venerdì 28 marzo 2008
giovedì 27 marzo 2008
Le donne orizzontali
Di passaggio a Roma, dò un’occhiata alle prime pagine dei giornali locali: mentre Corriere e Repubblica aprono con il cappellino di Carla Bruni novella Jackie che si inchina davanti alla Queen Elisabeth, Il Tempo e Il Giornale colorano la loro prima pagina con la foto dello scontro di ieri tra Alessandra Mussolini (leader di Azione Sociale aderente al Pdl) e Daniela Santanchè (candidato premier della destra, che sfoggia da qualche tempo un sobrio look elettorale coi capelli raccolti).
Miccia dell’incediato botta e risposta una frase della Santanchè che suggerisce alle donne di non votare Berlusconi perchè “lui ci vede le donne solo orizzontali, mai verticali“
Più che riportare le tristi frecciatine che sembra si siano protratte per tutto il pomeriggio di ieri a colpi di comunicati stampa, riporto i commenti più interessanti di oggi:
“una polemica di questo tipo non mi sembra una prerogativa delle donne, Certi toni, certi colpi bassi li hanno inventati gli uomini ele donne sono all’altezza, o meglio alla bassezza, della politica attuale (Veneziani, Il Tempo)
“Signore, datevi una calmanta (…) la politica va affrontata dalle donne con entusiasmo, spirito di servizio, forza delle proprie idee ma mai insulti. E’ poi comico che sian proprio le signore a parlare della posizione orirrontale tipico modo di divertirsi e di esternare di bulli machi e nostromi” (Lina Sotis)
“E dire che solo nel 2005 le due pantere nere di An assaltavano insieme il placo del congresso di Bologna per rivendicare più visibilità per le donne” (Luca Telese, Il Giornale).
Anche nelle pagine di politica interna dedicate alle elezioni del Sole24Ore
si parla di donne oggi. Concretamente. C‘è un intervento di Alessandra Servidori sulla proposta di Emma Bonino a sostegno della proposta di parificare l’età pensionabile di vecchiaia delle donne (60 anni) a quella degli uomini (65 anni).
Miccia dell’incediato botta e risposta una frase della Santanchè che suggerisce alle donne di non votare Berlusconi perchè “lui ci vede le donne solo orizzontali, mai verticali“
Più che riportare le tristi frecciatine che sembra si siano protratte per tutto il pomeriggio di ieri a colpi di comunicati stampa, riporto i commenti più interessanti di oggi:
“una polemica di questo tipo non mi sembra una prerogativa delle donne, Certi toni, certi colpi bassi li hanno inventati gli uomini ele donne sono all’altezza, o meglio alla bassezza, della politica attuale (Veneziani, Il Tempo)
“Signore, datevi una calmanta (…) la politica va affrontata dalle donne con entusiasmo, spirito di servizio, forza delle proprie idee ma mai insulti. E’ poi comico che sian proprio le signore a parlare della posizione orirrontale tipico modo di divertirsi e di esternare di bulli machi e nostromi” (Lina Sotis)
“E dire che solo nel 2005 le due pantere nere di An assaltavano insieme il placo del congresso di Bologna per rivendicare più visibilità per le donne” (Luca Telese, Il Giornale).
Anche nelle pagine di politica interna dedicate alle elezioni del Sole24Ore
si parla di donne oggi. Concretamente. C‘è un intervento di Alessandra Servidori sulla proposta di Emma Bonino a sostegno della proposta di parificare l’età pensionabile di vecchiaia delle donne (60 anni) a quella degli uomini (65 anni).
martedì 25 marzo 2008
Chicche dei giornali del weekend: donne in lista, liste bloccate, ministra in attesa
“I due leader, Berlusconi e Veltroni, hanno voluto in lista più donne, donne secondo loro: aitanti strappone tv per Silvio, giovani e dolci madonnine borghesi per Walter. Hanno voluto candidare il loro immaginario femminile; con il proporzionale a liste bloccate si può, tra l’altro”.
Maria Laura Rodotà, Match, Io Donna del 22 marzo
“Credo che ci saranno più candidate, si, e anche più elette. Non una cosa travolgente, forse, le liste bloccate aiutano, ma qualche passo avanti sì. La volta a mio parere sarà davvero buona solo se le donne che arrivano lì riusciranno in qualche modo a portarci quello che sono davvero, a parlare la loro lingua, a praticare la loro differenza, a essere in quello spazio pubblico ciò che sono nella loro vita. E’ talmente difficile che non so nemmeno sperarlo. Anche se la speranza mi tenta molto”.
