a volte discutibili - in una serie di libri:
- E.Manacorda, L.Gabaglio, Il Fattore X. Il primo libro sulla medicina di genere scritto dalle donne e pensato per le donne, Castelvecchi
- R.Rumiani, Donne e uomini. Si nasce o si diventa? Il Mulino.
Sempre sul tema, da segnalare l'iniziativa "Bollini rosa", premio agli ospedali attenti alle donne coordinato dall'Osservatorio Onda, giunta quest'anno alla seconda edizione.
In Italia, dopo la traduzione del best seller mondiale ormai datato "Noi e il nostro corpo" del collettivo Boston Women (Feltrinelli, 1974), il tema è stato recentemente ripreso - con posizioni a volte discutibili - in una serie di libri:
- E.Manacorda, L.Gabaglio, Il Fattore X. Il primo libro sulla medicina di genere scritto dalle donne e pensato per le donne, Castelvecchi
- R.Rumiani, Donne e uomini. Si nasce o si diventa? Il Mulino.
Sempre sul tema, da segnalare l'iniziativa "Bollini rosa", premio agli ospedali attenti alle donne coordinato dall'Osservatorio Onda, giunta quest'anno alla seconda edizione.
Le ragioni della famiglia e quelle della cassa
Interessante articolo del Sole24Ore di oggi sul welfare familiare che si scontra con i vincoli di un controllo della spesa pubblica.
Da segnalare il box che confronta le misure in atto nei maggiori stati europei su pensioni, crediti di cura, congedi parentali, voucher, asili nido e maternità. L'Italia arranca un pò su tutti i fronti, unico punto in cui è un pò più generosa è il congedo di maternità: 21 settimane contro le 16/18 degli altri paesi, dove però l'indennità è pari al 100% della retribuzione, non l'80%.
Da segnalare il box che confronta le misure in atto nei maggiori stati europei su pensioni, crediti di cura, congedi parentali, voucher, asili nido e maternità. L'Italia arranca un pò su tutti i fronti, unico punto in cui è un pò più generosa è il congedo di maternità: 21 settimane contro le 16/18 degli altri paesi, dove però l'indennità è pari al 100% della retribuzione, non l'80%.
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donne lavoro welfare famiglia congedo
martedì 15 giugno 2010
A giugno Milano pullula di eventi su uguaglianza di genere e womenomics!
Per la concentrazione di eventi che si svolgeranno nei prossimi giorni a Milano sui temi dell'uguaglianza di genere e della womenomics sembra di essere in zona 8 marzo! Che il tema sia stato finalmente sdoganato da quella fatidica data? O che la situazione sia diventata così insostenibile (grazie alle solite battute del nostro premier? all'ennesima ricerca sui temi di genere che piazza come sempre l'Italia agli ultimi posti? all'allungamento della pensione femminile a 65 anni in un contesto sociale come quello italiano? alle persistenti immagini pubblicitarie che sviliscono il corpo delle donne?) che la reazione del mondo femminile si sta facendo sentire in modo evidente, organizzato e costante?
Milano, 21 giugno, h 10, Direzione Provinciale del Lavoro di Milano (1° Piano), Via Mauro Macchi
"Uscite transitorie. Le dimissioni delle lavoratrici madri nel primo anno di vita dei figli"
Presentazione dei risultati dell'omonimo progetto di ricerca
Tavola rotonda “Le riflessioni sui risultati e le proposte”
Modera Rita Querzè, Giornalista Corriere della Sera
Per info: consigliera.parita@provincia.milano.it
Milano, 21 giugno, h 20.30, Fondazione Quercioli, via E. Gola 20
"Care ragazze, un promemoria. Rilessone sulle donne tra passato, presente e futuro"
Partecipano:
Vittoria Franco, senatrice PD, autrice del libro "Care Ragazze"
Francesca Zajczk, consigliere PD Consiglio Comunale Milano, sociologa
Ilaria Cova, resp. forum donne PD Lombardia
Pierfrancescao Majorino, capogruppo PD Consiglio Comunale Milano.
Coordina Piera Landoni, resp. forum donne PD Area Metropolitana
Milano, 24 giugno, h 9.15, Palazzo del Lavoro Gi Group in Piazza IV Novembre 5.
PIU' VALORE PER LE AZIENDE PIU' VALORE PER LE MAMME CHE LAVORANOLa giornata prevede gli interventi di importanti esponenti del mondo politico, sindacale e industriale ed una tavola rotondamoderata da Rita Querzé, giornalista del Corriere della Sera.
In questa occasione verranno presentati i risultati del progetto Moms@work, che offre alle aziende servizi di recruitment e consulenza specializzati sulla forza lavoro mamme, e verrà fatto il punto sulle politiche di sostegno alla conciliazione famiglia-lavoro sia a livello nazionale che regionale.
Info
Milano, 24 giugno, h 9, Palazzo Isimbardi, Sala degli Affreschi, Corso Monforte 35
"MiComunico. La comunicazione pubblica attenta al genere, per superare gli stereotipi e favorire il cambiamento"
convegno finale del progetto co-finanziato dalla Regione Lombardia all’interno del bando “Piccoli progetti per grandi idee”
Apertura dei lavori: Cristina Stancari, Assessore alle Pari Opportunità
Presentazione dei risultati del progetto e del laboratorio di comunicazione
Tavola rotonda coordinat da Anna Catasta (Presidente C.d.I.E.)
Durante l’occasione sarà distribuita una copia del rapporto di ricerca.
Info
Milano, 28 giugno, h 18.00, Palazzo Giureconsulti, Piazza Mercanti 2
"Il circolo virtuoso tra professionalità femminile, produttività e welfare, può essere incentivato con misure non convenzionali che sono in discussione in parlamento"
Ne discutono:
Maria Ida Germontani, Senatrice (PdL)
Alessia Mosca, Deputata (PD)
Andrea Ichino, Professore Università di Bologna
Modera James HANSEN, Giornalista, Consulente Relazioni Internazionali.
R.S.V.P. E - m a i l : governance@key2people.com
Milano, 29 giugno, h 18.30, Bocconi, Aula Perego, Via Sarfatti 25
"Uguaglianza di genere e sviluppo economico"
La "Bocconi lecture" di quest'anno nell'ambito del programma "Economia e società aperta" propone una lezione sul tema di Esther Duflo, giovane economista professoressa a MIT.
Info
Milano, 30 giugno, h 18.00, Casa della Cultura, Via Borgogna 3
Presentazione del libro "Donne in attesa. L’Italia delle disparità di genere" di Alessandra Casarico e Paola Profeta, Egea
Le autrici ne parlano con Marilisa D’Amico, Anna Puccio
Introduce e coordina Ilaria Cova. Intervengono Arianna Censi, Laura Specchio. Incontro organizzato da Forum Regionale Donne del PD Lombardia
Milano, 21 giugno, h 10, Direzione Provinciale del Lavoro di Milano (1° Piano), Via Mauro Macchi
"Uscite transitorie. Le dimissioni delle lavoratrici madri nel primo anno di vita dei figli"
Presentazione dei risultati dell'omonimo progetto di ricerca
Tavola rotonda “Le riflessioni sui risultati e le proposte”
Modera Rita Querzè, Giornalista Corriere della Sera
Per info: consigliera.parita@provincia.milano.it
Milano, 21 giugno, h 20.30, Fondazione Quercioli, via E. Gola 20
"Care ragazze, un promemoria. Rilessone sulle donne tra passato, presente e futuro"
Partecipano:
Vittoria Franco, senatrice PD, autrice del libro "Care Ragazze"
Francesca Zajczk, consigliere PD Consiglio Comunale Milano, sociologa
Ilaria Cova, resp. forum donne PD Lombardia
Pierfrancescao Majorino, capogruppo PD Consiglio Comunale Milano.
Coordina Piera Landoni, resp. forum donne PD Area Metropolitana
Milano, 24 giugno, h 9.15, Palazzo del Lavoro Gi Group in Piazza IV Novembre 5.
PIU' VALORE PER LE AZIENDE PIU' VALORE PER LE MAMME CHE LAVORANOLa giornata prevede gli interventi di importanti esponenti del mondo politico, sindacale e industriale ed una tavola rotondamoderata da Rita Querzé, giornalista del Corriere della Sera.
In questa occasione verranno presentati i risultati del progetto Moms@work, che offre alle aziende servizi di recruitment e consulenza specializzati sulla forza lavoro mamme, e verrà fatto il punto sulle politiche di sostegno alla conciliazione famiglia-lavoro sia a livello nazionale che regionale.
