Dopo la grande mobilitazione del 13 febbraio, evento di grande importanza nella storia sociale e civile italiana degli ultimi anni per la trasversalità e ampiezza di partecipazione guidata dalle donne (vedi la maggiore presenza delle donne nelle ultime amministrative) - il comitato organizzatore di SE NON ORA QUANDO (e gli altri oltre 120 comitati locali che si sono formati) invita tutti a Siena il 9-10 luglio.
A Siena - spiega Valeria Fedeli nell'intervista di RadioArticolo1 - per la prima volta, "finite le piazze, ci si incontrerà a livello nazionale per conoscerci e confrontarsi sui prossimi passi discutendo attorno al rapporto tra precarietà, lavoro, maternità, e immagine della donna" a partire dagli ultimi dati Istat che saranno commentati da Linda L.Sabbatini.
Siena sarà quindi un atto fondativo pubblico con l'obiettivo di rilanciare in autunno il lavoro sul territorio e definire un calendario di nuove mobilitazioni.
Per conivolgere tutte le donne "normali". Per riuscire a rompere gli assetti dei gruppi dirigenti. Per mettere in circolarità tutte le forze femminili che da tempo e in diversi luoghi si stanno muovendo per una maggiore visibilità delle donne in tutti i campi della società.
Per sostenere l'organizzazione a breve sul sito sarà aperta una sottoscrizione per contribuire a sostenere le iniziative del comitato, d
Le 2 giornate saranno trasmesse in diretta audiovideo su RadioArticolo1, dove si può ascoltare intanto la conferenza stampa.
Lo spot di Cristina Comencini.
Tre episodi che immaginano "come sarebbe vivere in un Paese dove donne e uomini lavorano fianco a fianco, comunicano liberamente, senza stereotipi o ruoli rigidi, e si sostengono a vicenda senza doversi difendere l’uno dall’altra"
martedì 28 giugno 2011
venerdì 24 giugno 2011
Consigli di lettura 1: “Schiave del potere"
Iniziamo la serie di consigli di letture estive di quest'anno con un libro-inchiesta di Lydia Chaco, giornalista messicana, imprigionata e torturata dopo la pubblicazione nel 2005 di un libro sulla pedopornografia nel suo Paese in cui denunciava la stretta relazione tra sfruttamento pornografico minorile e una rete criminale che legava politici, imprenditori e trafficanti di droga.
Avevo ascoltato la storia della giornalista direttamente dalle sue labbra al festival del libro di Torino di un paio di anni fa. In una saletta laterale piena di giovani la giornalista aveva raccontato l’esperienza della sua persecuzione giudiziaria e della sua detenzione con un coraggio e una determinazione a continuare il suo lavoro che avevano suscitato lunghi applausi e domande ammirate.
Per fortuna ci ha pensato Fandango nella serie “Documenti” a tradurre in italiano uno dei 5 libri della Chaco, Esclavas del poder, un’inchiesta splendidamente scritta e molto ben documentata (ci sono nomi e cognomi, cifre e documenti), frutto di 5 anni di ricerca sul campo viaggiando attraverso il Centro e Sud America, Turchia, Israele, Cambogia, Giappone, Birmania e raccogliendo interviste con tutti gli attori della storia: prostitute e clienti, familiari e intermediari, militari e funzionari pubblici, onesti e corrotti.
Il libro è una mappa globale della vendita e della tratta delle donne e delle bambine nel mondo e di tutto ciò che ne è causa ed effetto: droga, violenza familiare, traffico di organi, concussione di politici e della polizia, attività delle mafie e delle organizzazioni criminali, riciclaggio di denaro.
Ogni tanto sotto la scientificità dell’inchiesta giornalistica si sente irruenta la voce intima della scrittrice che si “abbandona” a riflessioni personali sul come sia difficile e pericoloso per una donna scrivere di certi argomenti e di come l’essere donna l’aiuti però a instaurare un rapporto più empatico con le donne che ha incontrato nei suoi viaggi.
