"Spero che la mia presidenza rappresenti un simbolo per tutte le donne per una partecipazione più attiva al mondo del lavoro", dice Emma Marcegaglia alla conferenza stampa al termine della Giunta che l'ha eletta Presidente di Confindustria. "Uno dei problemi dello sviluppo in Italia è legato alla bassa occupazione femminile - aggiunge - e alla scarsa partecipazione delle donne al mondo del lavoro".
«Complimenti» da Stefania Prestigiacomo che precisa: «la sua designazione é un indicatore importante dell'evoluzione della società italiana, il segnale che un altro soffitto di cristallo per le donne é stato infranto e che il mondo dell'imprenditoria sta cambiando velocemente, si sta modernizzando anche culturalmente».
Secondo Marina Sereni (Pd) «è un'ottima notizia per l'associazione degli industriali, per il Paese, per le donne». « La scelta di Emma Marcegaglia -sottolinea Sereni - è prima di tutto il riconoscimento di un suo percorso intenso dentro l'associazione, come la guida dei Giovani confindustriali, ma anche il segno che l'Italia può contare su donne di grande valore capaci di dare al Paese innovazione e modernitá».
Entusiasti i commenti dei giorni italiani, interessante il punto di vista di quelli stranieri. Dall’Economist di ieri: “Emma Marcegaglia has shown her mettle in the family business. Now she will be tested leading Italy's bosses' club. (..) Her appointment marks the passing of the torch from an older generation of grey-haired Italian bosses, and she will bring a more globalised perspective to the job than her predecessors (..) But she has since demonstrated that traditional Italian family-run firms can be compatible with modern, global capitalism—and need not be afraid of it".
Doppia valenza dietro l'appellativo di "donna d'acciao" con cui l'Economist chiama la Marcegaglia. Richiamo indiretto (ironico?) alla "iron lady" inglese (figura, a dire la verità, non propriamente rappresentativa delle moderna leadership al femminile)?
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