“Generación Y è un Blog ispirato alla gente come me, con nomi che cominciano o contengono una "y greca". Nati nella Cuba degli anni 70 e 80, segnati dalle scuole al campo, dalle bambole russe, dalle uscite illegali e dalla frustrazione. Per questo invito a leggermi e a scrivermi soprattutto Yanisleidi, Yoandri, Yusimí, Yuniesky e altri che si portano dietro le loro "y greche".
Questo è la frase di apertura del blog di Yoani Sánchez, giovane filologa cubana che da un paio d’anni sfida il regime castrista sul suo blog da cui Rizzoli ha tratto il libro “Cuba libre. Vivere e scrivere all'Avana”.
Nei giorni in cui Obama sta distendendo la mano a Cuba, seguire i pensieri di chi vive quotidianamente dentro al grande utopia castrista è estremamente interessante. Anche perché lei non giudica, si limita a fare “disincantate istantanee sulla realtà” che spesso sono armi ancora più potenti della critica militante: “in certe situazioni un individuo – anche il più insignificante - può scatenare maremoti limitandosi a mettere un dito nell’acqua”.
Inserita dal Times tra le 100 persone più influenti della Terra, nel 2008 ha vinto il premio Ortega Y Gasset per il lavoro condotto nel campo digitale (Yoani scrive i post a casa e li pubblica intrufolandosi grazie alla sua carnagione chiara negli hotel in cui per legge non potrebbe entrare).
La sicurezza di Stato non l’ha ancora bloccata: “per loro l’audacia ha una divisa militare, anni di carcere, cicatrici e di certo non ha la faccia languida di una dona tranquilla, che non grida, che non esprime rancore ma fa semplicemente domande”.
Una lettura del blog (di cui esiste anchela traduzione in italiano) e/o del libro consigliatissima!
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