Narrazioni come la spiegazione di come si diventa protettori, la storia della giovane americana che si ritrova schiava sessuale della mafia giapponese o quella dei bordelli militari e dei campi di prostituzione forzata americani in Giappone hanno quasi dell’incredibile agli occhi di chi vive dei Paesi occidentali. Il fatto è che la tratta di donne e bambine non è una reminescenza del passato: la modernizzazione, le nuove tecnologie e la globalizzazione hanno aiutato lo sviluppo di questa forma di schiavitù in maniera esplosiva.
E l’Italia? L’unica – e significativa! - citazione è la seguente: “La nozione di donna come oggetto di piacere è invariabilmente presente nella biografia delle organizzazionei criminali giapponesi riunite nella Yakuza, nelel triadi cinesi e nelel mafie italianem, russe e albanesi, così come nei cartelli della droga latinaoericani. Il potere economico e politico ha bisogno del piacere sessuale per esistere”.
Viene in mente anche l’inchiesta di Livia Pomodoro sull'infanzia italiana di "A quattordici smetto" (melatempo 2005), storie di infanzie e adolescenze travagliate e violentate.
Per approfondire: il sito di Lydia Chaco; la recensione di Radio Radicale e di Internazionale
Avevo ascoltato la storia della giornalista direttamente dalle sue labbra al festival del libro di Torino di un paio di anni fa. In una saletta laterale piena di giovani la giornalista aveva raccontato l’esperienza della sua persecuzione giudiziaria e della sua detenzione con un coraggio e una determinazione a continuare il suo lavoro che avevano suscitato lunghi applausi e domande ammirate.
Per fortuna ci ha pensato Fandango nella serie “Documenti” a tradurre in italiano uno dei 5 libri della Chaco, Esclavas del poder, un’inchiesta splendidamente scritta e molto ben documentata (ci sono nomi e cognomi, cifre e documenti), frutto di 5 anni di ricerca sul campo viaggiando attraverso il Centro e Sud America, Turchia, Israele, Cambogia, Giappone, Birmania e raccogliendo interviste con tutti gli attori della storia: prostitute e clienti, familiari e intermediari, militari e funzionari pubblici, onesti e corrotti.
Il libro è una mappa globale della vendita e della tratta delle donne e delle bambine nel mondo e di tutto ciò che ne è causa ed effetto: droga, violenza familiare, traffico di organi, concussione di politici e della polizia, attività delle mafie e delle organizzazioni criminali, riciclaggio di denaro.
Ogni tanto sotto la scientificità dell’inchiesta giornalistica si sente irruenta la voce intima della scrittrice che si “abbandona” a riflessioni personali sul come sia difficile e pericoloso per una donna scrivere di certi argomenti e di come l’essere donna l’aiuti però a instaurare un rapporto più empatico con le donne che ha incontrato nei suoi viaggi.
Narrazioni come la spiegazione di come si diventa protettori, la storia della giovane americana che si ritrova schiava sessuale della mafia giapponese o quella dei bordelli militari e dei campi di prostituzione forzata americani in Giappone hanno quasi dell’incredibile agli occhi di chi vive dei Paesi occidentali. Il fatto è che la tratta di donne e bambine non è una reminescenza del passato: la modernizzazione, le nuove tecnologie e la globalizzazione hanno aiutato lo sviluppo di questa forma di schiavitù in maniera esplosiva.
E l’Italia? L’unica – e significativa! - citazione è la seguente: “La nozione di donna come oggetto di piacere è invariabilmente presente nella biografia delle organizzazionei criminali giapponesi riunite nella Yakuza, nelel triadi cinesi e nelel mafie italianem, russe e albanesi, così come nei cartelli della droga latinaoericani. Il potere economico e politico ha bisogno del piacere sessuale per esistere”.
Viene in mente anche l’inchiesta di Livia Pomodoro sull'infanzia italiana di "A quattordici smetto" (melatempo 2005), storie di infanzie e adolescenze travagliate e violentate.
Per approfondire: il sito di Lydia Chaco; la recensione di Radio Radicale e di Internazionale
lunedì 20 giugno 2011
Imprenditoria femminile, oggi: risorse, strumenti e reti
Il 30 giugno Imprendium organizza un'interessante tavola rotonda per fotografare la situazione delle start up di imprese femminili.
