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In un pomeriggio piovoso di agosto mi sono gustata fino all’ultima vignetta la graphic novel “Ilaria Alpi, il prezzo della verità” dell’editore Becco Giallo, di cui è stato tratto anche un film con Giovanna Mezzogiorno.
Riporto uno passaggio dalla splendida introduzione della giornalista Giovanna Botteri: “Tante cose sono cambiate: la televisione, l’immagine delle giornaliste, il mondo dei media, e tu sei rimasta un riferimento importante per chi crede ancora nell’informazione come ricerca ella verità, come reportage per spiegare e far capire altri mondi, altre cultura, come missione, studio, lavoro, impegno, passione. Lontani dai tacchi a spillo, dall’ossessione dell’apparire, dai salotti di potere.
Come non pensarti , in Somalia come a Saxa, in Marocco o a Sacrofano, sempre acqua e sapone, le scarpe basse, i pantaloni comodi con le tasche piene di note e indirizzi (…) Ho visto una foto della Fallaci da giovane, in Africa. Seduta a terra, con una camicia larga strapazzata, e i capelli raccolti in due trecce, Era uguale a te. Ma nessuno voleva ammetterlo, come se fosse una bestemmia, Senza sapere che lei è stata un po’ il nostro mito, da ragazzine, quando – unica donna – seguiva le guerre e i conflitti, si metteva l’elmetto e saliva sugli elicotteri. C’era solo lei (…) Tu hai seguito i tuoi sogni, senza tradire te stessa”.
M.Rizzo-F.Ripoli, Ilaria Alpi. Il prezzo della verità, Becco Giallo (collana Cronaca storica) 2010