Marina Terragni, Maschile Femminile, Io Donna del 22 marzo
“Io non ho mai visto di buon occhio un sistema di quote obbligatorie che talvolta può umiliare le capacità delle donne invece di promuoverle, Ma l’esempio della Finlandia [paese in cui esiste l’obbligo delle quote rosa e conseguente presenza del 60% delle donne in politica], unito al non altissimo prestigio della classe politica in Italia, mi fa riflettere: e se tentassimo anche noi la via di Helsinki?”.Franco Venturini, Est/Ovest, Io Donna del 22 marzo
“Il ministro (la ministra? forse) incinta del governo spagnolo ha determinato la vittoria di Zapatero alle elezioni del 9 marzo. (…) Carmen Chacòn, ministro per la Casa, 37 anni, ha ottenuto – lei sola – la maggioranza assoluta: 25 seggi sui 47 in palio in Catalogna. Quando in apertura di campagna elettorale annunciò la gravidanza, i giornali spagnoli ne dettero (in breve) notizia e i lettori scrivessero in massa infastiditi per l’irrilevanza del fatto, Cosa c’entra il fatto che sia incinta con la sua attività politica? Come si può dubitare del fatto che una donna incinta non sia in grado di portare avanti le sue idee, la sua campagna? Ecco, cosa c’entra. Difatti non c’entra, E’ anche questa una piccola lezione”.Concita De Gregorio, Invece Concita, D di Repubblica del 22 marzo
Maria Laura Rodotà, Match, Io Donna del 22 marzo
“Credo che ci saranno più candidate, si, e anche più elette. Non una cosa travolgente, forse, le liste bloccate aiutano, ma qualche passo avanti sì. La volta a mio parere sarà davvero buona solo se le donne che arrivano lì riusciranno in qualche modo a portarci quello che sono davvero, a parlare la loro lingua, a praticare la loro differenza, a essere in quello spazio pubblico ciò che sono nella loro vita. E’ talmente difficile che non so nemmeno sperarlo. Anche se la speranza mi tenta molto”.
Marina Terragni, Maschile Femminile, Io Donna del 22 marzo
“Io non ho mai visto di buon occhio un sistema di quote obbligatorie che talvolta può umiliare le capacità delle donne invece di promuoverle, Ma l’esempio della Finlandia [paese in cui esiste l’obbligo delle quote rosa e conseguente presenza del 60% delle donne in politica], unito al non altissimo prestigio della classe politica in Italia, mi fa riflettere: e se tentassimo anche noi la via di Helsinki?”.Franco Venturini, Est/Ovest, Io Donna del 22 marzo
“Il ministro (la ministra? forse) incinta del governo spagnolo ha determinato la vittoria di Zapatero alle elezioni del 9 marzo. (…) Carmen Chacòn, ministro per la Casa, 37 anni, ha ottenuto – lei sola – la maggioranza assoluta: 25 seggi sui 47 in palio in Catalogna. Quando in apertura di campagna elettorale annunciò la gravidanza, i giornali spagnoli ne dettero (in breve) notizia e i lettori scrivessero in massa infastiditi per l’irrilevanza del fatto, Cosa c’entra il fatto che sia incinta con la sua attività politica? Come si può dubitare del fatto che una donna incinta non sia in grado di portare avanti le sue idee, la sua campagna? Ecco, cosa c’entra. Difatti non c’entra, E’ anche questa una piccola lezione”.Concita De Gregorio, Invece Concita, D di Repubblica del 22 marzo
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quote rosa Finlandia Carmen Chacòn
giovedì 20 marzo 2008
Se domattina ti svegliassi donna...
Se domattina ti svegliassi donna quali sarebbero i tuoi pensieri, quali le tue emozioni?
La psicologa Gianna Schelotto ha raccolto 323 temi svolti da adolescenti (terza media, prima e seconda superiore) in Sicilia, Campania, Basilicata, Emilia, Toscana, Trentino e Liguria. Maschi e femmine fra i 14 e i 16 anni.