“Le imprese rosa: sono 1,4 milioni, crescono più di quelle maschili e resistono meglio alla crisi”. Questo quanto emerge dal 2° Rapporto Nazionale sull’Imprenditoria Femminile di Unioncamere.
Tra le regioni, quella che ospita il maggior numero di imprese femminili è la Lombardia (circa 200 mila imprese), in crescita del +0,4%. Nella provincia di Milano sono oltre 57mila, +1,2% rispetto al 2009, come si evince dall’Elaborazione della Camera di Commercio di Milano sui dati registro imprese 2009 e 2010.
Nonostante la crisi, i dati ci dicono che le donne, quando fanno impresa, sono brave, perché sono portatrici di valori e abilità importanti, legate anche alle loro qualità relazionali, pragmatiche, creative.
A tal fine, la tavola rotonda mira a fare il punto sia sulle risorse messe a disposizione per lo start up di imprese femminili, che sull’introduzione dei sistemi di premialità da inserire nei bandi rivolti alle imprese già esistenti.
Inoltre l’incontro è finalizzato a valorizzare strumenti che incentivino la creazione di una rete di comunicazione fra imprenditrici e favoriscano nuove opportunità di business tra imprese. Infine saranno illustrati gli interventi finalizzati alla creazione e al sostegno di reti per le donne.
Info, programma e registrazione online.
“Le imprese rosa: sono 1,4 milioni, crescono più di quelle maschili e resistono meglio alla crisi”. Questo quanto emerge dal 2° Rapporto Nazionale sull’Imprenditoria Femminile di Unioncamere.
Tra le regioni, quella che ospita il maggior numero di imprese femminili è la Lombardia (circa 200 mila imprese), in crescita del +0,4%. Nella provincia di Milano sono oltre 57mila, +1,2% rispetto al 2009, come si evince dall’Elaborazione della Camera di Commercio di Milano sui dati registro imprese 2009 e 2010.
Nonostante la crisi, i dati ci dicono che le donne, quando fanno impresa, sono brave, perché sono portatrici di valori e abilità importanti, legate anche alle loro qualità relazionali, pragmatiche, creative.
A tal fine, la tavola rotonda mira a fare il punto sia sulle risorse messe a disposizione per lo start up di imprese femminili, che sull’introduzione dei sistemi di premialità da inserire nei bandi rivolti alle imprese già esistenti.
Inoltre l’incontro è finalizzato a valorizzare strumenti che incentivino la creazione di una rete di comunicazione fra imprenditrici e favoriscano nuove opportunità di business tra imprese. Infine saranno illustrati gli interventi finalizzati alla creazione e al sostegno di reti per le donne.
Info, programma e registrazione online.
giovedì 16 giugno 2011
Valori parla di womenomics
Il numero di giugno di Valori, mensile di finanza etica ed economia sociale, è dedicato alla womenomics.
Nell'approfondimento si parla in modo chiaro e documentato di quote rosa, conciliazione, legge 53 (di cui si dice che è ancora "messa a dormire" mentre è stata recentemente riattivata), del cosidetto tesoretto sottratto alle donne e finito al federalismo e del velinismo, con interviste a Paola Profeta e AlessandraCasarico, Daniela Del Boca, Arianna Visentini di Variazioni e Lorella Zanardo.
Gli articoli sono accompagnati da box di approfondimento e segnalazioni di libri sul tema. Peccato che manchi totalmente una linkografia (ci sono molti validi siti di approfondimento sul tema della womenomics, a partire da questo, che forse qualche spunto ai redattore l'ha dato!).
Viene anche lanciato il "premio donna ad honorem" da attribuire a persone o organizzazioni che si riveleranno "veramente utili alle donne". Aspettiamo news dalla redazione per saperne di più!
Nell'approfondimento si parla in modo chiaro e documentato di quote rosa, conciliazione, legge 53 (di cui si dice che è ancora "messa a dormire" mentre è stata recentemente riattivata), del cosidetto tesoretto sottratto alle donne e finito al federalismo e del velinismo, con interviste a Paola Profeta e AlessandraCasarico, Daniela Del Boca, Arianna Visentini di Variazioni e Lorella Zanardo.
