Sempre in tema di manualetti irriverenti e caustici, La Rizzoli ha ristampato “Lui! Visto da Lei” di Natalia Aspesi, ritratto ironico dei pregiudizi e delle ipocrisie che ruotano attorno al rapporto di coppia. Pubblicato negli anni Ottanta, il libro è al tempo stesso una radiografia dell’uomo contemporaneo e una brillante indagine sui motivi per cui molte donne, nonostante lo spartiacque della cosiddetta rivoluzione sessuale, si ostinano a cercare un legame stabile e duraturo.
DA LEGGERE l’introduzione alla nuova edizione della Aspesi, una critica pungente all’evoluzione del femminismo e all’odierno carrierismo di una certa categoria di donne: “Me l’ero completamente dimenticato, questo libretto scritto di getto e con gran mio divertimento in anni in cui il femminismo ancora non si era superbamente ritirato nei suoi dotti chiostri (…). Invece, più di trent’anni dopo, mi pare che solo molta polvere ingannevole si è posata su come eravamo, come donne, come uomini (…) Il potere delle donne sta sempre di più da quella parte là, quella eterna del sesso, del corpo, e quindi nei pochi anni della giovinezza. Con il sesso si fa più carriera che con il cervello, meglio con tutti e due, ovvio, ma il secondo è meno indispensabile del primo. Lui visto da lei, oggi? Meno come marito, più come mezzo per farsi strada. (…) Le donne sono diventate troppo, tutte giovanissime, tutte sorridenti, tutte mutande a invadere la televisione. I loro corpi sempre presenti sul video hanno cancellato dal video stesso i pensieri, le idee, i fatti; hanno diminuito la percezione della femminilità, e siamo tornati a punto di partenza. Lei vista da lui: così vistosamente presente, e disponibile, in offerta costante, in realtà conta niente.”
Natalia Aspesi, Lui! Visto da Lei, BUR 2009 (1a ed. 1980)
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