domenica 22 marzo 2009

Borsette rosso (deficit) sotto la Porta di Brandeburgo

In Germania oltre 180 iniziative (manifestazioni, mostre, dibattiti, cabaret, pranzi di sensibilizzazione) per informare l’opinione pubblica sulla differenza salariale tra uomini e donne, divario particolarmente evidente in Germania (23%).

L’iniziativa, ispirata a un modello nato negli USA (che adesso gode del Lilly Ledbetter Fair Pay Act di Obama), è stata organizzata dalla Business and Professional Women tedesca e supportata dal Minsitero delle donne, l’Associazione federale degli imprenditori e delle imprenditrici tedesche, il Consiglio femminile della Germania e da organizzazione che si battono per le pari opportunità. “Un’alleanza d’azione che ha l’obiettivo di svilupparsi in tutta Europa” propone Dagmar Bischof, presidente della BPW tedesca.

Per l’Equal Pay Gap tedesco è stato scelto il 20 marzo perchè una donna tedesca, per guadagnare quello che ha guadagnato un uomo nel 2008, avrebbe dovuto lavorare tutto l’anno scorso e fino a ieri.

Secondo i dati Eurostat 2007, il maggior divario si registra in Estonia (30,3%), sopra il 20% anche Austria (25,5%), Rep. Ceca (23,6%), Olanda (23,6%), UK (21,1%), Grecia (20,7%).
La statistica mi lascia un po’ perplessa: se la media europea è del 17,4%, possibile che i mitici Paesi nordici abbiamo percentuali attorno al 20% (Finlandia 20%, Svezia 17,9%, Danimarca 17,7%) e l’Italia abbia una performance del 4%? Probabilmente bisogna tener conto che il dato italiano è influenzato dal fatto che poche donne hanno un lavoro fisso retribuito.
Fonte: Corriere della Sera

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