Gli articoli sono accompagnati da box di approfondimento e segnalazioni di libri sul tema. Peccato che manchi totalmente una linkografia (ci sono molti validi siti di approfondimento sul tema della womenomics, a partire da questo, che forse qualche spunto ai redattore l'ha dato!).
Viene anche lanciato il "premio donna ad honorem" da attribuire a persone o organizzazioni che si riveleranno "veramente utili alle donne". Aspettiamo news dalla redazione per saperne di più!
mercoledì 15 giugno 2011
Leader femminili al MACRO
Presso il museo MACRO di Roma Enel promuove un ciclo di incontri che si propone, attraverso la diretta testimonianza di donne che oggi ricoprono posizioni chiave nella società, di aprire una finestra su una nuova cultura di promozione del talento femminile.
Primo appuntamento martedì 14 giugno con Livia Pomodoro, presidente del Tribunale di Milano, tra le più affermate giuriste italiane, esperta di diritto di famiglia e dei minori nonché autrice di successo di numerosi saggi relativi alle problematiche familiari e sociali.
Ad intervistarla il giornalista Rai Franco Di Mare.
Martedì 20 luglio sarà la volta di Maria Pierdicchi, amministratore delegato di Standard & Poor's Italia, e mercoledì 12 ottobre chiuderà la rassegna Susanna Camusso, segretario generale della Cgil.
Info: Leader - Femminile Singolare. Dal 14 giugno al 12 ottobre, Museo MACRO di Roma (via Nizza, 138)
Primo appuntamento martedì 14 giugno con Livia Pomodoro, presidente del Tribunale di Milano, tra le più affermate giuriste italiane, esperta di diritto di famiglia e dei minori nonché autrice di successo di numerosi saggi relativi alle problematiche familiari e sociali.
Ad intervistarla il giornalista Rai Franco Di Mare.
Martedì 20 luglio sarà la volta di Maria Pierdicchi, amministratore delegato di Standard & Poor's Italia, e mercoledì 12 ottobre chiuderà la rassegna Susanna Camusso, segretario generale della Cgil.
Info: Leader - Femminile Singolare. Dal 14 giugno al 12 ottobre, Museo MACRO di Roma (via Nizza, 138)
"Per la mia strada": 8 modelli di donna reale
Martedì 5 luglio tutti a Roma per la presentazione del film documentario "Per la mia strada" diretto dalla regista Emanuela Giordano e prodotto da Corrente Rosa grazie al finanziamento dell'Ambasciata dei Paesi Bassi, della Provincia di Roma e della Regione Marche.
Nella realtà dell'Italia di oggi sempre più donne lavorano e hanno successo, anche in settori ritenuti maschili. Tuttavia, i media continuano a mostrare un'immagine femminile stereotipata. Inoltre, il mondo del lavoro continua a essere rappresentato da modelli quasi sempre maschili, o al massimo da donne insensibili, spregiudicate, umanamente povere.
"Per la mia strada" mostra 8 modelli di donna che hanno raggiunto l'eccellenza nelle loro professioni e che rappresentano altrettanti modelli positivi e stimolanti per i giovani che stanno per compiere scelte di vita e di lavoro importanti.
Con questo film documentario si è voluto dare un volto alle donne reali, che lavorano, si impegnano, ottengono importanti risultati, ma sono quasi invisibili alla società.
"Per la mia strada" racconta la storia di Giovanna, ventenne di Fermo, alla ricerca di un orientamento e in crisi con il suo impegno universitario, che parte per un viaggio di formazione in cui va ad incontrare 8 donne autentiche e straordinarie che sono state insignite dal Presidente della Repubblica l'8 marzo 2008, 2009 e 2010.