Più di 6 ragazzi su 10 (il 62%) fanno considerazioni positive. Alcuni esempi interessanti per il punto di vista tra l’ingenuo e lo steretipato:
· «Non vorrei diventare donna per tutto l'oro del mondo anche se so benissimo che loro sono meglio di noi. Preferisco restare uno un po' tonto che pensa solo al pallone e alle cose non intellettuali»
· «Quello che invidio delle donne è la paura. Loro possono aver paura e non vergognarsi, nessuno le costringe a sembrare quello che non sono».
· “Se mi svegliassi donna, farei la doccia con gli occhi chiusi o con il costume da bagno”
· “Se mi svegliassi donna farei subito la scema con il prof di matematica che è molto sensibile al fascino femminile e (anche senza accorgersene) con le ragazze è molto più largo nei voti. Penso che per una ragazza se è carina deve essere una bella forza sapere che oltre a studiare ha anche qualche altra carta da giocarsi”
· ”Allora: gli uomini hanno il potere e le donne l’intelligenza. Se mi svegliassi donna avrei tutte e due le cose e sarebbe una miscela esplosiva!”
· «Se c'è una cosa che non capisco delle ragazze è come riescono a stare sempre sui libri e a divertirsi anche».
Le ragazzine, se aprissero gli occhi da uomo, non sarebbero contente, ma riflettendo non perdono occasione per far notare le debolezze femminili:
· “Se domattina mi svegliassi uomo non dovrei cercare continuamente di apparire facendo di tutto per migliorarmi: sarebbero cancellate le parole dieta e palestra dal mio dizionario”
· «Se fossi un uomo vedrei le donne sole e tristi ad aspettare chissà cosa... »
· «Quand'ero donna non sopportavo mio padre e mia madre mi diceva di stare zitta e sopportare...»
Conclusione ironica (ma anche questa già stereotipo): “Se mi svegliassi maschio sarebbe una tragedia, soprattutto perché, essendo maschio, non mi renderei conto di vivere in una tragedia”.
La psicologa Gianna Schelotto ha raccolto 323 temi svolti da adolescenti (terza media, prima e seconda superiore) in Sicilia, Campania, Basilicata, Emilia, Toscana, Trentino e Liguria. Maschi e femmine fra i 14 e i 16 anni.
Più di 6 ragazzi su 10 (il 62%) fanno considerazioni positive. Alcuni esempi interessanti per il punto di vista tra l’ingenuo e lo steretipato:
· «Non vorrei diventare donna per tutto l'oro del mondo anche se so benissimo che loro sono meglio di noi. Preferisco restare uno un po' tonto che pensa solo al pallone e alle cose non intellettuali»
· «Quello che invidio delle donne è la paura. Loro possono aver paura e non vergognarsi, nessuno le costringe a sembrare quello che non sono».
· “Se mi svegliassi donna, farei la doccia con gli occhi chiusi o con il costume da bagno”
· “Se mi svegliassi donna farei subito la scema con il prof di matematica che è molto sensibile al fascino femminile e (anche senza accorgersene) con le ragazze è molto più largo nei voti. Penso che per una ragazza se è carina deve essere una bella forza sapere che oltre a studiare ha anche qualche altra carta da giocarsi”
· ”Allora: gli uomini hanno il potere e le donne l’intelligenza. Se mi svegliassi donna avrei tutte e due le cose e sarebbe una miscela esplosiva!”
· «Se c'è una cosa che non capisco delle ragazze è come riescono a stare sempre sui libri e a divertirsi anche».
Le ragazzine, se aprissero gli occhi da uomo, non sarebbero contente, ma riflettendo non perdono occasione per far notare le debolezze femminili:
· “Se domattina mi svegliassi uomo non dovrei cercare continuamente di apparire facendo di tutto per migliorarmi: sarebbero cancellate le parole dieta e palestra dal mio dizionario”
· «Se fossi un uomo vedrei le donne sole e tristi ad aspettare chissà cosa... »
· «Quand'ero donna non sopportavo mio padre e mia madre mi diceva di stare zitta e sopportare...»
Conclusione ironica (ma anche questa già stereotipo): “Se mi svegliassi maschio sarebbe una tragedia, soprattutto perché, essendo maschio, non mi renderei conto di vivere in una tragedia”.
venerdì 14 marzo 2008
Marcegaglia “woman of steel”
"Spero che la mia presidenza rappresenti un simbolo per tutte le donne per una partecipazione più attiva al mondo del lavoro", dice Emma Marcegaglia alla conferenza stampa al termine della Giunta che l'ha eletta Presidente di Confindustria. "Uno dei problemi dello sviluppo in Italia è legato alla bassa occupazione femminile - aggiunge - e alla scarsa partecipazione delle donne al mondo del lavoro".
