giovedì 1 marzo 2012

Ready for Board Women: nuove riflessioni in zona 8 marzo

Nove di sera passate, esco da Assolombarda travolta da una donna che mi dice “Scusi ma devo correre dai miei bambini!”. Entro in metrò e, come faccio spesso per far passare più veloce il tempo sottoterra, apro la rivista che ho sottobraccio. L’occhio mi cade sulla testimonianza di un lettore che racconta come un suo giovane amico, entrato di recente nel cda di un’azienda, gli confidasse che ora dovrà mettersi a studiare sodo per dare il suo contributo.

I giovani come le donne. Quello della consapevolezza di avere (o di dover acquisire) competenze adeguate al ruolo di consigliere è uno dei temi citati da una neo consigliere di amministrazione nell’incontro di presentazione della 3° edizione di “Ready for board Women”, il progetto promosso dalla PWA per una maggior presenza di donne nei CdA.
“Una delle azioni più concrete che siano state fatte per le carriere femminili”, come l’ha ben definito Cinzia Sasso nell’aprire la tavola rotonda.

L’incontro di ieri ha avuto il pregio di inserire nuovi temi di riflessione nel dibattito in zona 8 marzo: siamo sicuri che l’enfasi sulla presenza delle donne nei CdA (luoghi che per lo più ratificano decisioni prese altrove) non rischi di essere fuorviante? E’ vero che il criterio per far carriera è la capacità di creare fatturato e che le donne sono meno dotate di questa competenza commerciale?

Grazie anche alla recente approvazione della legge sulle quote nei CdA, l’edizione di quest’anno di “Ready for board Women” presenta diverse novità: un nuovo advisory board per la selezione delle candidature, la digitalizzazione della lista delle candidate disponibile online, l’organizzazione di workshop sui tematiche importanti per chi entra nei CdA, l’estensione europea del progetto.

Ad oggi 19 donne sulle 165 presenti nelle liste di “Ready for board Women” sono entrate in un CdA di aziende private e pubbliche. Un buon numero per cominciare, ma ci sono ampi margini di miglioramento. Già dai prossimi mesi.

Info per saperne di più sul progetto e sul libro “Un posto nei CdA” che ne racconta l’esperienza.

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