Dopo un percorso di riflessione per le vie di Fermo, Giovanna chiederà consigli e orientamenti: a Milano a Grazia Neri, Fondatrice dell'omonima agenzia fotografica; a Ginevra a Fabiola Gianotti, Responsabile del progetto Atlas al Cern, che impegna 2.500 scienziati provenienti da 37 Paesi; a Roma a Nadia Urbinati, Professoressa emerita alla Columbia University; a Porto Marghera a Beatrice Siri, giovane Ingegnera navale; a Fusine Laghi a Nives Meroi, Alpinista, che ha raggiunto eccezionali traguardi nell'alpinismo di alta quota; a Roma a Samantha Cristoforetti, prima donna italiana Astronauta selezionata dall'Agenzia Spaziale Europea e Pilota dell'aeronautica Militare; a Londra a Mara Galeazzi, Prima Ballerina al Royal Ballet; a Foggia a Giovanna Fratta, giovane Direttore d'orchestra e Pianista.
Il film sarà distribuito nelle scuole e università.
Nella realtà dell'Italia di oggi sempre più donne lavorano e hanno successo, anche in settori ritenuti maschili. Tuttavia, i media continuano a mostrare un'immagine femminile stereotipata. Inoltre, il mondo del lavoro continua a essere rappresentato da modelli quasi sempre maschili, o al massimo da donne insensibili, spregiudicate, umanamente povere.
"Per la mia strada" mostra 8 modelli di donna che hanno raggiunto l'eccellenza nelle loro professioni e che rappresentano altrettanti modelli positivi e stimolanti per i giovani che stanno per compiere scelte di vita e di lavoro importanti.
Con questo film documentario si è voluto dare un volto alle donne reali, che lavorano, si impegnano, ottengono importanti risultati, ma sono quasi invisibili alla società.
"Per la mia strada" racconta la storia di Giovanna, ventenne di Fermo, alla ricerca di un orientamento e in crisi con il suo impegno universitario, che parte per un viaggio di formazione in cui va ad incontrare 8 donne autentiche e straordinarie che sono state insignite dal Presidente della Repubblica l'8 marzo 2008, 2009 e 2010.
Dopo un percorso di riflessione per le vie di Fermo, Giovanna chiederà consigli e orientamenti: a Milano a Grazia Neri, Fondatrice dell'omonima agenzia fotografica; a Ginevra a Fabiola Gianotti, Responsabile del progetto Atlas al Cern, che impegna 2.500 scienziati provenienti da 37 Paesi; a Roma a Nadia Urbinati, Professoressa emerita alla Columbia University; a Porto Marghera a Beatrice Siri, giovane Ingegnera navale; a Fusine Laghi a Nives Meroi, Alpinista, che ha raggiunto eccezionali traguardi nell'alpinismo di alta quota; a Roma a Samantha Cristoforetti, prima donna italiana Astronauta selezionata dall'Agenzia Spaziale Europea e Pilota dell'aeronautica Militare; a Londra a Mara Galeazzi, Prima Ballerina al Royal Ballet; a Foggia a Giovanna Fratta, giovane Direttore d'orchestra e Pianista.
Il film sarà distribuito nelle scuole e università.
Gender paygap: dati reali e luoghi comuni
Il prossimo 6 luglio l’Osservatorio sul Diversity Management della Bocconi organizza l'evento "Gender paygap: dati reali e luoghi comuni", durante il quale saranno presentati i risultati della ricerca sulle dimensioni e le determinanti del Gender paygap nelle imprese italiane, realizzata dall’Osservatorio sul Diversity Management tramite il campione di dati raccolti da Hay Group tra il 2006 e il 2011.
Alla discussione parteciperanno anche importanti relatori provenienti da aziende di primo piano nel panorama italiano che si confronteranno sui risultati emersi.
La partecipazione all’evento è gratuita previa iscrizione online.
Alla discussione parteciperanno anche importanti relatori provenienti da aziende di primo piano nel panorama italiano che si confronteranno sui risultati emersi.
La partecipazione all’evento è gratuita previa iscrizione online.
martedì 14 giugno 2011
Passepartout: il secolo della donna 1911-2011.