Info
Milano, 24 giugno, h 9, Palazzo Isimbardi, Sala degli Affreschi, Corso Monforte 35
"MiComunico. La comunicazione pubblica attenta al genere, per superare gli stereotipi e favorire il cambiamento"
convegno finale del progetto co-finanziato dalla Regione Lombardia all’interno del bando “Piccoli progetti per grandi idee”
Apertura dei lavori: Cristina Stancari, Assessore alle Pari Opportunità
Presentazione dei risultati del progetto e del laboratorio di comunicazione
Tavola rotonda coordinat da Anna Catasta (Presidente C.d.I.E.)
Durante l’occasione sarà distribuita una copia del rapporto di ricerca.
Info
Milano, 28 giugno, h 18.00, Palazzo Giureconsulti, Piazza Mercanti 2
"Il circolo virtuoso tra professionalità femminile, produttività e welfare, può essere incentivato con misure non convenzionali che sono in discussione in parlamento"
Ne discutono:
Maria Ida Germontani, Senatrice (PdL)
Alessia Mosca, Deputata (PD)
Andrea Ichino, Professore Università di Bologna
Modera James HANSEN, Giornalista, Consulente Relazioni Internazionali.
R.S.V.P. E - m a i l : governance@key2people.com
Milano, 29 giugno, h 18.30, Bocconi, Aula Perego, Via Sarfatti 25
"Uguaglianza di genere e sviluppo economico"
La "Bocconi lecture" di quest'anno nell'ambito del programma "Economia e società aperta" propone una lezione sul tema di Esther Duflo, giovane economista professoressa a MIT.
Info
Milano, 30 giugno, h 18.00, Casa della Cultura, Via Borgogna 3
Presentazione del libro "Donne in attesa. L’Italia delle disparità di genere" di Alessandra Casarico e Paola Profeta, Egea
Le autrici ne parlano con Marilisa D’Amico, Anna Puccio
Introduce e coordina Ilaria Cova. Intervengono Arianna Censi, Laura Specchio. Incontro organizzato da Forum Regionale Donne del PD Lombardia
"Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze": la scrittrice albanese Elvira Dones a Berlusconi
La scrittrice albanese Elvira Dones ha scritto questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi". In visita a Tirana, durante l'incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania.
Poi ha aggiunto: "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze".
NATA FEMMINA
Egregio Signor Presidente del Consiglio, le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humour ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi".
Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione".
Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia.
Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate. A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana.
Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede.
Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi.
Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri.
E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.
Ai tempi era una bella ragazza, sì.
Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna.
Quel "puttana" sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero. Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato.
Anni più tardi girai un documentario per la tv svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi.
Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato.
E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia.
Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E' una storia lunga, Presidente...
Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei.
Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio.
In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo.
In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta.
L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite.
Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci.
Questa "battuta" mi sembra sia passata sottotono in questi giorni in cui infuria la polemica Bertolaso , ma si lega profondamente al pensiero e alle azioni di uomini come Berlusconi e company, pensieri e azioni in cui il rispetto per le donne é messo sotto i piedi ogni giorno, azioni che non sono meno criminali di quelli che sfruttano le ragazze albanesi, sono solo camuffate sotto gesti galanti o regali costosi mi vergogno profondamente e chiedo scusa anch'io a tutte le donne albanesi.
Merid Elvira Dones
Poi ha aggiunto: "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze".
NATA FEMMINA
Egregio Signor Presidente del Consiglio, le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humour ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi".
Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione".
Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia.
Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate. A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana.
Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede.
Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi.
Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri.
E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.
Ai tempi era una bella ragazza, sì.
Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna.
Quel "puttana" sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero. Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato.
Anni più tardi girai un documentario per la tv svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi.
Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato.
E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia.
Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E' una storia lunga, Presidente...
Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei.
Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio.
In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo.
In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta.
L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite.
Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci.
Questa "battuta" mi sembra sia passata sottotono in questi giorni in cui infuria la polemica Bertolaso , ma si lega profondamente al pensiero e alle azioni di uomini come Berlusconi e company, pensieri e azioni in cui il rispetto per le donne é messo sotto i piedi ogni giorno, azioni che non sono meno criminali di quelli che sfruttano le ragazze albanesi, sono solo camuffate sotto gesti galanti o regali costosi mi vergogno profondamente e chiedo scusa anch'io a tutte le donne albanesi.
Merid Elvira Dones
lunedì 14 giugno 2010
M.Hack: la disobbedienza civile è necessaria quando le leggi sono contro la democrazia e la libertà
La neo 88enne Margherita Hack, da sempre occhio critico militante verso tutti i tipi di sistemi troppo chiusi (tra pochi giorni sul canale Youtube di Womenomics un'intervista in cui racconta la sua educazione e la sua carriera al femminile) dichiara la sua netta opposizione alla legge sulle intercettazioni: «Questa legge uccide la libertà di informazione, pronta a trasgredire» (L'Unità, 13/06).
Da leggere anche l'articolo di Nadia Urbinati su Repubblica del 12/06: "Disobbedire, per la democrazia".
Da leggere anche l'articolo di Nadia Urbinati su Repubblica del 12/06: "Disobbedire, per la democrazia".
In pensione a 65 anni: alcuni commenti interessanti
Una selezione di articoli degli ultimi giorni sul tema, anticipato alcuni mesi fa dal profetico libro d Emma Bonino "Pensionata sarà lei":
"Uno studio europeo dimostra che la parità uomo-donna è (per ora) solo in uscita" (Laura La Posta, Il Sole 24 Ore, 11/06), ricerca del Cerp di Torino, con un commento di Alessandra Servidori, Consigliera nazionale di parità.
«La parità non può iniziare dalla pensione» (Rita Squerzè, Corriere, 11/06), che raccoglie i punti di vista di Gianna Martinengo, Fiorella Kostoris, Paola Profeta, Isabella Rauti, Roberta De Monticelli.
"Pari anzianità", (Lidia Ravera, L'Unità, 11/06)
E intanto su Facebook sfiora i 5.000 iscritti "Metà di tutto: 65 sì, ma con oneri e onori», movimento nato il giorno in cui fu annunciato l’innalzamento dell’età pensionabile della donna a 65 anni, con l’intento di parificare la legislazione italiana a quella europea.
Per cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno: da mercoledì scorso alla Camera sono stati depositati due disegni di legge sul congedo di paternità obbligatorio. Uno da Alessia Mosca (Pd) firmato da 25 deputati, il secondo da Barbara Saltamartini (PdL) sottoscritto da 36 colleghi.
"Uno studio europeo dimostra che la parità uomo-donna è (per ora) solo in uscita" (Laura La Posta, Il Sole 24 Ore, 11/06), ricerca del Cerp di Torino, con un commento di Alessandra Servidori, Consigliera nazionale di parità.
«La parità non può iniziare dalla pensione» (Rita Squerzè, Corriere, 11/06), che raccoglie i punti di vista di Gianna Martinengo, Fiorella Kostoris, Paola Profeta, Isabella Rauti, Roberta De Monticelli.
"Pari anzianità", (Lidia Ravera, L'Unità, 11/06)
E intanto su Facebook sfiora i 5.000 iscritti "Metà di tutto: 65 sì, ma con oneri e onori», movimento nato il giorno in cui fu annunciato l’innalzamento dell’età pensionabile della donna a 65 anni, con l’intento di parificare la legislazione italiana a quella europea.
Per cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno: da mercoledì scorso alla Camera sono stati depositati due disegni di legge sul congedo di paternità obbligatorio. Uno da Alessia Mosca (Pd) firmato da 25 deputati, il secondo da Barbara Saltamartini (PdL) sottoscritto da 36 colleghi.
venerdì 11 giugno 2010
"Womenomics" (Cairo) a Roma il 16 giugno
Cairo Editore e Fondazione Ateneo Impresa il 16 giugno presentano il libro "Womenomics" di Claire Shipman e Katty Kay.
Interverranno: Maria Pia Ammirati, Daniela Brancati, Elisa Manna, Amalia Rossi, Monica Soldano, Donato Speroni.
Modera:Benedetta Centovalli
Info: 16 giugno h 18, Fondazione Ateneo Impresa, corso Vittorio Emanuele II 18, Roma
Interverranno: Maria Pia Ammirati, Daniela Brancati, Elisa Manna, Amalia Rossi, Monica Soldano, Donato Speroni.