«Complimenti» da Stefania Prestigiacomo che precisa: «la sua designazione é un indicatore importante dell'evoluzione della società italiana, il segnale che un altro soffitto di cristallo per le donne é stato infranto e che il mondo dell'imprenditoria sta cambiando velocemente, si sta modernizzando anche culturalmente».
Secondo Marina Sereni (Pd) «è un'ottima notizia per l'associazione degli industriali, per il Paese, per le donne». « La scelta di Emma Marcegaglia -sottolinea Sereni - è prima di tutto il riconoscimento di un suo percorso intenso dentro l'associazione, come la guida dei Giovani confindustriali, ma anche il segno che l'Italia può contare su donne di grande valore capaci di dare al Paese innovazione e modernitá».
Entusiasti i commenti dei giorni italiani, interessante il punto di vista di quelli stranieri. Dall’Economist di ieri: “Emma Marcegaglia has shown her mettle in the family business. Now she will be tested leading Italy's bosses' club. (..) Her appointment marks the passing of the torch from an older generation of grey-haired Italian bosses, and she will bring a more globalised perspective to the job than her predecessors (..) But she has since demonstrated that traditional Italian family-run firms can be compatible with modern, global capitalism—and need not be afraid of it".
Doppia valenza dietro l'appellativo di "donna d'acciao" con cui l'Economist chiama la Marcegaglia. Richiamo indiretto (ironico?) alla "iron lady" inglese (figura, a dire la verità, non propriamente rappresentativa delle moderna leadership al femminile)?
«Complimenti» da Stefania Prestigiacomo che precisa: «la sua designazione é un indicatore importante dell'evoluzione della società italiana, il segnale che un altro soffitto di cristallo per le donne é stato infranto e che il mondo dell'imprenditoria sta cambiando velocemente, si sta modernizzando anche culturalmente».
Secondo Marina Sereni (Pd) «è un'ottima notizia per l'associazione degli industriali, per il Paese, per le donne». « La scelta di Emma Marcegaglia -sottolinea Sereni - è prima di tutto il riconoscimento di un suo percorso intenso dentro l'associazione, come la guida dei Giovani confindustriali, ma anche il segno che l'Italia può contare su donne di grande valore capaci di dare al Paese innovazione e modernitá».
Entusiasti i commenti dei giorni italiani, interessante il punto di vista di quelli stranieri. Dall’Economist di ieri: “Emma Marcegaglia has shown her mettle in the family business. Now she will be tested leading Italy's bosses' club. (..) Her appointment marks the passing of the torch from an older generation of grey-haired Italian bosses, and she will bring a more globalised perspective to the job than her predecessors (..) But she has since demonstrated that traditional Italian family-run firms can be compatible with modern, global capitalism—and need not be afraid of it".
Doppia valenza dietro l'appellativo di "donna d'acciao" con cui l'Economist chiama la Marcegaglia. Richiamo indiretto (ironico?) alla "iron lady" inglese (figura, a dire la verità, non propriamente rappresentativa delle moderna leadership al femminile)?
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giovedì 13 marzo 2008
“Leadership al femminile”
Il 2° Forum Cultura d’Impresa anche quest’anno non si è smentito per qualità di contenuti e speaker. Alcuni spunti:
Le teorie economiche per una miglior utilizzo del capitale umano femminile: Harvard e Bocconi.
Andrea Ichino (univ. Bologna) ha presentato il lavoro accademico elaborato con Alberto Alesina (Harvard) della TDG (tassazione differenziata per genere) che propone opzioni per entrambi i sessi. Una politica per la famiglia, non solo per la donna.
Per Alessandra Casarico e Paola Profeta (Bocconi), autrici di una serie di articoli sul Sole24Ore, le pari opportunità come obiettivo economico si possono ottenere attraverso servizi per l’infanzia, incentivi fiscali, flessibilità nel mercato del lavoro.
La Ministra Pollastrini ha citato inoltre Maurizio Ferrera (Univ. Milano) che in suo recente libro (Il fattore D) propone come strumento indispensabile una incisiva politica di conciliazione che consenta alle madri di essere anche lavoratici e alle famiglie di essere più sicure.