Riflettere su come il ruolo della donna sia cambiato nel corso degli ultimi cent’anni: questo l'obiettivo di Passepartout , festival-incontro ad Asti di personaggi, scrittori, giornalisti, saggisti, politici, chiamati a dibattere ogni anno su un tema con un preciso riferimento cronologico. Quest'anno, il secolo della donna 1911-2011.
Tra i vari incontri in programma, segnaliamo
mercoledí 15 giugno 2011 h 18.00
Confessioni reporters
Anais Ginori, Monica Maggioni, Stella Pende.
venerdí 17 giugno 2011 h 17.30
Imprenditrici di cultura
Caterina Bottari Lattes, Giovanna Cattaneo Incisa, Alessandra Pivato,
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Renato Rizzo.
sabato 18 giugno 2011 h 19.00
Donne d'Islam: rivoluzione e transizione democratica
Francesca Paci, Lilia Zaouali, Younis Tawfik, Khaled Foud Allam
domenica 19 giugno 2011 h 21.00
Potere rosa.
Maria Teresa Armosino, Angela Motta, Giovanna Quaglia, Rosanna Valle
Con Giorgio Galvagno
Tra i vari incontri in programma, segnaliamo
mercoledí 15 giugno 2011 h 18.00
Confessioni reporters
Anais Ginori, Monica Maggioni, Stella Pende.
venerdí 17 giugno 2011 h 17.30
Imprenditrici di cultura
Caterina Bottari Lattes, Giovanna Cattaneo Incisa, Alessandra Pivato,
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Renato Rizzo.
sabato 18 giugno 2011 h 19.00
Donne d'Islam: rivoluzione e transizione democratica
Francesca Paci, Lilia Zaouali, Younis Tawfik, Khaled Foud Allam
domenica 19 giugno 2011 h 21.00
Potere rosa.
Maria Teresa Armosino, Angela Motta, Giovanna Quaglia, Rosanna Valle
Con Giorgio Galvagno
lunedì 13 giugno 2011
Riparte la legge 53: 15 milioni per la conciliazione
Dopo due anni di stallo il Dipartimento per le Politiche della Famiglia ha finalmente sbloccato i finanziamenti sulla Legge 53 per l'attivazione di misure organizzative o servizi all'interno delle imprese a favore della conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro. Si possono finanziare, anche in modo cospicuo, azioni interessanti, servizi, voucher di cura, flessibilità oraria, part time, servizi libera tempo, figure jolly, maggiordomo aziendale, etc...
Nel dettaglio: sono previste misure di conciliazione distinte in favore dei lavoratori dipendenti (art. 9, comma 1) e dei soggetti autonomi (art. 9, comma 3).
In base alla nuova disciplina, il 90% delle risorse annualmente disponibili è riservato al finanziamento di datori di lavoro privati, consorzi, gruppi e associazioni di imprese, altri datori di lavoro privati purché iscritti in un pubblico registro e, in caso ci fossero fondi residui disponibili, alle aziende sanitarie locali e alle aziende ospedaliere, anche universitarie.
Il residuo 10% delle risorse, invece, è diretto al finanziamento di titolari di impresa, liberi professionisti e lavoratori autonomi che abbiano l'esigenza di farsi sostituire, in tutto o in parte, nell'esercizio della propria attività da un soggetto in possesso di adeguati requisiti professionali, autonomamente selezionato.
Le risorse stanziate dal bando sono pari a € 15.000.000,00 per l’anno 2011.
I progetti dovranno essere inviati entro il: 13 luglio 2011 (1° scadenza) e 28 ottobre 2011 (2° scadenza)
Fonte: CESVIP Emilia Romagna
Tel. 059.239628 - Fax 059.243034
Info mail: g.brighenti@cesvip.emiliaromagna.it
Nel dettaglio: sono previste misure di conciliazione distinte in favore dei lavoratori dipendenti (art. 9, comma 1) e dei soggetti autonomi (art. 9, comma 3).
In base alla nuova disciplina, il 90% delle risorse annualmente disponibili è riservato al finanziamento di datori di lavoro privati, consorzi, gruppi e associazioni di imprese, altri datori di lavoro privati purché iscritti in un pubblico registro e, in caso ci fossero fondi residui disponibili, alle aziende sanitarie locali e alle aziende ospedaliere, anche universitarie.