Modera:Benedetta Centovalli
Info: 16 giugno h 18, Fondazione Ateneo Impresa, corso Vittorio Emanuele II 18, Roma
lunedì 7 giugno 2010
"Rivoluzione Womenomics" (IlSole24Ore) a Roma l'8 giugno
L'8 giugno presso l'Università La Sapienza di Roma si svolgerà un incontro di presentazione del volume "Rivoluzione Womenomics" a cura della Facoltà di Economia della Sapienza Università di Roma, della Fondazione Marisa Bellisario Lazio e Lombardia e dell'Unione degli Industriali e delle imprese di Roma.
PROGRAMMA
Apertura
Attilio Celant, Preside Facoltà Economia, Sapienza Università di Roma
Rivoluzione Womenomics
Avivah Wittenberg Cox, Coautrice Rivoluzione Womenomics
Womenomics 101: focus sull’Italia
Marina Brogi, Ordinario di Economia dei Mercati Finanziari, Sapienza
Tavola Rotonda
Maria Pia Ammirati, Vice Direttore RAI 1
Marco Biscione, Partner McKinsey
Luigi Casero, Deputato, Sottosegretario Ministero dell’Economia
Cristina Finocchi Mahne, Consigliere di Amministrazione PMS
Andrea Guerra, Amministratore Delegato, Luxottica Group
Monica Lucarelli, Vice Presidente Unione Industriali e imprese di Roma
Maurizio Tamagnini, Head of Southern Europe Bank of America Merrill Lynch
Donatella Visconti, Direttore Affari Istituzionali Servier Italia
Modera: Laura La Posta, Caporedattore Sole 24 Ore
Chiusura
Lella Golfo, Deputato, Presidente Fondazione Marisa Bellisario
Aula Magna – Facoltà di Economia – Sapienza Università di Roma
Via Castro Laurenziano, 9 – 8 giugno 2010, ore 17.30
Per info: focus101italy@yahoo.it
PROGRAMMA
Apertura
Attilio Celant, Preside Facoltà Economia, Sapienza Università di Roma
Rivoluzione Womenomics
Avivah Wittenberg Cox, Coautrice Rivoluzione Womenomics
Womenomics 101: focus sull’Italia
Marina Brogi, Ordinario di Economia dei Mercati Finanziari, Sapienza
Tavola Rotonda
Maria Pia Ammirati, Vice Direttore RAI 1
Marco Biscione, Partner McKinsey
Luigi Casero, Deputato, Sottosegretario Ministero dell’Economia
Cristina Finocchi Mahne, Consigliere di Amministrazione PMS
Andrea Guerra, Amministratore Delegato, Luxottica Group
Monica Lucarelli, Vice Presidente Unione Industriali e imprese di Roma
Maurizio Tamagnini, Head of Southern Europe Bank of America Merrill Lynch
Donatella Visconti, Direttore Affari Istituzionali Servier Italia
Modera: Laura La Posta, Caporedattore Sole 24 Ore
Chiusura
Lella Golfo, Deputato, Presidente Fondazione Marisa Bellisario
Aula Magna – Facoltà di Economia – Sapienza Università di Roma
Via Castro Laurenziano, 9 – 8 giugno 2010, ore 17.30
Per info: focus101italy@yahoo.it
mercoledì 2 giugno 2010
10/06, Milano: donne nei media e in pubblicità
PARI O DISPARE organizza a Milano il 10 giugno all'Università Statale un incontro sul tema "Donne nei media e in pubblicità: per una diversa immagine delle donne in Italia".
Pari o Dispare, Comitato per l’effettivo raggiungimento della parità fra uomini e donne italiani/e nel lavoro, avvia e presenta le sue iniziative nell' area dell'immagine di genere e incontra a Milano il mondo della cultura, dell'associazionismo, dei media, delle aziende, della politica,
contro l'involuzione e i limiti attuali; per un’immagine nuova delle donne, non monocorde o offensiva, ma molteplice, creativa, più aderente alla realtà; per la promozione e il rilancio di alternative e linguaggi nuovi.
In una alternanza di testimonianze e video verranno anche premiate iniziative e forme di comunicazione intelligenti e innovative.
Parteciperanno rappresentanti della politica, dell'azienda, dei media, delle associazioni, artisti. Saluto video della Presidente di PoD, Fiorella Kostoris
Pari o Dispare, Comitato per l’effettivo raggiungimento della parità fra uomini e donne italiani/e nel lavoro, avvia e presenta le sue iniziative nell' area dell'immagine di genere e incontra a Milano il mondo della cultura, dell'associazionismo, dei media, delle aziende, della politica,
contro l'involuzione e i limiti attuali; per un’immagine nuova delle donne, non monocorde o offensiva, ma molteplice, creativa, più aderente alla realtà; per la promozione e il rilancio di alternative e linguaggi nuovi.
In una alternanza di testimonianze e video verranno anche premiate iniziative e forme di comunicazione intelligenti e innovative.
Parteciperanno rappresentanti della politica, dell'azienda, dei media, delle associazioni, artisti. Saluto video della Presidente di PoD, Fiorella Kostoris
La womenomics al festival dell'economia di Trento
Quest'anno la womenomics è arriva anche il festival dell'economia di Trento coon 2 incontri dedicati al donne & economia:
04/06 h 16.30
Sviluppo, un'impresa da donne. Perché le donne fanno bene all'economia e al business.
L'Italia soffre di una profonda arretratezza sotto il profilo della rappresentanza femminile, nelle istituzioni e nelle aziende. Eppure una maggiore rappresentanza femminile produce maggiore redditività e migliore salute organizzativa, come emerge da una ricerca di Valore D, associazione di 35 grandi aziende che promuove la crescita delle donne in posizioni apicali.
a cura di Valore D
coordina Concita De Gregorio
intervengono Monica D'Ascenzo, Carlo dell'Aringa, Alessandra Perrazzelli
------------------------------------------------------------------------------
04/06 h 18.00
Rivoluzione Womenomics
incontro con l'autrice del libro Avivah Wittenberg-Cox
a cura de "Il Sole 24 Ore"
ne discutono Daniela Del Boca, Paola Profeta
04/06 h 16.30
Sviluppo, un'impresa da donne. Perché le donne fanno bene all'economia e al business.
L'Italia soffre di una profonda arretratezza sotto il profilo della rappresentanza femminile, nelle istituzioni e nelle aziende. Eppure una maggiore rappresentanza femminile produce maggiore redditività e migliore salute organizzativa, come emerge da una ricerca di Valore D, associazione di 35 grandi aziende che promuove la crescita delle donne in posizioni apicali.
a cura di Valore D
coordina Concita De Gregorio
intervengono Monica D'Ascenzo, Carlo dell'Aringa, Alessandra Perrazzelli
------------------------------------------------------------------------------
04/06 h 18.00
Rivoluzione Womenomics
incontro con l'autrice del libro Avivah Wittenberg-Cox
a cura de "Il Sole 24 Ore"
ne discutono Daniela Del Boca, Paola Profeta
venerdì 28 maggio 2010
Maria Luisa Busi. Una scelta difficile ma obbligata
La lettera integrale pubblicata dall'Ansa, indirizzata al direttore Augusto
Minzolini e al Cdr, e per conoscenza al direttore generale della Rai Mauro Masi, al presidente dell'azienda Paolo Garimberti e al responsabile delle Risorse umane Luciano Flussi.
Una scelta difficile ma obbligata
Caro direttore ti chiedo di essere sollevata dalla mansione di conduttrice ell'edizione delle 20 del TG1, essendosi determinata una situazione che non mi onsente di svolgere questo compito senza pregiudizio per le mie convinzioni rofessionali. Questa è per me - prosegue - una scelta difficile, ma obbligata. Considero la linea editoriale che hai voluto imprimere al giornale una sorta di irottamento, a causa del quale il TG1 rischia di schiantarsi contro una definitiva perdita di credibilità nei confronti dei telespettatori.
Come ha detto - osserva la giornalista - il presidente della Commissione di Vigilanza Rai Sergio Zavoli: 'la più grande testata italiana, rinunciando alla sua tradizionale struttura ha visto trasformare insieme con la sua identità, parte dell'ascolto tradizionale’.
Amo questo giornale, dove lavoro da 21 anni. Perchè è un grande giornale. È stato il giornale di Vespa, Frajese, Longhi, Morrione, Fava, Giuntella. Il giornale delle culture diverse, delle idee diverse. Le conteneva tutte, era questa la sua ricchezza. Era il loro giornale, il nostro giornale. Anche dei colleghi che hai rimosso dai loro incarichi e di molti altri qui dentro che sono stati emarginati. Questo è il giornale che ha sempre parlato a tutto il Paese. Il giornale degli italiani.
