venerdì 2 ottobre 2009

Sabato in piazza a Roma

1 commento:

Anonimo ha detto...

c'è chi si sguinzaglia e chi si mette una camicia di forza,il 3 ottobre, ricopio...
da un’ artista insegnante precaria, Federica Fioroni,su http://www.orizzontescuola.it/orizzonte/article24037.html
“3 ottobre a Roma precari in camicia di forza per la scuola‏”
“In occasione della Manifestazione Nazionale del 3 ottobre, Federica Fioroni, artista e insegnante (precaria e disoccupata), si unirà alla protesta con la performance La Danza del Precario, azione già portata di fronte al Provveditorato degli Studi di Milano, durante la quale si è legata con camicie di forza insieme ad altri precari alla facciata dell’edificio di via Ripamonti. L’azione si è svolta in occasione della manifestazione Contro la mercificazione della Cultura, organizzata dal Comitato 3Ottobre il 12 settembre scorso per manifestare contro l´articolo 47 della legge 133.
L’artista interverrà anche a Roma con il Work in Progress del suo lavoro La Danza del Peyotl, giá presentato durante la Collettiva Quarta Dimensione, presso la Galleria Ghiggini 1822 di Varese.
Saranno portati in scena precari incamiciati e legati questa volta di fronte al Ministero della Pubblica Istruzione con lunghe corde che in una “danza del precario” si intrecciano creando una rete ingarbugliata come pare sia diventato il sistema scolastico italiano. Inoltre, l’artista coinvolgerà nell’azione anche i giornalisti, vittime di censura e denunce da parte del Capo del Governo.
L’accordo preso tra i Presidenti di diverse Regioni e il Ministro Gelmini, crea differenza tra precari, infatti è stato deciso che rientrano nell’indennitá di disoccupazione solo coloro che hanno versato i contributi per almeno due anni, «E I PRECARI CHE HANNO UN SOLO ANNO DI CONTRIBUTI VERSATI? – si chiede Federica Fioroni – Poiché ho lavorato un solo anno non percepisco il sussidio di disoccupazione rientrando solo in parte nella legge “salva precari”. Di cosa vivremo noi precari di serie B?
Di questo passo come potrà mai avvenire la divulgazione della cultura nella scuola se si continua a risparmiare sulla formazione dei giovani, adulti del futuro? In alternativa il governo si occupa della divulgazione dell’ignoranza sostenuta dalla censura a cui la stampa è destinata a soccombere, con queste parole invito sia precari che giornalisti ad unirsi in questa performance di protesta.»
Sulle camicie di forza cucite dall’artista, sono scritti testi di autori che hanno vissuto una condizione di prigionia e costrizione che li ha condotti fino alla morte come Antonin Artaud e Federico Garcia Lorca o di estrema di prigionia come Ezra Pound e San Giovanni della Croce. Le parole scritte sulle camicie, cancellate, strappate e bruciate denunciano l’impossibilità di comunicare costringendo l’essere umano ad una forma di coercizione dalla quale sembra impossibile liberarsi.
Le camicie rappresentano dunque non solo i precari della scuola che dovranno affrontare il piú grande licenziamento di massa della Repubblica Italiana, ma anche e tutti coloro che sono obbligati a vivere senza alcuna possibilità di scelta.

da http://www.reset-italia.net/2009/10/02/il-3-ottobre-siamo-a-roma-da-termini-al-ministero-firmato-scuola-e-precarieta/
Doriana Goracci