Per completezza di visione sul dibattito in Italia, vi veda anche la posizione di Daniela Del Boca ad esemio sui congedi parentali.
Quote rosa: uno strappo forse in Italia si rende necessario per andar avanti
Battuta di De Bortoli ripresa dalla Pollastrini: l’Italia è sempre stata lenta e chiusa a innovare a meno che non ci siano delle costrizioni. Ecco spiegata la necessità di provvedimenti transitori come le quote rosa. Perché solo se si è nella stanza dei bottoni si può decidere….
Le pari opportunità nel tritacarne del dibattito elettorale
Con la caduta del Governo Prodi il tema delle pari opportunità «cadrà nel tritacarne del dibattito elettorale» ha previsto il ministro Pollastrini sottolineando però l'importanza che «i semi gettati vadano fatti germogliare per dare forza a misure urgenti e indispensabili in Italia».
Una formula forse inanspettata: più occupazione femminile = più natalità
La Lombardia è la regione in cui l’occupazione femminile (74%) è superiore alla quota fissata dal Rapporto di Lisbona (60%) e in cui la natalità è in aumento (e non solo per l’apporto delle immigrate). Percentuale più alta di città molto "avanzate" in questo settore come Stoccolma (73%).
Ma nel sud Italia lavorano 3 donne su 10. I Italia il tasso di occupazione femminile è il 43% (il 24 % delle laureate non lavora) e il tasso di fecondità di 1,43...
La formazione come leva di sviluppo delle competenze
Paolo Anselmi ha presentato la recente ricerca Eurisko “Business education for woman” su un campione di 500 interviste telefoniche.
I risultati: per le dirigenti e quadri femminili delle imprese italiane la formazione è una leva decisiva di sviluppo professionale e valorizzazione del talento. Soprattutto per i quadri, che si trovano ancora in un percorso di crescita, le aziende spesso hanno una attenzione insufficiente alla domanda di formazione espressa, sia nei metodi che nei contenuti.
Pari opportunità: le multinazionali fanno scuola, le grandi aziende italiane imparano
Nella tavola rotonda con i rappresentanti di aziende italiane e straniere si apprende come il gender gap nei piani di carriera, negli stipendi e nelle opportunità di formazione sia ormai questione risolta in grandi aziende come IBM, HP, Whirpool. Ma l’Italia è fatta soprattutto di piccole-medie imprese...
Donne & Media. La voce dell’Europa
Che cosa succede alle donne nel resto Europa? Ascoltando i corrispondenti in Italia di grandi testate internazionali come El Pais, Handelblatt, Finantial Times, Les Echos il confronto è sconfortante. Ma viene da pensare che ognuno aveva il compito di far bella la propria terra…
Peccato che non si sia riusciti a discutere sull’opinione che l’Europa ha dell’Italia su queste tematiche. Solo citato il famoso articolo di Adrian Michaels sul Finantial Times….
Un dubbio linguistico: il Ministro o la Ministra?
Come giustamente ha fatto notare Miguel Mora del Pais, il linguaggio è espressione della cultura.
In Germania la Merkel è Die Kanzlerin. Perché in Italia non c’è una chiarezza linguistica? Superamento di un certo formalismo o mancanza di rispetto?
Il vocabolario Devoto-Oli riporta entrambe la varianti...
Qualche proposta in rete c’è già...
Le teorie economiche per una miglior utilizzo del capitale umano femminile: Harvard e Bocconi.
Andrea Ichino (univ. Bologna) ha presentato il lavoro accademico elaborato con Alberto Alesina (Harvard) della TDG (tassazione differenziata per genere) che propone opzioni per entrambi i sessi. Una politica per la famiglia, non solo per la donna.
Per Alessandra Casarico e Paola Profeta (Bocconi), autrici di una serie di articoli sul Sole24Ore, le pari opportunità come obiettivo economico si possono ottenere attraverso servizi per l’infanzia, incentivi fiscali, flessibilità nel mercato del lavoro.
La Ministra Pollastrini ha citato inoltre Maurizio Ferrera (Univ. Milano) che in suo recente libro (Il fattore D) propone come strumento indispensabile una incisiva politica di conciliazione che consenta alle madri di essere anche lavoratici e alle famiglie di essere più sicure.
Per completezza di visione sul dibattito in Italia, vi veda anche la posizione di Daniela Del Boca ad esemio sui congedi parentali.