Il giornale che ha dato voce a tutte le voci. Non è mai stato il giornale di una voce sola. Oggi l'informazione del TG1 è un'informazione parziale e di parte. Dov'è il paese reale? Dove sono le donne della vita reale? Quelle che devono aspettare mesi per una mammografia, se non possono pagarla? Quelle coi salari peggiori d'Europa, quelle che fanno fatica ogni giorno ad andare avanti perchè negli asili nido non c'è posto per tutti i nostri figli? Devono farsi levare il sangue e morire per avere l'onore di un nostro titolo. E dove sono le donne e gli uomini che hanno perso il lavoro? Un milione di persone, dietro alle quali ci sono le loro famiglie.
Dove sono i giovani, per la prima volta con un futuro peggiore dei padri? E i quarantenni ancora precari, a 800 euro al mese, che non possono comprare neanche un divano, figuriamoci mettere al mondo un figlio? E dove sono i cassintegrati dell'Alitalia? Che fine hanno fatto? E le centinaia di aziende che chiudono e gli imprenditori del nord est che si tolgono la vita perchè falliti? Dov'è questa Italia che abbiamo il dovere di raccontare? Quell'Italia esiste. Ma il tg1 l'ha eliminata.
Anche io compro la carta igienica per mia figlia che frequenta la prima elementare in una scuola pubblica. Ma la sera, nel TG1 delle 20, diamo spazio solo ai ministri Gelmini e Brunetta che presentano il nuovo grande progetto per la digitalizzazione della scuola, compreso di lavagna interattiva multimediale.
L'Italia che vive una drammatica crisi sociale è finita nel binario morto della nostra indifferenza. Schiacciata tra un'informazione di parte - un editoriale sulla giustizia, uno contro i pentiti di mafia, un altro sull'inchiesta di Trani nel quale hai affermato di non essere indagato, smentito dai fatti il giorno dopo - e l'infotainment quotidiano: da quante volte occorre lavarsi le mani ogni giorno, alla caccia al coccodrillo nel lago, alle mutande antiscippo.
Una scelta editoriale con la quale stiamo arricchendo le sceneggiature dei programmi di satira e impoverendo la nostra reputazione di primo giornale del servizio pubblico della più importante azienda culturale del Paese. Oltre che i cittadini, ne fanno le spese tanti bravi colleghi che potrebbero dedicarsi con maggiore soddisfazione a ben altre inchieste di più alto profilo e interesse generale.
Un giornalista ha un unico strumento per difendere le proprie convinzioni professionali: levare al pezzo la propria firma. Un conduttore, una conduttrice, può soltanto levare la propria faccia, a questo punto. Nell'affidamento dei telespettatori è infatti al conduttore che viene ricollegata la notizia. È lui che ricopre primariamente il ruolo di garante del rapporto di fiducia che sussiste con i telespettatori.
I fatti dell'Aquila ne sono stata la prova. Quando centinaia di persone hanno inveito contro la troupe che guidavo al grido di vergogna e scodinzolini, ho capito che quel rapporto di fiducia che ci ha sempre legato al nostro pubblico era davvero compromesso. È quello che accade quando si privilegia la comunicazione all'informazione, la propaganda alla verifica.
Ho fatto dell'onestà e della lealtà lo stile della mia vita e della mia professione. Dissentire non è tradire. Non rammento chi lo ha detto recentemente.
Pertanto:
1) respingo l'accusa di avere avuto un comportamento scorretto. Le critiche che ho espresso pubblicamente - ricordo che si tratta di un mio diritto oltre che di un dovere essendo una consigliera della FNSI - le avevo già mosse anche nelle riunioni di sommario e a te, personalmente. Con spirito di leale collaborazione, pensando che in un lavoro come il nostro la circolazione delle idee e la pluralità delle opinioni costituisca un arricchimento.
Per questo ho continuato a condurre in questi mesi. Ma è palese che non c'è più alcuno spazio per la dialettica democratica al TG1. Sono i tempi del pensiero unico. Chi non ci sta è fuori, prima o dopo.
2) Respingo l'accusa che mi è stata mossa di sputare nel piatto in cui mangio. Ricordo che la pietanza è quella di un semplice inviato, che chiede semplicemente che quel piatto contenga gli ingredienti giusti. Tutti e onesti. E tengo a precisare di avere sempre rifiutato compensi fuori dalla Rai, lautamente offerti dalle grandi aziende per i volti chiamati a presentare le loro conventions, ritenendo che un giornalista del servizio pubblico non debba trarre profitto dal proprio ruolo.
3) Respingo come offensive le affermazioni contenute nella tua lettera dopo l'intervista rilasciata a Repubblica, lettera nella quale hai sollecitato all'azienda un provvedimento disciplinare nei miei confronti: mi hai accusato di ‘danneggiare il giornale per cui lavoro’, con le mie dichiarazioni sui dati
d'ascolto. I dati resi pubblici hanno confermato quelle dichiarazioni. Trovo inoltre paradossale la tua considerazione seguente: 'il tg1 darà conto delle posizioni delle minoranze ma non stravolgerà i fatti in ossequio a campagne ideologiche’. Posso dirti che l'unica campagna a cui mi dedico è quella dove trascorro i week end con la famiglia. Spero tu possa dire altrettanto.
Viceversa ho notato come non si sia levata una tua parola contro la violenta campagna diffamatoria che i quotidiani Il Giornale, Libero e il settimanale Panorama - anche utilizzando impropriamente corrispondenza aziendale a me diretta - hanno scatenato nei miei confronti in seguito alle mie critiche alla tua linea editoriale. Un attacco a orologeria: screditare subito chi dissente per indebolire la valenza delle sue affermazioni.
Sono stata definita 'tosa ciacolante - ragazza chiacchierona - cronista senza cronaca, editorialista senza editoriali' e via di questo passo. Non è ciò che mi disse il Presidente Ciampi consegnandomi il Premio Saint Vincent di giornalismo, al Quirinale. A queste vigliaccate risponderà il mio legale. Ma sappi che non è certo per questo che lascio la conduzione delle 20.
Thomas Bernhard in Antichi Maestri scrive decine di volte una parola che amo molto: rispetto. Non di ammirazione viviamo, dice, ma è di rispetto che abbiamo bisogno.
Caro direttore, credo che occorra maggiore rispetto. Per le notizie, per il pubblico, per la verità. Quello che nutro per la storia del TG1, per la mia azienda, mi porta a questa decisione. Il rispetto per i telespettatori, nostri unici referenti. Dovremmo ricordarlo sempre. Anche tu ne avresti il dovere.
Minzolini e al Cdr, e per conoscenza al direttore generale della Rai Mauro Masi, al presidente dell'azienda Paolo Garimberti e al responsabile delle Risorse umane Luciano Flussi.
Una scelta difficile ma obbligata
Caro direttore ti chiedo di essere sollevata dalla mansione di conduttrice ell'edizione delle 20 del TG1, essendosi determinata una situazione che non mi onsente di svolgere questo compito senza pregiudizio per le mie convinzioni rofessionali. Questa è per me - prosegue - una scelta difficile, ma obbligata. Considero la linea editoriale che hai voluto imprimere al giornale una sorta di irottamento, a causa del quale il TG1 rischia di schiantarsi contro una definitiva perdita di credibilità nei confronti dei telespettatori.
Come ha detto - osserva la giornalista - il presidente della Commissione di Vigilanza Rai Sergio Zavoli: 'la più grande testata italiana, rinunciando alla sua tradizionale struttura ha visto trasformare insieme con la sua identità, parte dell'ascolto tradizionale’.
Amo questo giornale, dove lavoro da 21 anni. Perchè è un grande giornale. È stato il giornale di Vespa, Frajese, Longhi, Morrione, Fava, Giuntella. Il giornale delle culture diverse, delle idee diverse. Le conteneva tutte, era questa la sua ricchezza. Era il loro giornale, il nostro giornale. Anche dei colleghi che hai rimosso dai loro incarichi e di molti altri qui dentro che sono stati emarginati. Questo è il giornale che ha sempre parlato a tutto il Paese. Il giornale degli italiani.
Il giornale che ha dato voce a tutte le voci. Non è mai stato il giornale di una voce sola. Oggi l'informazione del TG1 è un'informazione parziale e di parte. Dov'è il paese reale? Dove sono le donne della vita reale? Quelle che devono aspettare mesi per una mammografia, se non possono pagarla? Quelle coi salari peggiori d'Europa, quelle che fanno fatica ogni giorno ad andare avanti perchè negli asili nido non c'è posto per tutti i nostri figli? Devono farsi levare il sangue e morire per avere l'onore di un nostro titolo. E dove sono le donne e gli uomini che hanno perso il lavoro? Un milione di persone, dietro alle quali ci sono le loro famiglie.
