domenica 17 ottobre 2010

Il congedo parentale alla svedese vissuto da un italiano espatriato

Nella rubrica di ieri su Republica Loredana Lipperini parla del blog di Stefano dell'Orto, manager italiano da anni residente a Stoccolma e ora in congedo parentale.

Alla luce della situazione italiana sul congedo parentale ancora congelata nonostante le proposte di legge Mosca (Pd) e Saltamartini) (PdL), di seguito alcuni brani significativi per capire l'approccio al tema e le condizioni offerte dal welfare svedese:

"Il piano è di stare a casa con lei in congedo parentale sino a metà gennaio.
Poi prevedo un consiglio familiare per decidere se iniziare subito con il nido o fare entrambi il part-time per qualche mese così da farle iniziare il nido verso i 15mesi".

"siamo andati (...) in biblioteca a "leggere" i libri con le figure accoccolati nell'angolo con cuscinoni che hanno creato apposta"

"siamo andati al cosidetto "asilo aperto". È un asilo gestito dal comune dove ogni genitore rimane con i propri bimbi, aperto a tutti, basta presentarsi alle 9 del mattino. Il comune ci mette i locali e due responsabili delle attività. L'infrastruttura è molto pulita, tantissimi libri e giocattoli, una bella cucina ed un locale "fasciatoio" dove i genitori fanno a gara a chi cambia il pannolino più velocemente.

"All'asilo di Eleonora si stanno preparando per il 24 ottobre, giorno delle nazioni unite. Disegnano bandiere, imparano canzoni in tutte le lingue e discutono la convenzione dei diritti dell'infanzia secondo l'ONU".

"Oggi mentre ero all'"asilo aperto" mi è capitata in mano oggi una cartolina del Ministero svedese delle pari opportunità con la "lista di controllo" per un asilo che voglia essere attento a pari opportunità, diritti e responsabilità"
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Pronti a trasferirsi tutti a Stoccolma? "Se non fosse che fa così freddo" mi ha detto tempo fa una mia sagace amica...

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