sabato 14 agosto 2010

Consigli di lettura: Ilaria Alpi come la Fallaci, l’impegno e l’immagine delle giornaliste

In periodi di basso impero fa proprio bene all’anima lasciarsi trasportare dalle vicende di uomini e donne per cui la ricerca della verità continua a rappresentare un dovere morale imprescindibile.

In un pomeriggio piovoso di agosto mi sono gustata fino all’ultima vignetta la graphic novel “Ilaria Alpi, il prezzo della verità” dell’editore Becco Giallo, di cui è stato tratto anche un film con Giovanna Mezzogiorno.

Riporto uno passaggio dalla splendida introduzione della giornalista Giovanna Botteri: “Tante cose sono cambiate: la televisione, l’immagine delle giornaliste, il mondo dei media, e tu sei rimasta un riferimento importante per chi crede ancora nell’informazione come ricerca ella verità, come reportage per spiegare e far capire altri mondi, altre cultura, come missione, studio, lavoro, impegno, passione. Lontani dai tacchi a spillo, dall’ossessione dell’apparire, dai salotti di potere.
Come non pensarti , in Somalia come a Saxa, in Marocco o a Sacrofano, sempre acqua e sapone, le scarpe basse, i pantaloni comodi con le tasche piene di note e indirizzi (…) Ho visto una foto della Fallaci da giovane, in Africa. Seduta a terra, con una camicia larga strapazzata, e i capelli raccolti in due trecce, Era uguale a te. Ma nessuno voleva ammetterlo, come se fosse una bestemmia, Senza sapere che lei è stata un po’ il nostro mito, da ragazzine, quando – unica donna – seguiva le guerre e i conflitti, si metteva l’elmetto e saliva sugli elicotteri. C’era solo lei (…) Tu hai seguito i tuoi sogni, senza tradire te stessa”.


M.Rizzo-F.Ripoli, Ilaria Alpi. Il prezzo della verità, Becco Giallo (collana Cronaca storica) 2010

martedì 3 agosto 2010

Consigli di lettura: Natalia Aspesi, maestra di comicità sentimentale a distanza di 30 anni: “Con il sesso si fa più carriera che con il cervello”

Sempre in tema di manualetti irriverenti e caustici, La Rizzoli ha ristampato Lui! Visto da Lei di Natalia Aspesi, ritratto ironico dei pregiudizi e delle ipocrisie che ruotano attorno al rapporto di coppia. Pubblicato negli anni Ottanta, il libro è al tempo stesso una radiografia dell’uomo contemporaneo e una brillante indagine sui motivi per cui molte donne, nonostante lo spartiacque della cosiddetta rivoluzione sessuale, si ostinano a cercare un legame stabile e duraturo.

DA LEGGERE l’introduzione alla nuova edizione della Aspesi, una critica pungente all’evoluzione del femminismo e all’odierno carrierismo di una certa categoria di donne: “Me l’ero completamente dimenticato, questo libretto scritto di getto e con gran mio divertimento in anni in cui il femminismo ancora non si era superbamente ritirato nei suoi dotti chiostri (…). Invece, più di trent’anni dopo, mi pare che solo molta polvere ingannevole si è posata su come eravamo, come donne, come uomini (…) Il potere delle donne sta sempre di più da quella parte là, quella eterna del sesso, del corpo, e quindi nei pochi anni della giovinezza. Con il sesso si fa più carriera che con il cervello, meglio con tutti e due, ovvio, ma il secondo è meno indispensabile del primo. Lui visto da lei, oggi? Meno come marito, più come mezzo per farsi strada. (…) Le donne sono diventate troppo, tutte giovanissime, tutte sorridenti, tutte mutande a invadere la televisione. I loro corpi sempre presenti sul video hanno cancellato dal video stesso i pensieri, le idee, i fatti; hanno diminuito la percezione della femminilità, e siamo tornati a punto di partenza. Lei vista da lui: così vistosamente presente, e disponibile, in offerta costante, in realtà conta niente.”

Natalia Aspesi, Lui! Visto da Lei, BUR 2009 (1a ed. 1980)

lunedì 2 agosto 2010

Consigli di lettura: un’esilarante chick lit italiana che fa leva sulla propria autostima

La copertina (una donna che sta per baciare un rospetto) e il titolo (“Puoi trovare di meglio. Ripartire alla grande senza di lui”) potrebbero far confondere questo libro con i tanti esempi di “letteratura da pollastrelle” che riempiono gli scaffali dedicati alla “letteratura femminile”.

In realtà il libro di Francesca Moro è un manuale di auto aiuto che racconta, con stile arguto e esiti spesso esilaranti, come ripartire dopo una storia andata male facendo leva sulla propria autostima.

In tema di womenomics, consiglio il capitolo dedicato alle “strategie per la selezione naturale del partner”, in cui si applicano alcune classiche teorie economiche (l’autrice “vanta una carriera di ballerina classica stroncata da una laurea in economia e commercio”) per capire se l’uomo in questione sia effettivamente da conquistare o meno. Dopo il capitoletto dedicato al master in love administration, alla matricina BCG (Barbie Consulting Group) e al trading up e trading down, nell’Amore ai tempi della leadership ecco un assaggio delle regole da applicare per la selezione del candidato: Regola 1: non esiste il candidato ideale, ma il candidato adatto alla posizione. Quindi, per prima cosa, siate oneste con voi stesse e confessate cosa stare cercando. Se volete il padre dei vostri figli, un rapper minorenne potrebbe non rappresentare la prima scelta, anche se terribilmente carino. Se il vostro obiettivo è il matrimonio in chiesa con un vestito di Vera Wang ( le donne sono incredibilmente specifiche in termini di aspirazioni) un pluridivorziato potrebbe non essere un candidato ideale. Se volte qualcuno con cui divertirvi una sera, lasciate perdere il fidanzato della vostra migliore amica (anzi, quello lasciatelo perdere sempre e comunque).

Francesca Moro, Puoi trovare di meglio. Ripartire alla grande senza di lui, Piemme 2010