Dove sono i giovani, per la prima volta con un futuro peggiore dei padri? E i quarantenni ancora precari, a 800 euro al mese, che non possono comprare neanche un divano, figuriamoci mettere al mondo un figlio? E dove sono i cassintegrati dell'Alitalia? Che fine hanno fatto? E le centinaia di aziende che chiudono e gli imprenditori del nord est che si tolgono la vita perchè falliti? Dov'è questa Italia che abbiamo il dovere di raccontare? Quell'Italia esiste. Ma il tg1 l'ha eliminata.
Anche io compro la carta igienica per mia figlia che frequenta la prima elementare in una scuola pubblica. Ma la sera, nel TG1 delle 20, diamo spazio solo ai ministri Gelmini e Brunetta che presentano il nuovo grande progetto per la digitalizzazione della scuola, compreso di lavagna interattiva multimediale.
L'Italia che vive una drammatica crisi sociale è finita nel binario morto della nostra indifferenza. Schiacciata tra un'informazione di parte - un editoriale sulla giustizia, uno contro i pentiti di mafia, un altro sull'inchiesta di Trani nel quale hai affermato di non essere indagato, smentito dai fatti il giorno dopo - e l'infotainment quotidiano: da quante volte occorre lavarsi le mani ogni giorno, alla caccia al coccodrillo nel lago, alle mutande antiscippo.
Una scelta editoriale con la quale stiamo arricchendo le sceneggiature dei programmi di satira e impoverendo la nostra reputazione di primo giornale del servizio pubblico della più importante azienda culturale del Paese. Oltre che i cittadini, ne fanno le spese tanti bravi colleghi che potrebbero dedicarsi con maggiore soddisfazione a ben altre inchieste di più alto profilo e interesse generale.
Un giornalista ha un unico strumento per difendere le proprie convinzioni professionali: levare al pezzo la propria firma. Un conduttore, una conduttrice, può soltanto levare la propria faccia, a questo punto. Nell'affidamento dei telespettatori è infatti al conduttore che viene ricollegata la notizia. È lui che ricopre primariamente il ruolo di garante del rapporto di fiducia che sussiste con i telespettatori.
I fatti dell'Aquila ne sono stata la prova. Quando centinaia di persone hanno inveito contro la troupe che guidavo al grido di vergogna e scodinzolini, ho capito che quel rapporto di fiducia che ci ha sempre legato al nostro pubblico era davvero compromesso. È quello che accade quando si privilegia la comunicazione all'informazione, la propaganda alla verifica.
Ho fatto dell'onestà e della lealtà lo stile della mia vita e della mia professione. Dissentire non è tradire. Non rammento chi lo ha detto recentemente.
Pertanto:
1) respingo l'accusa di avere avuto un comportamento scorretto. Le critiche che ho espresso pubblicamente - ricordo che si tratta di un mio diritto oltre che di un dovere essendo una consigliera della FNSI - le avevo già mosse anche nelle riunioni di sommario e a te, personalmente. Con spirito di leale collaborazione, pensando che in un lavoro come il nostro la circolazione delle idee e la pluralità delle opinioni costituisca un arricchimento.
Per questo ho continuato a condurre in questi mesi. Ma è palese che non c'è più alcuno spazio per la dialettica democratica al TG1. Sono i tempi del pensiero unico. Chi non ci sta è fuori, prima o dopo.
2) Respingo l'accusa che mi è stata mossa di sputare nel piatto in cui mangio. Ricordo che la pietanza è quella di un semplice inviato, che chiede semplicemente che quel piatto contenga gli ingredienti giusti. Tutti e onesti. E tengo a precisare di avere sempre rifiutato compensi fuori dalla Rai, lautamente offerti dalle grandi aziende per i volti chiamati a presentare le loro conventions, ritenendo che un giornalista del servizio pubblico non debba trarre profitto dal proprio ruolo.
3) Respingo come offensive le affermazioni contenute nella tua lettera dopo l'intervista rilasciata a Repubblica, lettera nella quale hai sollecitato all'azienda un provvedimento disciplinare nei miei confronti: mi hai accusato di ‘danneggiare il giornale per cui lavoro’, con le mie dichiarazioni sui dati
d'ascolto. I dati resi pubblici hanno confermato quelle dichiarazioni. Trovo inoltre paradossale la tua considerazione seguente: 'il tg1 darà conto delle posizioni delle minoranze ma non stravolgerà i fatti in ossequio a campagne ideologiche’. Posso dirti che l'unica campagna a cui mi dedico è quella dove trascorro i week end con la famiglia. Spero tu possa dire altrettanto.
Viceversa ho notato come non si sia levata una tua parola contro la violenta campagna diffamatoria che i quotidiani Il Giornale, Libero e il settimanale Panorama - anche utilizzando impropriamente corrispondenza aziendale a me diretta - hanno scatenato nei miei confronti in seguito alle mie critiche alla tua linea editoriale. Un attacco a orologeria: screditare subito chi dissente per indebolire la valenza delle sue affermazioni.
Sono stata definita 'tosa ciacolante - ragazza chiacchierona - cronista senza cronaca, editorialista senza editoriali' e via di questo passo. Non è ciò che mi disse il Presidente Ciampi consegnandomi il Premio Saint Vincent di giornalismo, al Quirinale. A queste vigliaccate risponderà il mio legale. Ma sappi che non è certo per questo che lascio la conduzione delle 20.
Thomas Bernhard in Antichi Maestri scrive decine di volte una parola che amo molto: rispetto. Non di ammirazione viviamo, dice, ma è di rispetto che abbiamo bisogno.
Caro direttore, credo che occorra maggiore rispetto. Per le notizie, per il pubblico, per la verità. Quello che nutro per la storia del TG1, per la mia azienda, mi porta a questa decisione. Il rispetto per i telespettatori, nostri unici referenti. Dovremmo ricordarlo sempre. Anche tu ne avresti il dovere.
mercoledì 3 marzo 2010
L'8 marzo a Milano è WOMENOMICS!
Nella giornata internazionale della donna sono ben due le iniziative milanesi sulla womenomics , prendendo spunto dalla presentazione della traduzione italiana di 2 importanti libri internazionali (americano e inglese):
Ore 19, Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14, Milano
presentazione del libro "WOMENOMICS" di Claire Shipman e Katty Kay
Ne discutono: Benedetta Centovalli (editrice), Maria Rita Gismondo (presidente Fondazione Donna a Milano Onlus),Laura Lepetit (editrice),Valeria Palumbo (giornalista),Francesca Panzarin (fondatrice Womenomics Italia),Giovanna Pezzuoli (giornalista),Andrée Ruth Shammah (Teatro Franco Parenti)
Seguirà cocktail. Partecipando all’incontro, sconto del 50% sul biglietto dello spettacolo di Catherine Spaak “Vivien Leigh - The last press conference”, ore 21.
Per info: Ufficio Stampa Cairo Editore, tel. 02.43313608; Rosaria Guacci (335 5327693).
Ore 18, Sede del Gruppo 24 ORE, Via Monte Rosa 91, Milano
presentazione del libro "RIVOLUZIONE WOMENOMICS" di A. Wittenberg-Cox e A. Mailand
Introduce: Gianni Riotta Direttore Il Sole 24 ORE
Partecipano: Martina Colombari Fondazione Francesca Rava - NPH Italia; Daniela Del Boca Professore Economia, Università Torino; Andrea Ichino Professore Economia Politica, Università Bologna; Renato Mannheimer Presidente Ispo; Claudia Parzani Partner Linklaters, Associato Valore D; Mariavittoria Rava Fondatrice e Presidente
Fondazione Francesca Rava - NPH Italia; Avivah Wittenberg-Cox autrice del libro.
Modera: Laura La Posta Caporedattrice Il Sole 24 ORE.
RSVP: direzione.comunicazione@ilsole24ore.com - Tel. 02.30223601
Ore 19, Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14, Milano
presentazione del libro "WOMENOMICS" di Claire Shipman e Katty Kay
Ne discutono: Benedetta Centovalli (editrice), Maria Rita Gismondo (presidente Fondazione Donna a Milano Onlus),Laura Lepetit (editrice),Valeria Palumbo (giornalista),Francesca Panzarin (fondatrice Womenomics Italia),Giovanna Pezzuoli (giornalista),Andrée Ruth Shammah (Teatro Franco Parenti)
Seguirà cocktail. Partecipando all’incontro, sconto del 50% sul biglietto dello spettacolo di Catherine Spaak “Vivien Leigh - The last press conference”, ore 21.