Quote rosa: uno strappo forse in Italia si rende necessario per andar avanti
Battuta di De Bortoli ripresa dalla Pollastrini: l’Italia è sempre stata lenta e chiusa a innovare a meno che non ci siano delle costrizioni. Ecco spiegata la necessità di provvedimenti transitori come le quote rosa. Perché solo se si è nella stanza dei bottoni si può decidere….
Le pari opportunità nel tritacarne del dibattito elettorale
Con la caduta del Governo Prodi il tema delle pari opportunità «cadrà nel tritacarne del dibattito elettorale» ha previsto il ministro Pollastrini sottolineando però l'importanza che «i semi gettati vadano fatti germogliare per dare forza a misure urgenti e indispensabili in Italia».
Una formula forse inanspettata: più occupazione femminile = più natalità
La Lombardia è la regione in cui l’occupazione femminile (74%) è superiore alla quota fissata dal Rapporto di Lisbona (60%) e in cui la natalità è in aumento (e non solo per l’apporto delle immigrate). Percentuale più alta di città molto "avanzate" in questo settore come Stoccolma (73%).
Ma nel sud Italia lavorano 3 donne su 10. I Italia il tasso di occupazione femminile è il 43% (il 24 % delle laureate non lavora) e il tasso di fecondità di 1,43...
La formazione come leva di sviluppo delle competenze
Paolo Anselmi ha presentato la recente ricerca Eurisko “Business education for woman” su un campione di 500 interviste telefoniche.
I risultati: per le dirigenti e quadri femminili delle imprese italiane la formazione è una leva decisiva di sviluppo professionale e valorizzazione del talento. Soprattutto per i quadri, che si trovano ancora in un percorso di crescita, le aziende spesso hanno una attenzione insufficiente alla domanda di formazione espressa, sia nei metodi che nei contenuti.
Pari opportunità: le multinazionali fanno scuola, le grandi aziende italiane imparano
Nella tavola rotonda con i rappresentanti di aziende italiane e straniere si apprende come il gender gap nei piani di carriera, negli stipendi e nelle opportunità di formazione sia ormai questione risolta in grandi aziende come IBM, HP, Whirpool. Ma l’Italia è fatta soprattutto di piccole-medie imprese...
Donne & Media. La voce dell’Europa
Che cosa succede alle donne nel resto Europa? Ascoltando i corrispondenti in Italia di grandi testate internazionali come El Pais, Handelblatt, Finantial Times, Les Echos il confronto è sconfortante. Ma viene da pensare che ognuno aveva il compito di far bella la propria terra…
Peccato che non si sia riusciti a discutere sull’opinione che l’Europa ha dell’Italia su queste tematiche. Solo citato il famoso articolo di Adrian Michaels sul Finantial Times….
Un dubbio linguistico: il Ministro o la Ministra?
Come giustamente ha fatto notare Miguel Mora del Pais, il linguaggio è espressione della cultura.
In Germania la Merkel è Die Kanzlerin. Perché in Italia non c’è una chiarezza linguistica? Superamento di un certo formalismo o mancanza di rispetto?
Il vocabolario Devoto-Oli riporta entrambe la varianti...
Qualche proposta in rete c’è già...
mercoledì 12 marzo 2008
“Facciamoci sentire: il nostro silenzio non fa bene a nessuno”
Il convegno “Alziamo la voce: no alla violenza sulle donne” di Donna Moderna è stata l’occasione per una riflessione più ampia sul ruolo femminile nella società attuale.
Sala gremita di donne di tutte le età, elemento non trascurabile trattandosi di un inizio pomeriggio di un giorno prefestivo e piovoso.
Anche se ci sono registrate assenze eccellenti (Brambilla, Mussolini, Incontrada), il dibattito è stato intenso e ritmato. Anzi, forse proprio l’assenza delle rappresentanti politiche e vip ha concentrato l’attenzione sulla concretezza del dibattito e sulla crudezza delle testimonianze. L’importanza di esserci è stata sottolineata da Cipriana dall’Orto, condirettore di Donna Moderna, moderatrice dell'incontro.
