Un confronto sul ruolo e sulla condizione delle donne italiane tra due voci opposte per posizione politica ma accomunate dall’avere lo stesso punto di vista femminile e l’obiettivo di trovare “un punto di convergenza possibile su un terreno dove le categorie di destra e sinistra cominciano ad avere contorni estremamente labili”.
E’ questo il senso dell'interessante pamphlet dell’editore ADD “Senza una donna. Un dialogo su potere, famiglia, diritti nel Paese più maschilista d’Europa” che vede confrontarsi una politica di destra, Flavia Perina (parlamentare di Fli, ex direttrice del Secolo d’Italia) e una di sinistra, Alessia Mosca (ricercatrice Arel e parlamentare del Pd).
Il libro nasce su iniziativa della giovane di sinistra che ha proposto alla giornalista di destra un dialogo a due voci attorno a sette temi concreti: femminismo, maternità, quote, leadership, lavoro, diritti, media. Ogni capitolo si apre con la testimonianza di una donna che ha aderito al progetto “Donna al Volante” seguito dal pensiero/commento delle due scrittrici sul singolo tema.
La differenza tra le due diverse voci si sente non per la diversa posizione politica quando per l’approccio concreto e un po’ disilluso della Perina e di quello più teorico ma più ottimista della Mosca. Probabilmente la diversa età e la diversa esperienza sul campo delle due interlocutrici creano un scarto che si coglie nel sottofondo dei loro pensieri.
Due gli inviti comuni forti rivolti alle donne. Il primo è un invito a fare politica, a “prendere in mano il loro destino, riscoprendo la passione della vira della res publica e provando a cambiare il gioco” perché “se oggi siamo messe così (…) è perché per troppo tempo abbiamo firmato deleghe in bianco sulla manutenzione dei nostri diritti, illudendoci che l’impiego politico in senso lato – la partecipazione alla vita della polis – fosse un0inutile perdita di tempo, una cosa “da uomini”. Il secondo è una proposta altrettanto necessaria, ossia unire le forze senza disperdersi in particolarismi: “provare ad agire una buona volta come soggetto unitario, sostenendo senza dividersi proposte e riforme nell’interesse di tutte”.
A me non piace molto Antoine Saint Exupéry ma riprendo qui le due citazioni riportate nel libro perché in questo contesto hanno un certo “fascino”:
“Se vuoi costruire una nave, non radunare gli uomini per raccogliere il legno e distribuire i compiti, ma insegna loto una nostalgia del mare ampio e infinito”
“Se vuoi are un passo avanti, devi perdere l’equilibrio per un attimo”.
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