Per info: Ufficio Stampa Cairo Editore, tel. 02.43313608; Rosaria Guacci (335 5327693).
Ore 18, Sede del Gruppo 24 ORE, Via Monte Rosa 91, Milano
presentazione del libro "RIVOLUZIONE WOMENOMICS" di A. Wittenberg-Cox e A. Mailand
Introduce: Gianni Riotta Direttore Il Sole 24 ORE
Partecipano: Martina Colombari Fondazione Francesca Rava - NPH Italia; Daniela Del Boca Professore Economia, Università Torino; Andrea Ichino Professore Economia Politica, Università Bologna; Renato Mannheimer Presidente Ispo; Claudia Parzani Partner Linklaters, Associato Valore D; Mariavittoria Rava Fondatrice e Presidente
Fondazione Francesca Rava - NPH Italia; Avivah Wittenberg-Cox autrice del libro.
Modera: Laura La Posta Caporedattrice Il Sole 24 ORE.
RSVP: direzione.comunicazione@ilsole24ore.com - Tel. 02.30223601
mercoledì 10 febbraio 2010
Emma Bonino: 24 ore senza di noi
Il mondo femminile è “uno dei tesori nascosti dell’Italia” sosteneva Emma Bonino ieri al forum dell’Unità intervistata da Concita De Gregorio.
Nell’ultimo decennio sono stati fatti passi indietro giganteschi. Forse si era pensato di aver conquistato troppo negli anni 70 e 80, molte organizzazioni femministe hanno pensato fermiamoci un attimo. “E nel fermiamoci un attimo è passato di tutto”.
La piazza non funziona più. Ai convegni parlano sempre le stesse persone. Manca uno strumento di mobilitazione efficace. Un’idea iniziale potrebbe essere l’istituzione di un Osservatorio, già testato in altri paesi. E poi bisognerebbe convogliare il dibattito in rete verso obiettivi specifici.
“Questi sono tempi si semina. Quando sarà l’ora del raccolto non si sa, non adesso”.
E conclude con una provocazione: “E se ci fermassimo tutte per un’intera giornata sarebbe un bel disastro, non pensate?” (idea che ricorda lo sciopero dagli stranieri in Italia annunciato il 1° marzo. E anche quello del sesso delle donne keniane)
Emma Bonino apre la campagna elettorale per la Regione Lazio domenica 14 febbraio a Roma con le donne di Roma e del Lazio.
Vedi il video del Forum dell'unità su questo tema (20-37min)
domenica 7 febbraio 2010
Intervista a A.Padrone: rimettiamo in moto la società per offrire opportunità agli outsider
Womenomics.it propone l'intervista Angela Padrone, giornalista del Messaggero .
Nel suo recente libro “La sfida degli outsider” (Ed. Marsilio) l'autrice analizza il binomio INSIDER (uomini over 50 detentori del potere e protetti dalle leggi) vs OUTSIDER (i giovani e le donne, più flessibili e più esposti).
Per questi ultimi il web rappresenta oggi uno straordinario strumenti di espressione e comunicazione, uno spazio di alleanza.
Il libro si conclude raccogliendo in 10 punti le idee proposte da esperti e giornalisti sul tema dell’inclusione e delle pari opportunità. L’idea di fondo è rimettere in moto la società per offrire opportunità agli outsider, che da parte loro non si devono accontentare.
V. anche la scheda su JOBtalk.
sabato 30 gennaio 2010
Videointervista a Fiorella Kostoris: la parità sul lavoro, le quote , i consigli di carriera
"Per ottenere la parità bisogna puntare alla parità nel mercato del lavoro attraverso la leva del merito". Questo il nucleo del pensiero della prof.ssa Fiorella Kostoris, che racconta le origini del suo interesse per le tematiche femminili, a partire dalle prime indagini negli anni 70 e dal Rapporto stilato con l'on.Tina Anselmi per la Conferenza Internazionale delle donne a Pechino del 1995.
La necessità di fare rete è alla base del progetto "Pari o dispare", nato lo scorso dicembre con obiettivi chiari e concreti.
Interessante l'opinione della prof.ssa Kostoris sulle quote, considerate un "second best" temporaneo ma necessario.
L'intervista si conclude con alcuni consigli di carriera: elementi fondamentali sono una solida formazione, una famiglia che sostiene le aspirazioni di ciascuno, un luogo di lavoro che valorizza le diversità. Ma non può mancare un pò di fortuna e tanto, tanto lavoro!
La videointervista è sul canale Youtube di Womenomics.it
La necessità di fare rete è alla base del progetto "Pari o dispare", nato lo scorso dicembre con obiettivi chiari e concreti.
Interessante l'opinione della prof.ssa Kostoris sulle quote, considerate un "second best" temporaneo ma necessario.
L'intervista si conclude con alcuni consigli di carriera: elementi fondamentali sono una solida formazione, una famiglia che sostiene le aspirazioni di ciascuno, un luogo di lavoro che valorizza le diversità. Ma non può mancare un pò di fortuna e tanto, tanto lavoro!
La videointervista è sul canale Youtube di Womenomics.it
domenica 24 gennaio 2010
Il 29 gennaio GammaDonna & Womenomics.it
Il 29/01 all'interno del salone GammaDonna si svolgerà il workshop Innovare la comunicazione d’impresa con il web 2.0, in partnership con FERPI.
Il web è entrato nelle abitudini quotidiane di ognuno di noi, ma non fa ancora parte delle strategie di comunicazione di tutte le aziende. Cosa bisogna fare per trasformare la rete in un'opportunità di comunicazione capace di contribuire alla crescita e all'espansione dell'azienda? Come bisogna affrontare il mondo dei social media? Un confronto tra blogger e giornalisti, esperti di comunicazione e di marketing, per capire e soprattutto per incominciare a fare.
Introduce: Italo Vignoli, Delegato FERPI Social Media e Presidente Quorum PR
Ne discutono con il pubblico:
- Sandra Salerno, food-blogger e ideatrice del blog Un tocco di zenzero
- Adele Marra, Vicepresidente Web Italia Onlus, Direzione DONNAéWEB
- Olivier Dubois, responsabile comunicazione e marketing FIAT GROUP
- Paolo Cugudda, marketing manager, agency brand e new media MARTINI & ROSSI
- Roberta Cocco, Direttore Marketing Centrale Microsoft Italia e Presidente Futuro@femminile.
Modera: Francesca Panzarin, Coordinatrice Womenomics.it e Direttore Divisione Varia Mondadori Education.
Dove e quando: 29 gennaio 2010 - ore 14.00-16.00, Centro Congressi Torino Incontra – Sala Giolitti.
Per info sull'evento e sugli altri convegni v. il sito GammaDonna e il gruppo su Facebook
Videointervista a Maurizia Iachino: le donne italiane ready for board
Maurizia Iachino, senior partner della società di executive search Key2People, ci racconta che cos’è il progetto Ready for board women, iniziativa volta a promuovere una maggior presenza di donne dei Consigli di Amministrazione, gli organi che hanno la responsabilità di indirizzare e controllare le aziende. I primi risultati si potranno vedere già da questa primavera con il rinnovo dei CdA.
Le abbiamo chiesto anche di raccontarci, dal suo punto di vista privilegiato di head hunter, quali sono le caratteristiche delle donne manager che incontra. Ne esce un ritratto composito fatto di capacità di sdrammatizzare, coraggio, identità plurima non incentrata solo sul ruolo professionale.
La videointervista è sul canale Youtube di Womenomics.it.
Le abbiamo chiesto anche di raccontarci, dal suo punto di vista privilegiato di head hunter, quali sono le caratteristiche delle donne manager che incontra. Ne esce un ritratto composito fatto di capacità di sdrammatizzare, coraggio, identità plurima non incentrata solo sul ruolo professionale.
La videointervista è sul canale Youtube di Womenomics.it.
domenica 17 gennaio 2010
Pillole video da“Pari e dispare”: F.Kostoris, E.Bonino, C.De Gregorio
“Pari e dispare”, ossia la forza della rete per un mercato del lavoro meritocratico e per una rappresentazione mediatica senza stereotipi.
Alla conferenza stampa di presentazione del progetto la presidente Fiorella Kostoris racconta chi sono gli ideatori del progetto (una rete nella diversità), quali sono gli obiettivi (raggiungere la parità tra uomini e donne nel mercato del lavoro attraverso la leva della meritocrazia; monitorare e superare gli stereotipi dei media) e gli strumenti che saranno utilizzati (un’authority indipendente per monitorare con il sistema del naming and shaming che promuove le buone pratiche e sanziona quelle cattive).