Il residuo 10% delle risorse, invece, è diretto al finanziamento di titolari di impresa, liberi professionisti e lavoratori autonomi che abbiano l'esigenza di farsi sostituire, in tutto o in parte, nell'esercizio della propria attività da un soggetto in possesso di adeguati requisiti professionali, autonomamente selezionato.
Le risorse stanziate dal bando sono pari a € 15.000.000,00 per l’anno 2011.
I progetti dovranno essere inviati entro il: 13 luglio 2011 (1° scadenza) e 28 ottobre 2011 (2° scadenza)
Fonte: CESVIP Emilia Romagna
Tel. 059.239628 - Fax 059.243034
Info mail: g.brighenti@cesvip.emiliaromagna.it
giovedì 9 giugno 2011
"QUATTRO MILIARDI (ERANO) TUTTI PER NOI": la battaglia continua
Sono più di 70 le associazioni e oltre 1000 persone che in poche settimane hanno sottoscritto l’appello per proteggere i 4 miliardi di euro derivanti dall'innalzamento dell'età pensionabile delle donne del pubblico impiego.
“I fondi per il 2011, cioè 250 milioni di euro, sono già spariti - ha spiegato Emma Bonino vice presidente del Senato e presidente onoraria di Pari o Dispare, nel corso della conferenza stampa che si è svolta alla Camera l'8 giugno. “Eppure erano stati destinati dalla legge a servizi per la conciliazione e la non autosufficienza”.
In teoria, Parlamento e Governo avevano disposto che i risparmi derivanti dall’aumento dell’età pensionabile delle donne confluissero nel fondo strategico per il Paese e che fossero destinati alle donne. In pratica, di questi fondi non c’è più traccia. Si è calcolato che dall’aumento dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego deriverà un risparmio di 4 miliardi in 10 anni che se fossero utilizzati secondo la legge potrebbero segnare un primo percorso per migliorare la condizione femminile in Italia.
“Invece, non solo è stata disattesa una legge”, ha aggiunto Cristina Molinari, presidente di Pari o Dispare, “ma si sta perdendo un’occasione per favorire l’occupazione femminile e quindi la crescita economica”.
Oltre all'appello, per tenere d’occhio le risorse del Fondo Pari o Dispare ha promosso la creazione di un Comitato Garanti, composto da personalità competenti e autorevoli: la Vicepresidente del Senato Emma Bonino, il Senatore Pietro Ichino, la Deputata Linda Lanzillotta, il Prof . Roberto Artoni, la Prof.ssa Elsa Fornero.
“I fondi per il 2011, cioè 250 milioni di euro, sono già spariti - ha spiegato Emma Bonino vice presidente del Senato e presidente onoraria di Pari o Dispare, nel corso della conferenza stampa che si è svolta alla Camera l'8 giugno. “Eppure erano stati destinati dalla legge a servizi per la conciliazione e la non autosufficienza”.
In teoria, Parlamento e Governo avevano disposto che i risparmi derivanti dall’aumento dell’età pensionabile delle donne confluissero nel fondo strategico per il Paese e che fossero destinati alle donne. In pratica, di questi fondi non c’è più traccia. Si è calcolato che dall’aumento dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego deriverà un risparmio di 4 miliardi in 10 anni che se fossero utilizzati secondo la legge potrebbero segnare un primo percorso per migliorare la condizione femminile in Italia.
“Invece, non solo è stata disattesa una legge”, ha aggiunto Cristina Molinari, presidente di Pari o Dispare, “ma si sta perdendo un’occasione per favorire l’occupazione femminile e quindi la crescita economica”.
Oltre all'appello, per tenere d’occhio le risorse del Fondo Pari o Dispare ha promosso la creazione di un Comitato Garanti, composto da personalità competenti e autorevoli: la Vicepresidente del Senato Emma Bonino, il Senatore Pietro Ichino, la Deputata Linda Lanzillotta, il Prof . Roberto Artoni, la Prof.ssa Elsa Fornero.
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