Prendendo spunto dalla condanna della Corte di Giustizia europea per la mancata equiparazione dell’età pensionabile nel pubblico impiego, il recente volume Pensionata sarà lei. Le donne, la parità e la crisi economica (a cura di Emma Bonino, Rubbettino) riprende gli interventi di un recente forum promosso dai Radicali.
Interessanti i dati sulla pensione al femminile in Italia: l’importo medio mensile delle donne è pari al 52% di quello dei maschi per le pensioni di vecchiaia, al 70% per quelle di invalidità e superiore del 14% per quelle di reversibilità (mentre gli uomini raggiungono spesso la pensione di vecchiaia perché iniziano a lavorare presto e lavorano con continuità, le donne sono quasi tutte titolari di pensioni di anzianità perché hanno carriere più discontinue. Spesso vivono più a lungo dei loro mariti).
In Italia le lavoratrici senza figli sono occupate per il 66,7%, gli uomini per l’80,7%; se hanno figli la quota degli uomini sale al 93,8%, quella delle donne scende al 54,6%. Una donna su 9 ha lasciato il lavoro in seguito alla maternità, 2 su 3 per esigenze di cura e assistenza dei figli (Isfol Plus 2006).
In Calabria soltanto il 3& dei bambini è coperto da asili nido, in Eminila Romagna il 30%.
“Questo libro vuole essere un’istantanea – un po’ sfocata poiché in movimento – dei nostri problemi su differenze di genere, donne e occupazione. Vuole far luce sulla disponibilità di tutti gli attori coinvolti a rimettere le donne al centro dell’agenda politica del paese. Sono convinta che le donne del nostro paese meritino attenzione e siano portatrici di energia, passione, talento, resistenza. Solo un paese che sa valorizzarle può crescere e può dirsi pienamente civile; solo la consapevolezza che la parità passa anche dal verbo “equiparare”, pari diritti e pari doveri, può consentire alle donne di essere finalmente attive e autonome.”
Da segnalare gli interventi di F. Kostoris Padoa Schioppa (congedo facoltativo di nonnità, meritocrazia), C. Saraceno (servizi di cura e tempi scolastici consoni alla famiglia attuale), M. Martone (conflitti generazionali causati dall’attuale welfare), R. Polverini (maternità, quoziente familiare), P.Ichino (detassazione selettiva) G. Cazzola (part time), M. Sacconi (reti interfamiliari, tagesmutter, invecchiamento attivo).
La conclusione della Bonino: "Prendiamo atto che dobbiamo equiparare l’età pensionabile: per le donne significa un innalzamento dell’età pensionabile, questo è evidente, per via della discontinuità lavorative e proprio per via di tutti gli handicap che un welfare, molto italiano e poco europeo, hanno prodotto. Ci battiamo però anche perché questi risparmi, molti o pochi che siano, e altri fondi siano dedicati alla reti di assistenza.(…) Vorrei che questo confronto fosse l’inizio di un processo attivo che ci spinga a guardare avanti e aver voglia di mordere il mondo, non tanto e solo per aiutare le donne che andranno in pensione o hanno più di 60 anni, ma che sia invece importante per le generazioni a venire".
La presentazione a RadioRadicale.
Il sito ufficiale di Emma Bonino.
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