“In Italia si nasce pari e si cresce dispari” sostiene Emma Bonino ma si può cambiare: “molte di noi ce l’hanno fatta, se ci si mette assieme con qualche obiettivo chiaro è possibile ottenere delle cose. Se stiamo meno zitte, se ci facciamo sentire di più, è possibile cambiare attraverso la leva del merito”.
Un'ironica Concita De Gregorio racconta che il suo desiderio di “difendere (e restituire alle donne che ci hanno dato tanto gratuitamente come Miriam Mafai e Emma Bonino) la possibilità di esercitare le proprie competenze, di farlo in modi diversi, di avere le tutele per farlo”. Vicendo quel fastidio con cui nei giornali si parla di aborto, contraccezione e violenza, considerati spesso temi solo femminili. Superando quello stereotipo diffuso per cui se c’è una donna al potere ci si chiede subito “Tu perché sei li? Di chi sei moglie, fidanzata, amica o amante?”.
Per info: ufficiostampa@pariodispare.org
Alla conferenza stampa di presentazione del progetto la presidente Fiorella Kostoris racconta chi sono gli ideatori del progetto (una rete nella diversità), quali sono gli obiettivi (raggiungere la parità tra uomini e donne nel mercato del lavoro attraverso la leva della meritocrazia; monitorare e superare gli stereotipi dei media) e gli strumenti che saranno utilizzati (un’authority indipendente per monitorare con il sistema del naming and shaming che promuove le buone pratiche e sanziona quelle cattive).
“In Italia si nasce pari e si cresce dispari” sostiene Emma Bonino ma si può cambiare: “molte di noi ce l’hanno fatta, se ci si mette assieme con qualche obiettivo chiaro è possibile ottenere delle cose. Se stiamo meno zitte, se ci facciamo sentire di più, è possibile cambiare attraverso la leva del merito”.
Un'ironica Concita De Gregorio racconta che il suo desiderio di “difendere (e restituire alle donne che ci hanno dato tanto gratuitamente come Miriam Mafai e Emma Bonino) la possibilità di esercitare le proprie competenze, di farlo in modi diversi, di avere le tutele per farlo”. Vicendo quel fastidio con cui nei giornali si parla di aborto, contraccezione e violenza, considerati spesso temi solo femminili. Superando quello stereotipo diffuso per cui se c’è una donna al potere ci si chiede subito “Tu perché sei li? Di chi sei moglie, fidanzata, amica o amante?”.
Per info: ufficiostampa@pariodispare.org
giovedì 14 gennaio 2010
Sibilla Aleramo a 50 anni di distanza
«Ed ero più che mai persuasa che spetta alla donna di rivendicare se stessa, ch’ella sola può rivelar l’essenza vera della propria psiche, composta, sì, d’amore e di maternità e di pietà, ma anche, di dignità umana» (Una donna, cap.XXVII).
«Gli uomini ai quali parlo non sanno, quando mi dicono con reale stupore che hanno l’impressione di discorrer con me da pari a pari, non sanno come echeggi penosa in fondo al mio spirito quella pur lusinghiera dichiarazione, a quale insolvibile dramma essa mi richiami» (Una donna, cap.XVII).
A 50 anni dalla scomparsa di Sibilla Aleramo fa un certo effetto rilevare l’attualità di sentimenti e riflessioni descritte nei suoi testi: Donne di ieri donne di oggi - Dal diario, Intervista con me stessa.
V. anche gli scritti di Sibilla Aleramo negli archivi de l'Unità
«Gli uomini ai quali parlo non sanno, quando mi dicono con reale stupore che hanno l’impressione di discorrer con me da pari a pari, non sanno come echeggi penosa in fondo al mio spirito quella pur lusinghiera dichiarazione, a quale insolvibile dramma essa mi richiami» (Una donna, cap.XVII).
A 50 anni dalla scomparsa di Sibilla Aleramo fa un certo effetto rilevare l’attualità di sentimenti e riflessioni descritte nei suoi testi: Donne di ieri donne di oggi - Dal diario, Intervista con me stessa.
V. anche gli scritti di Sibilla Aleramo negli archivi de l'Unità
sabato 9 gennaio 2010
Bonino-Polverini: "per il tango bisogna essere in due"
«Per il tango bisogna essere in due, altrimenti se il compagno non c`è finisce che una balla da sola» dice Emma Bonino per spiegare la decisione di autocandidarsi alla presidenza della Regione Lazio contro Renata Polverini, colei che Vittorio Feltri (ehm) ha definito una «Epifani in gonnella».
Due donne di grande esperienza, tenacia e concretezza, due candidate - cosa piuttosto rara -che hanno pubblicamente dimostrato la stima reciproca durante interviste e convegni che le hanno viste spesso concordare su diversi temi.
La notizia sta avendo grande eco su tutti i giornali. La lettura più “bizzarra” è quella di Filippo Ceccarelli su «Repubblica»: "La qualità della Bonino e della Polverini parla in modo implicito dello scadimento della politica al maschile. Vedi il caso dello scontro democratico Emiliano-Vendola in Puglia. Diceva l'altro giorno l'onorevole Paola Concia, pur assecondando la discutibile deriva biopolitica di questo tempo: "Purtroppo sia Michele che Nichi hanno voluto giocare a chi ce l'aveva più lungo". Ecco, senza ovviamente entrare nel merito, è proprio il risultato che fa riflettere. Ed è come se in politica le donne avessero un'autostrada davanti a sé, l'importante sarebbe che vi portassero un po' più concretezza, almeno, e di civiltà".
Due suggerimenti per capire di che pasta sono fatte le due candidate:
1) il videoforum di Repubblica tv in cui Emma Bonino ha raccontato gli ultimi sviluppi della sua corsa alla presidenza del Lazio: "Io sono pronta. Sono sicura di poter essere una persona aggregante, la mia storia lo dimostra".
2) da Radio Radicale l'intervento di Renata Polverini in veste di segretario UdL alla Festa del PD dello scorso settembre a Modena sul tema "Il partito del lavoro. Giovani e donne nel mercato del lavoro". Accanto a una valutazione chiara e autocritica degli errori del sindacato di fronte ai nuovi contratti di lavoro e sulle criticità delle pensioni future, segnalo il suo racconto della sua crescita professionale e del essere oggi a capo di un ente: “Io prima svolgevo il ruolo e poi mi davano il riconoscimento (…) Io non ho mai pensato di fare il segretario, me l’hanno proposto (…) Le donne si devono assumere il loro destino, evitando che il loro destino sia nelle mani degli altri (…) Oggi COMANDO (…) A parità di merito è privilegiata una donna (…) È faticoso far crescere le donne (…) La maggiore consapevolezza deve venire da noi (…) Mai raggiungere un ruolo se poi a casa tua non fai quello che richiedi agli altri (…) No riunioni dopo le 18" .
PS: sulla rete Emma Bonino ha gà un sito e diversi gruppi di fans su Facebook. Digitando www.renatapolverini.it per ora appare solo un "sito in costruzione". Roma però è già tappezzata di manifesti: "Con te" e senza simbolo di partito, comunicazione studiata Claudio Velardi, esperto di comunicazione politica, in passato a fianco di D'Alema.
Due donne di grande esperienza, tenacia e concretezza, due candidate - cosa piuttosto rara -che hanno pubblicamente dimostrato la stima reciproca durante interviste e convegni che le hanno viste spesso concordare su diversi temi.
La notizia sta avendo grande eco su tutti i giornali. La lettura più “bizzarra” è quella di Filippo Ceccarelli su «Repubblica»: "La qualità della Bonino e della Polverini parla in modo implicito dello scadimento della politica al maschile. Vedi il caso dello scontro democratico Emiliano-Vendola in Puglia. Diceva l'altro giorno l'onorevole Paola Concia, pur assecondando la discutibile deriva biopolitica di questo tempo: "Purtroppo sia Michele che Nichi hanno voluto giocare a chi ce l'aveva più lungo". Ecco, senza ovviamente entrare nel merito, è proprio il risultato che fa riflettere. Ed è come se in politica le donne avessero un'autostrada davanti a sé, l'importante sarebbe che vi portassero un po' più concretezza, almeno, e di civiltà".
Due suggerimenti per capire di che pasta sono fatte le due candidate:
1) il videoforum di Repubblica tv in cui Emma Bonino ha raccontato gli ultimi sviluppi della sua corsa alla presidenza del Lazio: "Io sono pronta. Sono sicura di poter essere una persona aggregante, la mia storia lo dimostra".