Alcuni flash interessanti:
· l’importanza dell’”educazione sentimentale” dei figli, di educare al valore della differenza fin da piccoli sia i bambini che le bambine (Livia Turco)
· la necessità da parte delle donne di imparare a sostenersi a vicenda anche in politica (Ombretta Colli)
· la presa di coscienza che l’indipendenza è una conquista che non si perde se nasce un figlio (Alessandra Kustermann)
·l’accettazione della complessità della sfida proposta alle donne di oggi, che si ritrovano ad affrontare un percorso complesso poiché viene richiesto loro di fare in 50 anni quello che gli uomini hanno fatto in 2000 (Lella Costa)
·la fondatezza della critica che le donne non fanno lobby: “è vero, noi facciamo rete” (Cipriana dall’Orto)
Centro del dibattito la violenza sulle donne: secondo i dati Istat quasi 7 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni sono vittime di abusi nel corso della loro vita. Ma le denunce coprono solo il 7% dei reati e solo un colpevole su 100 viene condannato. La violenza all’interno della famiglia è un problema più grande della violenza da parte degli sconosciuti.
E’ stata poi presentata la campagna di sensibilizzazione con una foto di Oliviero Toscani. Come sempre, provocatoria e già frutto di discussioni. Rappresentati un bambino e una bambina, un possibile carnefice e una possibile vittima. “Un destino attribuito, non insito nel loro DNA” ha spiegato il pubblicitario.
A conclusione dell’incontro Cipriana dall’Orto ha consegnato a Livia Turco un documento con le proposte al Governo e ai Comuni per affrontare concretamente il problema.
Segnalo, tra le varie, per la loro urgenza: corsi di formazione per infermieri del Pronto soccorso, poliziotti e carabinieri che ricevono le donne maltrattate in modo che sappiamo riconoscere un caso di violenza e fornire un’assistenza competente; centri pubblici di prima accoglienza e rifugi protetti.
Il progetto si completa con il sostegno a 4 centri antiviolenza della Onlus Pangea (inviando un sms solidale al 48584).
L’impegno di Donna Moderna nelle parole del direttore
Lo spot di Mediafriends a sostegno di pangeaprogettoitalia
Sala gremita di donne di tutte le età, elemento non trascurabile trattandosi di un inizio pomeriggio di un giorno prefestivo e piovoso.
Anche se ci sono registrate assenze eccellenti (Brambilla, Mussolini, Incontrada), il dibattito è stato intenso e ritmato. Anzi, forse proprio l’assenza delle rappresentanti politiche e vip ha concentrato l’attenzione sulla concretezza del dibattito e sulla crudezza delle testimonianze. L’importanza di esserci è stata sottolineata da Cipriana dall’Orto, condirettore di Donna Moderna, moderatrice dell'incontro.
Alcuni flash interessanti:
· l’importanza dell’”educazione sentimentale” dei figli, di educare al valore della differenza fin da piccoli sia i bambini che le bambine (Livia Turco)
· la necessità da parte delle donne di imparare a sostenersi a vicenda anche in politica (Ombretta Colli)
· la presa di coscienza che l’indipendenza è una conquista che non si perde se nasce un figlio (Alessandra Kustermann)
·l’accettazione della complessità della sfida proposta alle donne di oggi, che si ritrovano ad affrontare un percorso complesso poiché viene richiesto loro di fare in 50 anni quello che gli uomini hanno fatto in 2000 (Lella Costa)
·la fondatezza della critica che le donne non fanno lobby: “è vero, noi facciamo rete” (Cipriana dall’Orto)
Centro del dibattito la violenza sulle donne: secondo i dati Istat quasi 7 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni sono vittime di abusi nel corso della loro vita. Ma le denunce coprono solo il 7% dei reati e solo un colpevole su 100 viene condannato. La violenza all’interno della famiglia è un problema più grande della violenza da parte degli sconosciuti.
E’ stata poi presentata la campagna di sensibilizzazione con una foto di Oliviero Toscani. Come sempre, provocatoria e già frutto di discussioni. Rappresentati un bambino e una bambina, un possibile carnefice e una possibile vittima. “Un destino attribuito, non insito nel loro DNA” ha spiegato il pubblicitario.
A conclusione dell’incontro Cipriana dall’Orto ha consegnato a Livia Turco un documento con le proposte al Governo e ai Comuni per affrontare concretamente il problema.
Segnalo, tra le varie, per la loro urgenza: corsi di formazione per infermieri del Pronto soccorso, poliziotti e carabinieri che ricevono le donne maltrattate in modo che sappiamo riconoscere un caso di violenza e fornire un’assistenza competente; centri pubblici di prima accoglienza e rifugi protetti.