2) da Radio Radicale l'intervento di Renata Polverini in veste di segretario UdL alla Festa del PD dello scorso settembre a Modena sul tema "Il partito del lavoro. Giovani e donne nel mercato del lavoro". Accanto a una valutazione chiara e autocritica degli errori del sindacato di fronte ai nuovi contratti di lavoro e sulle criticità delle pensioni future, segnalo il suo racconto della sua crescita professionale e del essere oggi a capo di un ente: “Io prima svolgevo il ruolo e poi mi davano il riconoscimento (…) Io non ho mai pensato di fare il segretario, me l’hanno proposto (…) Le donne si devono assumere il loro destino, evitando che il loro destino sia nelle mani degli altri (…) Oggi COMANDO (…) A parità di merito è privilegiata una donna (…) È faticoso far crescere le donne (…) La maggiore consapevolezza deve venire da noi (…) Mai raggiungere un ruolo se poi a casa tua non fai quello che richiedi agli altri (…) No riunioni dopo le 18" .
PS: sulla rete Emma Bonino ha gà un sito e diversi gruppi di fans su Facebook. Digitando www.renatapolverini.it per ora appare solo un "sito in costruzione". Roma però è già tappezzata di manifesti: "Con te" e senza simbolo di partito, comunicazione studiata Claudio Velardi, esperto di comunicazione politica, in passato a fianco di D'Alema.
lunedì 4 gennaio 2010
Il primo Economist del 2010: uno Schumpeter discutibile
Un punto di vista piuttosto discutibile è quello di "Schumpeter" (recente rubrica dell'Economist dedicata a business, innovazione e inmpreditoria in onore del brillante economista austriaco) titolato Womenomics. Feminist management theorists are flirting with some dangerous arguments.
Secondo il redattore della rubrica, la prima generazione di donne di successo (es. la Thatcher) aveva lottato per essere giudicata con gli stessi parametri con cui venivano valutati gli uomini. “I never miss, I never admit mistakes and I am always correct” sosteneva Dong Mingzhu, capo di una multinazionale dell’aria condizionata.
Il nuovo femminismo, invece, propone una nuova lettura, slegata dalle vecchie regole gerarchiche. Si cita come esempi del today’s most influential feminists A.Wittenberg-Cox e A. Maitland (autrici dell'importante libro Why women mean business, non citato nell’articolo), riprendendo la loro teoria del gender bilingual: l’approccio femminile è meno competitivo e più collaborativo, meno aggressivo e più teso al consenso, meno ossessionato dal potere e più orientato al gruppo. Ciò che Judy Rosener della University of California chiama transformational and interactive management. Le qualità femminili (collaboration and networking skills) stanno diventando sempre più importanti nel mondo del business in cui le organizzazioni si fanno meno gerarchiche e più a matrice.
La tesi della differenza di genere – in cui sarebbe caduta anche la venerable McKinsey - non convince il redattore della rubrica che suggerisce alle donne di ignorare le sirene del nuovo femminismo (e fin qui la sua posizione può avere senso) e non abbandonare old-fashioned meritocracy just at the time when it is turning to women’s advantage (scusi neo Mr. Schumpeter, ma dove c’è mai stata una reale meritocrazia? E non mi pare che si tratti di un problema meramente italiano. E neanche solo delle donne).
I primi commenti all'articolo contengono già molte chicche...
To be continued...
Secondo il redattore della rubrica, la prima generazione di donne di successo (es. la Thatcher) aveva lottato per essere giudicata con gli stessi parametri con cui venivano valutati gli uomini. “I never miss, I never admit mistakes and I am always correct” sosteneva Dong Mingzhu, capo di una multinazionale dell’aria condizionata.
Il nuovo femminismo, invece, propone una nuova lettura, slegata dalle vecchie regole gerarchiche. Si cita come esempi del today’s most influential feminists A.Wittenberg-Cox e A. Maitland (autrici dell'importante libro Why women mean business, non citato nell’articolo), riprendendo la loro teoria del gender bilingual: l’approccio femminile è meno competitivo e più collaborativo, meno aggressivo e più teso al consenso, meno ossessionato dal potere e più orientato al gruppo. Ciò che Judy Rosener della University of California chiama transformational and interactive management. Le qualità femminili (collaboration and networking skills) stanno diventando sempre più importanti nel mondo del business in cui le organizzazioni si fanno meno gerarchiche e più a matrice.
La tesi della differenza di genere – in cui sarebbe caduta anche la venerable McKinsey - non convince il redattore della rubrica che suggerisce alle donne di ignorare le sirene del nuovo femminismo (e fin qui la sua posizione può avere senso) e non abbandonare old-fashioned meritocracy just at the time when it is turning to women’s advantage (scusi neo Mr. Schumpeter, ma dove c’è mai stata una reale meritocrazia? E non mi pare che si tratti di un problema meramente italiano. E neanche solo delle donne).
I primi commenti all'articolo contengono già molte chicche...
To be continued...
domenica 3 gennaio 2010
Il primo Economist del 2010: We can do it!
Il primo Economist del 2010 presenta in copertina il famoso poster "We Can Do It!" di Rosie the Riveter, popolare esempio di donna lavoratrice nell’industria pesante durante la 2° guerra mondiale nonché simbolo di forza e autoaffermazione (tra i vari adattamenti del famoso poster, v. quello di Sarah Palin e Hillary Clinton).
A 2 anni di distanza da Womenomics revisited, articolo che aveva coniato il termine womenomics, il settimanale inglese dedica un approfondimento sugli sviluppi economici e sociali del crescente peso del lavoro femminile nell’economia nazionale e mondiale.
L’articolo di apertura è un brillante riassunto della situazione del lavoro femminile in UK e USA, dove nel prossimi mesi le donne supereranno la soglia del 50% e diventeranno la maggior forza lavoro americana.
Certo, persistono alcuni problemi (le donne sono pagate meno e sottorappresentate nel top management delle aziende, fanno fatica a conciliare lavoro e famiglia) ma il trend positivo: women’s economic empowerment is arguably the biggest social change of our times. (...) Men have, by and large, welcomed women’s invasion of the workplace. (...) Several trends favour the more educated sex, including the “war for talent” and the growing flexibility of the workplace. (...) Women have certainly performed better over the past decade than men. (...) In America three out of four people thrown out of work since the “mancession” began have been male. And the shift towards women is likely to continue: by 2011 there will be 2.6m more female than male university students in America.
Esiste la possibilità di accellerare questa rivoluzione si chiede il giornalista? The answer is no. (...) But there are plenty of cheaper, subtler ways in which governments can make life easier for women. (...) Barack Obama needs to measure up to his campaign rhetoric about “real family values”.
Un passaggio interessante: Societies that try to resist this trend—most notably the Arab countries, but also Japan and some southern European countries—will pay a heavy price in the form of wasted talent and frustrated citizens.
Indovinate chi c’è tra questi “some southern European countries”?
To be continued...
A 2 anni di distanza da Womenomics revisited, articolo che aveva coniato il termine womenomics, il settimanale inglese dedica un approfondimento sugli sviluppi economici e sociali del crescente peso del lavoro femminile nell’economia nazionale e mondiale.
L’articolo di apertura è un brillante riassunto della situazione del lavoro femminile in UK e USA, dove nel prossimi mesi le donne supereranno la soglia del 50% e diventeranno la maggior forza lavoro americana.
Certo, persistono alcuni problemi (le donne sono pagate meno e sottorappresentate nel top management delle aziende, fanno fatica a conciliare lavoro e famiglia) ma il trend positivo: women’s economic empowerment is arguably the biggest social change of our times. (...) Men have, by and large, welcomed women’s invasion of the workplace. (...) Several trends favour the more educated sex, including the “war for talent” and the growing flexibility of the workplace. (...) Women have certainly performed better over the past decade than men. (...) In America three out of four people thrown out of work since the “mancession” began have been male. And the shift towards women is likely to continue: by 2011 there will be 2.6m more female than male university students in America.
Esiste la possibilità di accellerare questa rivoluzione si chiede il giornalista? The answer is no. (...) But there are plenty of cheaper, subtler ways in which governments can make life easier for women. (...) Barack Obama needs to measure up to his campaign rhetoric about “real family values”.
Un passaggio interessante: Societies that try to resist this trend—most notably the Arab countries, but also Japan and some southern European countries—will pay a heavy price in the form of wasted talent and frustrated citizens.
Indovinate chi c’è tra questi “some southern European countries”?
To be continued...
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