Il progetto si completa con il sostegno a 4 centri antiviolenza della Onlus Pangea (inviando un sms solidale al 48584).
L’impegno di Donna Moderna nelle parole del direttore
Lo spot di Mediafriends a sostegno di pangeaprogettoitalia
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venerdì 7 marzo 2008
Donne italiane negli stereotipi
Lunedì 3 marzo si è tenuto presso l'Aula Magna dell'Università Bocconi un convegno sul tema "Donne, innovazione e crescita: Donne italiane negli stereotipi - Vita reale, comunicazione e fiction" promosso dai Ministeri "Politiche Comunitarie" e "Diritti e pari opportunità", sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Da segnalare in particolare: l'intervento della Bonino e i video di Paola Cortellesi "Non mi chiedermi"
Da segnalare in particolare: l'intervento della Bonino e i video di Paola Cortellesi "Non mi chiedermi"
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Bocconi donne stereotipi Bonino Cortellesi
Gli appuntamenti attorno all'8 marzo
8 MARZO
ALZIAMO LA VOCE: NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE
Donna Moderna organizza a Milano un incontro di dibattito e confronto aperto a tutti per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dei maltrattamenti subiti dalle donne.
Teatro dell'Arte, Milano, h 15.00
BIANCO ROSA VERDE
Presso la Libreria delle donne alle ore 18 viene presentato e discusso il n. 84 di Via Dogana dal titolo BIANCO ROSA VERDE
Sommario: L.Cigarini, Ma cos'è questa crisi, I.Dominijanni, La differenza del femminismo italiano, E.Cocever, C'è sapienza e sapienza, F.Comencini, La faccia di coloro che non fanno notizia, M.Terragni, La realtà dovrebbe essere proibita, L.Paolozzi-R.Bindi-P.Teora, Femministe antipatiche? Gruppo lavoro, Il lavoro perché e come, C.Pergola, Sentiamoci bene, S.Sartori, Pensare a colori, Cronaca della cronaca di Luisa Muraro, Le Camere e il container.
10 MARZO
DONNE, MOTORI DELLO SVILUPPO
Club Le Amazzoni, Secretary.it e la sezione Donne Dirigenti di Aldai Federmanager premiano la Donna dell’Anno 2008. La cerimonia è aperta dal convegno “Donne, motori dello sviluppo”. Alle 18 al Centro Congressi della Provincia, in via Corridoni 16 a MILANO.
LEADERSHIP AL FEMMINILE
Il Sole 24ORE organizza il 2° Forum Cultura d’Impresa, dal titolo “Leadership al femminile”. Dalle 9:30 presso la sede della testata, in via Monte Rosa 91 a MILANO.
ALZIAMO LA VOCE: NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE
Donna Moderna organizza a Milano un incontro di dibattito e confronto aperto a tutti per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dei maltrattamenti subiti dalle donne.
Teatro dell'Arte, Milano, h 15.00
BIANCO ROSA VERDE
Presso la Libreria delle donne alle ore 18 viene presentato e discusso il n. 84 di Via Dogana dal titolo BIANCO ROSA VERDE
Sommario: L.Cigarini, Ma cos'è questa crisi, I.Dominijanni, La differenza del femminismo italiano, E.Cocever, C'è sapienza e sapienza, F.Comencini, La faccia di coloro che non fanno notizia, M.Terragni, La realtà dovrebbe essere proibita, L.Paolozzi-R.Bindi-P.Teora, Femministe antipatiche? Gruppo lavoro, Il lavoro perché e come, C.Pergola, Sentiamoci bene, S.Sartori, Pensare a colori, Cronaca della cronaca di Luisa Muraro, Le Camere e il container.
10 MARZO
DONNE, MOTORI DELLO SVILUPPO
Club Le Amazzoni, Secretary.it e la sezione Donne Dirigenti di Aldai Federmanager premiano la Donna dell’Anno 2008. La cerimonia è aperta dal convegno “Donne, motori dello sviluppo”. Alle 18 al Centro Congressi della Provincia, in via Corridoni 16 a MILANO.
LEADERSHIP AL FEMMINILE
Il Sole 24ORE organizza il 2° Forum Cultura d’Impresa, dal titolo “Leadership al femminile”. Dalle 9:30 presso la sede della testata, in via Monte Rosa 91 a MILANO.
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